VIDEO DELL’INTERVISTA A MARIA CASSI 2/2

Abbiamo incontrato Maria Cassi prima dello spettacolo “Obladì Obladà” al teatro di Calcara il 24 ottobre 2014.

In questa seconda parte del video ci racconta di come è cominciato il suo percorso e del suo rapporto con la città di Bologna. Seguono i COMMENTI A CALDO del pubblico entusiasta subito dopo il suo spettacolo.

Ringraziamo: il “Teatro delle Temperie” di Calcara, il pubblico e naturalmente Maria Cassi.

VIDEO DELL’INTERVISTA A MARIA CASSI 1/2

Abbiamo incontrato Maria Cassi prima dello spettacolo “Obladì Obladà” al teatro di Calcara il 24 ottobre 2014.

In questa prima parte del video ci racconta dei suoi monologhi, dell’importanza dell’ozio creativo, il suo “riraccontare” la realtà e il suo rapporto col pubblico.

Buona Visione!

Irene Papotti, Teatro Instabile del Melograno.

Chercher la femme. Ecco la ragazza. La ragazza del trio Teatro Instabile del Melograno si chiama Irene Papotti ed è una studentessa di S. Giovanni in Persiceto che, diplomatasi al Liceo Classico, ha deciso di frequentare il DAMS a Bologna con indirizzo Teatro/Cinema. Ve lo aspettavate…? Irene parte tranquilla e sta un po’ sulle sue, fa il verso a qualche intervento dei sui due amici ed ha lo sguardo di chi sta prendendo le misure per dire la cosa migliore al momento giusto.

Già, questa tecnica deve averla imparata sui campi di pallavolo quando, studiando l’avversario, cercava di capirne i punti più vulnerabili. Ed ecco svelata la seconda passione di Irene: la pallavolo, sport di cui parla volentieri e con rispetto ma con le parole di una persona che dallo sport ha imparato a privilegiare il divertimento annusando il rischio e il  pericolo nascosto della competizione fino ad abbandonarne i dettami, anche a costo di perdere delle amicizie. Una volta ascoltate queste parole a me sarebbe bastato per l’intera intervista; comprendere questa verità a 19 anni è già un bel punto di arrivo.

 

Invece da Irene impariamo un’altra cosa: gli piace, molto, cantare sotto la doccia e pare che canti anche bene;  a dirlo sono anche i suoi vicini di casa (!). Dopo aver “dato del fortunato” a tutti i vicini di casa di Irene abbiamo parlato di quale fosse stata l’esigenza che ha spinto i tre ragazzi e chiedere di essere diretti dalla regia del Teatro TEN per poi formare il Teatro Instabile  del Melograno, la loro risposta è stata quasi all’unisono:  migliorare la loro presenza su un palco in vista di ulteriori, future, prove teatrali. Salutiamo Irene augurando anche a lei una buona prosecuzione degli studi legati alla sua passione per il cinema, che possa raggiungere gli obiettivi con il divertimento anziché con la competizione.

 

Guardami. La pallina sul naso per dirti chi sono.

ANTEPRIMA. Castello di Serravalle in Valsamoggia.

Sabato 13 e domenica 14 dicembre 2014 potremo vedere il risultato di un anno di lavoro eseguito dal Laboratorio Permanente di Pratica Teatrale del Teatro delle Ariette. Millecolline è andato a trovare Stefano Pasquini del Teatro delle Ariette per saperne un p0′ di più…. Il Laboratorio Permanente è composto da appassionati di teatro che dedicano i loro lunedì sera, di ogni settimana, a fare pratica teatrale al Deposito Attrezzi del Teatro delle Ariette.

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Stefano Pasquini. Castello di Serravalle, 2014.

 

Gli attori del Laboratorio sono abitanti di Valsamoggia, Vergato, Zola, Castel S.Pietro, Bologna che attraverso la pratica diretta del teatro come strumento di indagine su noi stessi, come individui e come società condividono un palco in cui mettersi i gioco. Ho chiesto come nasce l’idea del lavoro che poi diventerà il soggetto di un anno intero di prove ed elaborazioni; la risposta è stata semplice, non c’è regola, può capitare che dal lavoro dell’anno precedente scaturisca il soggetto dell’anno successivo, oppure che nasca da una considerazione, da uno stimolo o da una idea. Quest’anno, per esempio siamo partiti dall’idea di lavorare sul clown e da lì, dopo alcune considerazioni e confronti, abbiamo giudicato interessante impiegare alcuni frammenti del lavoro di Beckett riferendole al lavoro sui clown; quindi la partenza non ha una regola precisa ma è un lavoro in corso d’opera.

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Stefano Pasquini, Deposito Attrezzi. Castello di Serravalle, 2014.

 

Quindi  non sarà una messa in scena di un lavoro di Beckett ma piuttosto saranno frammenti di testo estratti da alcuni suo lavori teatrali che verranno impiegati come stimolo per sviluppare ed esporre esperienze personali, leggere o profonde; ciascun clown a modo suo. Abbiamo lavorato attorno alla figura del clown, con la pallina rossa sul naso; credo che abbiamo fatto un buon lavoro anche se le maschere del clown posso essere confuse fra loro, in realtà sono figure molto diverse tra loro. Con queste figure diverse abbiamo cercato di affrontare quella che è la condizione umana. Con una maschera può venire fuori il tuo modo fare ed il tuo modo di essere. A volte qualche atteggiamento, qualche attaccamento esasperato alla vita ci fa sembrare anche un pò ridicoli. Facciamo ridere. Chi si fa domande su se stesso, chi ha voglia anche di ridere di se stesso può trovare in questo lavoro della materiale su cui lavorare e continuare ad interrogarsi, anche quando tornerà a casa.

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Ricordiamo che in LOCANDINE trovate la locandina dello spettacolo.

 

Testo in corsivo dalle parole di Stefano Pasquini.  Testo e foto di Roberto Cerè per Millecolline.

Lorenzo Vecchi, Teatro Instabile del Melograno

Conosciamo Lorenzo Vecchi, giovane attore che ha recitato a Bazzano nell’atto unico di Giuseppe De Francesco: “Per un poco di rossetto”.
Lorenzo Vecchi ha quasi 18 anni e abita a S. Giovanni in Persiceto ma non gli piace la pizza, è una delle prime cose che dice di se; lo dice con tono di scherno, come di chi sa di aver detto una cosa impopolare ma su cui non può fare altrimenti. In questo anno dovrà prepararsi all’ esame di maturità e fino al diploma dovrà lasciare un po’ da parte la sua passione per il teatro._MG_6442_DxO

La scuola non pare essere un problema per Lorenzo che predilige la matematica ma se la cava bene un po’ tutte le materie; questo viene confermato anche da Luca, suo compagno di classe e terzo componente del Teatro Instabile del Melograno. A ben vedere in ognuno dei giovani componenti di questa Compagnia convivono più di una passione ed uno dei piccoli miracoli in cui riescano a “navigare” è farle ben combinare fra loro; infatti oltre al teatro, Lorenzo, ha un altro argomento a cui è molto legato e che lo porta in giro per concerti: la chitarra. Come dice lui: ” Suono la chitarra classica ma in un modo e in un gruppo non classico”. Il gruppo in cui suona Lorenzo si chiama La Follia Guitar Orchestra ed è composto da professionisti ed amatori che suonano solo la chitarra ed arrangiano i brani solo in funzione di questo strumento. Quando gli chiedo se la combinazione di impegni fra matematica, teatro e chitarra riesce ad essere gestita con tempi “umani” lui non si scompone, aspetta un secondo la risposta e dice che non ci sono problemi; la cosa è normale. Il teatro lo ha iniziato a frequentare in parrocchia, in occasione delle recite, ed è una passione che si è solidificata grazie ad alcune soddisfazioni ricevute e ad incarichi sempre più importanti nella organizzazione. La sua speranza è quella di proseguire dopo l’esame di maturità e si associa a Maurizio Tonelli (che li ha co-diretti alla loro prima bazzanese) quando afferma che costruendo una compagnia più numerosa di quella odierna si potrebbe lavorare su più possibilità teatrali e, magari, coinvolgendo ragazzi dei paesi della Valsamoggia si potrebbe avviare una nuova, bella esperienza per formare anche un pubblico teatrale. Ora Lorenzo scherza con i suoi due amici attori; in fondo è la sua prima possibilità di presentarsi al suo pubblico e quello che speriamo noi di Millecolline è quella di proseguire in questa iniziativa, nata per meglio recitare, essendo diretti da persone capaci, non per formare una scuola ma un gruppo di lavoro._MG_6486_DxO

Dopo aver augurato un consistente in bocca ala lupo a Lorenzo per il suo esame di maturità e, perché no, anche per il suo esame per la patente di guida ci congediamo con una risata rivolta ai suoi amici: “Ridete pure, ora tocca a voi fare l’intevista!”.

 

Testo e foto di Roberto Cerè per Millecolline.