I giovani studenti sono i primi a risentire di questo vivere l’esperienza scolastica allo sbando, di essere condizionati dalla massiccia invasione dei mass media sulle loro formazioni e scelte personali e professionali. (F. Falsetti)
Categoria: Editoriale
Editoriale Millecolline. Bologna in controluce qualche necessaria riflessione
Fino agli anni settanta, del secolo scorso, all’edicola dell’angolo dei “cretini”, si trovava persino la Pravda. (F. Falsetti)
Editoriale Millecolline. Gli studenti non sanno più manifestare
Siamo di fronte alla Scuola della non lettura, del non studio, della non ricerca, della non conoscenza degli strumenti di base del comunicare, del sapere, del fare. Gli “oggetti” dell’informatica non informano, non formano, ma divertono. I nostri studenti si divertono inventando nuovi segnali di fumo, nuovi lessici gergali, nuovi dizionari imitando i famosi autori flaubertiani Bouvard e Pécuchet, ricercatori di semplicità, dilettantismo e banalità espressive e comunicative.
Editoriale Millecolline. Viviamo sotto una dittatura legislativa?
Un’Italia che vive di slogans, di frasi pubblicitarie, di pensieri precotti, di ignoranza ed assenza di ogni elementare conoscenza della Storia italiana dalla prima esperienza di libertà e tristissimo epilogo della rivoluzione partenopea del 1799 all’attuale diaspora dei valori, delle certezze, delle idee del cosiddetto cambiamento e rinnovamento progressista.
Editoriale Millecolline. I consigli valgono solo per gli acquisti?
Il tempo è quello di un ritorno alla non ragione, alla destrutturazione, alla negazione dei valori dei padri, un ritorno a riconquistare quella insana spensieratezza dell’infanzia, il sentirsi irresponsabili, anzi privi di ogni responsabilità. (art. F. Falsetti)
Editoriale Millecolline. I cavalieri dell’Apocalisse si sono moltiplicati
Un’agguerrita squadra che non ha un autore da ricordare, ma ognuno di noi può divenire un protagonista del male per esprimere la propria incapacità e meschinità verso il prossimo, quel prossimo che si dovrebbe amare come sé stessi e dovrebbe saper coltivare per un benessere comune e della comunità in cui si vive, si lavora, si agisce.
