Lettera aperta, ancora di un teatro: Il Teatro delle Ariette

Riceviamo il consenso a pubblicare

E pubblichiamo volentieri dal Teatro delle Ariette

Pubblicato il 25/11/2020

 

DOVE SAREMO NEL MESE DI DICEMBRE?

Dove saremo nel mese di dicembre? Probabilmente a casa.
Le attività teatrali aperte al pubblico sono sospese dal 24 ottobre. Tutte le tournée dei nostri spettacoli, previste fino al 31/12, sono state annullate o rinviate a data da destinarsi.


I laboratori sono sospesi. Le attività previste in sede le abbiamo rinviate o annullate, alcune non abbiamo nemmeno fatto in tempo a comunicarle, il dpcm ci ha preceduti.
Siamo in zona arancione e in linea teorica non possiamo uscire dal nostro comune se non per comprovati motivi di lavoro, ma il nostro lavoro non si può fare, è stato in un certo senso abolito.


In linea teorica, perché in realtà continuiamo a portare avanti un progetto nel comune di Castelfranco Emilia. Andiamo a incontrare persone che ci raccontano la loro vita per realizzare un film documentario intitolato “Stranieri?”. Questo progetto ci permette di continuare un po’ a lavorare, a incontrare persone in carne e ossa e a valicare i confini del nostro comune.

Per quanto riguarda il futuro… alle Ariette ci sono tante cose da fare e sicuramente non ci annoieremo. Il grano l’abbiamo già seminato, ma dobbiamo sistemare i campi, gli alberi, le siepi, dobbiamo fare legna e pulire il bosco, occuparci degli animali e programmare le rotazioni, i trapianti e le semine primaverili.
Tutte queste cose si possono fare, il teatro no.

In questi ultimi giorni ci è sembrato di capire che i teatri non riapriranno il 4 dicembre.
Abbiamo anche avuto il sentore che questa sospensione non sarà breve, che forse si potrà riaprire a marzo o a maggio.
Se l’emergenza Covid dovesse durare a lungo, dovremmo pensare di rinunciare nella nostra vita allo spettacolo dal vivo, al teatro, ai concerti. Dovremmo smettere di stringerci la mano, abbracciarci, mostrarci a viso scoperto. Dovremmo vivere nella paura che tutto quello che tocchiamo sia sporco, contaminato, avvelenato.


Facciamo fatica a immaginare una vita così.
Siamo confusi, disorientati. Nessuna promessa di ristoro può ristorarci, perché quello che ci manca davvero non sono i soldi ma la vita.


Cosa dobbiamo fare, spettacoli in streaming? Web radio e web tv? Inventare qualcosa di nuovo? Videoconferenze? Tacere e aspettare? Darci alla scrittura? Praticare la disubbidienza civile? Stare alle Ariette e pensare soltanto ai nostri campi? Tornare a essere contadini e basta?


Avremmo tanto bisogno di parlare con voi, come abbiamo fatto questa estate, nei campi delle Ariette, attorno al testo di Catherine Zambon “E riapparvero gli animali”, ma oggi non si può fare.
Voi cosa fate, cosa potete fare, come vivete questo momento, come immaginate il futuro?
Ci farebbe veramente piacere sapere cosa state pensando, continuare il dialogo.
Se ne avete voglia scriveteci, potete rispondere a questa nostra lettera.
L’indirizzo lo sapete info@teatrodelleariette.it
Dateci una mano ad attraversare questo tempo sospeso, così pieno di domande.
Speriamo di leggervi presto, aspettando di potervi rivedere.

                                                                                                                                                                                              Teatro delle Ariette

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *