Editoriale della domenica
L’Editoriale Millecolline
Pubblicato il 15/06/2025
Il mio credo
È indubbiamente inusuale intitolare un Editoriale che ha il sapore di un certo ambiguo narcisismo.
Ma non è così! Seguo le vicende del mondo italiano e dintorni (come protagonista intellettuale, culturale, giornalista, scrittore, conferenziere, critico d’arte, di docente impegnatissimo nella pedagogia e metodologia critica e nella conoscenza epistemologica delle letterature e dei suoi linguaggi codificati) da oltre sessant’anni.
Un lungo viale, non del tramonto, ma un lungo percorso alpino (fresche boccate d’aria), una breve stagione magica piena di forti entusiasmi, dove si alternavano le ideologie dialettiche (positive e negative) e si preannunciavano i radicali cambiamenti (contestativi alla ricostruzione del sistema scolastico (in senso progressista-riformista) ed a nuove libertarie concezioni moderniste dei costumi e della cultura, sempre più internazionalizzata (globalizzata).
Nascono le riforme politiche, dove la scuola è sempre più un parco dei divertimenti, dove dominano le mezze conoscenze, le pluralità propagandistiche come assonanza alle predicazioni elettroniche dei mas media più o meno mascherati.
Ed ogni bisogno di miglioramento è concepito come un adeguamento ai tempi che cambiano, alle emergenze sociali, ai fantomatici diritti (inesistenti) nel popolo italiano, molto presenti e difesi nei rappresentanti del popolo italiano.
Non una auspicata rivoluzione copernicana, ma, di grande ostentazione, dagli anni novanta del secolo scorso l’illuminismo si è eclissato ed il sistema tolemaico ha ripreso la sua rivincita: l’appiattimento del livello d’istruzione, abbassamento del livello d’istruzione causa presenza massiccia ed invasiva degli stranieri di molteplici lingue e culture.
La nostra scuola è sempre più impreparata e non mi risulta che il nostro personale insegnante sia poliglotta e buon conoscitore delle tradizioni e delle culture dei nuovi inseriti immigrati, anche se la lingua ufficiale è l’italiano per tutti, ma ciò non toglie che il personale docente sia altamente specializzato e non più generico di come quando c’erano i confini e le frontiere.
Oggi la scuola è colorata e sono colorati tutti servizi sociali, assistenziali, politici, istituzionali, governativi ad ogni livello. Troppe cose ci vengono nascoste. Troppe cose non conosciamo.
Troppa demagogia gira, da tempo attorno, a questi aberranti cambiamenti senza Ragione, senza contenuti informativi, oggettivi, per capire il senso per es. della “cittadinanza”, al di là di ciò che si muove dietro le quinte della Storia contemporanea.
“Il politico che ha conquistato il potere è l’ultima persona capace di comprendere il potere della rinuncia: è arrivato al potere per gestire lo strumento, non per eliminarlo in pro dell’umile autogestione di attrezzi precari”. (Ivan Illich, La Convivialità, 1973).
Le trasformazioni hanno giocato il ruolo delle Sirene di Ulisse: nessuno ha voluto tapparsi le orecchie!!! L’attualità del consumismo, nuovo abito del capitalismo incontrollato ed avido di successo, di denaro, di assenza di ogni valore morale e civile.
La tecnologia, nel frattempo, ha operato la sua invasione planetaria ed ha fissato i nuovi codici esistenziali ed i condizionamenti a deprivare l’uomo della sua preziosa autonomia, dei suoi comportamenti azionisti, del suo pensiero (critico non subalterno), delle sue sfere emotive, percettive, psicologiche, relazionali, come Essere pensante e non semplice esecutore, ubbidiente alla Madre Tecnologia che governa persino la nostra quotidianità e le richieste per una semplice domanda d’assistenza.
Siamo ostaggi della Civiltà Tecnologica: le inchieste dal mondo anglosassone (in particolare) da tempo hanno focalizzato la perdita d’identità culturale e le sue capacità strutturate, impoverite, nel linguaggio, nell’agire, nel pensare, nel leggere, nel saper ipotizzare od impostare un qualunque Progetto.
E questo avviene in Italia, più visibilmente, perché sono state spogliate delle loro onorabilità accademiche, i luoghi deputati all’educazione, alla formazione, alla costruzione del Cittadino Italiano.
Inutile sventolare le bandierine tricolori in mano ai pastai (piccoli e grandi): nel mondo delle comparse e dei finti protagonisti, non ci rimane che sventolare le bandierine per tutto ciò che anticiperà il Nuovo futuro Medio Evo: disoccupati, diversamente abili, sfrattati, presenza straniera senza controllo, insicurezza, chiusura o censure di ogni legame con la Civiltà del passato e del presente.
Una nuova corte dei Miracoli che bussa alla porta di una incomprensibile Civiltà contemporanea e moderna.
Franchino Falsetti