Cinque video per ricordare Marino Piazza

Una occasione unica per ascoltare gli ultimi “cantastorie” bolognesi

Piazza Marino ricordato a Bazzano, sua città natale

Pubblicato il 09/07/2023

NOTA. Questo articolo prevede un incremento graduale dei video inseriti; il primo dei quali, doverosamente, è dedicato all’intervento di Marco Piazza, nipote di Marino.

Il 30 giugno 2023 la Fondazione Rocca dei Bentivoglio ha ospitato una commemorazione che definirei “itinerante”; quella dei 30 anni dalla scomparsa di Piazza Marino, poeta contadino. Perché dico itinerante? Perché le date che prevedono tale commemorazione vedono il coinvolgimento di ben tre Comuni del nostro territorio: Bologna, Bazzano e Castenaso con una serie di date che si prolungheranno fino alla data conclusiva prevista a Castenaso il 20 luglio.

L’incontro è stato inserito all’interno di un ricco cartellone di incontri raccolto sotto il titolo di “Mo sóppa che spetâquel” (con locandina a fondo articolo).

L’articolo che state leggendo è però relativo alla serata trascorsa nella Sala dei Giganti della Rocca di Bazzano e riporta un brevissimo estratto di ciò che si è potuto vedere in 3 ore di canzoni, zirudelle, aneddoti e curiosità a cui ha partecipato (attivamente) anche il nipote di Piazza Marino: Marco Piazza.

In questa occasione si sono esibiti gli ultimi “cantastorie” bolognesi ed ognuno di loro ha attraversato un periodo di lavoro con Marino Piazza oppure ne ha raccolto il testimone riconoscendone il valore “etnico” raccogliendo il testimone e cantando nelle piazze e nelle strade d’Italia.

Sono quindi intervenuti: Giuliano Gamberini, Gianni Molinari, Federico Berti, Cesare Fauni, Stefano Linari, Fausto Galliani, tutti presentati da Silvia Parma.

Questo incontro è stato tenuto insieme da un collante storiografico/musicale espresso dagli interventi del prof. Gian Paolo Borghi (etnomusicologo) il quale ha cucito il tessuto culturale in cui nascevano questi cantastorie approfondendo, inoltre, la conoscenza di ciò che noi chiamiamo Zirudelle contestualizzandole nella loro forma culturale ancora valida, senonchè quasi relegata al dimenticatoio.

Queste conoscenze fanno parte dell’intreccio, ampio e articolato, che da secoli ha portato linfa all’albero della nostra identità culturale Emiliano-Romagnola che noi di Millecolline vorremmo raccogliere e contrapporre al tentativo goffo, ma efficace, di spalmare tutto in una non ben definita cancel culture di cui alcuni sciocchi vanno fieri nel tenerne alta la bandiera, magari racchiudendola nell’indefinito cortiletto della “cultura progressista”. Divertitevi piuttosto, con tutto ciò che avete la fortuna di avere a disposizione attorno a voi, ed uscite di casa mischiandovi un po’…

Testo di Roberto (Rore) Cerè per la rivista WEB Millecolline.

 

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