Vittorio Pallotti ci racconta 40 anni di manifesti per la pace – Terza parte

Ospitiamo un bell’articolo di Vittorio Pallotti, attivista bolognese per la pace 

L’esperienza della raccolta dei Manifesti per la pace

Pubblicato il 18/08/2023

Prima parte pubblicata il 07/08/2023

40 ANNI DI  MANIFESTI PER LA PACE (1981-2021):

UNA RACCOLTA  E MOLTE ESPERIENZE

                               

 “I manifesti, come al solito, dicono tutto” (Robert Fisk, “The Indipendent” del 11-6-2012)                                           

Gli inizi (1980-1987)

11 marzo 1985: nella Sala d’Ercole di Palazzo d’Accursio, sede del Comune di Bologna, viene inaugurata la “I° mostra bolognese del manifesto contro la guerra e la corsa agli armamenti per l’educazione alla pace e alla nonviolenza”, a cura di 4 gruppi pacifisti bolognesi: Associazione ‘Antimilitarismo e Disobbedienza Nonviolenta – ADN, Lega Obiettori di Coscienza – LOC, Gruppo Autonomo per il Volontariato Civile – GAVCI, Obiettori di Coscienza alle Spese Militari – OSM .

L’origine di questo primo nucleo della Raccolta si può far risalire  alla fine degli anni ’70, quando l’Occidente europeo si preparava ad accogliere i missili Cruise  e Pershing II.

Quando Mai lo impareranno(?)

Nel 1979, anno della fatidica decisione NATO di installare gli euro-missili (con la conseguente risposta sovietica di installazione dei missili SS-20 nei paesi comunisti dell’Europa orientale), cominciarono le prime manifestazioni pacifiste.

Ma fu il 1981 l’anno che vide ‘scoppiare la pace’ in tutta Europa. Le grandi manifestazioni per la pace nelle capitali europee e la miriade di iniziative a livello locale contro tutti i missili (a testata nucleare) sia ad Est che ad Ovest indussero lo scrivente, all’epoca militante della Lega per il Disarmo Unilaterale fondata dallo scrittore Carlo Cassola, a girare per l’Italia e l’Europa. Ad ogni rientro a Bologna lo accompagnavano un numero più o meno grande di manifesti e locandine.

Quei manifesti rappresentavano un’espressione viva e forte della volontà popolare di opporsi al riarmo atomico (e non solo a quello).

Manifesti che, prima o poi, sarebbero serviti: a) per ricordare un pezzo importante della nostra storia; b) per insegnare che da quegli eventi tutti noi avremmo imparato molto.

Innanzitutto l’importanza e la forza che hanno avuto quei movimenti di mobilitazione di massa: ma anche i loro limiti…

Quei manifesti hanno evidenziato una pluralità e un’articolazione di iniziative sul territorio che era difficile immaginare: soprattutto se, oltre che il numero, si considera la qualità, l’incisività e il livello di partecipazione popolare. 

In secondo luogo l’incisività e le potenzialità dei movimenti antimilitaristi e nonviolenti che, sia pure da posizioni numericamente minoritarie, hanno portato un contributo di idee, di esperienze e di proposte.

Alla vigilia della prima edizione della Mostra (cui ne seguirono altre due, nel 1986 e 1987) i manifesti erano circa 200. Era venuto il momento di utilizzarli.

Quale migliore occasione dell’inizio della IV Campagna nazionale per l’obiezione di coscienza alle spese militari?

Così, dopo circa 5 anni di gestazione, nasceva la Raccolta, curata da un gruppo di amici militanti che, nell’autunno 1984, avevano dato vita all’Associazione “Antimilitarismo e Disobbedienza Nonviolenta – ADN”. Associazione che fornì un importante contributo alla conoscenza e diffusione delle tematiche e iniziative nonviolente attraverso la pubblicazione in ciclostile, a cura di Paolo Maurizio, dei ‘”Quaderni dell’ADN”.

Eravamo consapevoli che la Raccolta, pur vasta e articolata, rappresentava solo una minima parte del grande arcipelago pacifista.

Per cui cominciammo a chiedere a tutti, singoli e gruppi, di contribuire al suo ampliamento fornendoci manifesti e locandine (che quasi sempre, dopo l’utilizzo, andavano dispersi o distrutti) in modo da poter costituire un ‘Centro di Documentazione permanente del manifesto pacifista’. Non solo l’appello venne subito raccolto, ma molti gruppi e associazioni di base ci chiedevano in prestito i manifesti per l’allestimento di esposizioni locali: segno evidente dell’interesse suscitato.

 

Seconda parte pubblicata il 18/08/2023

Alla vigilia della seconda esposizione bolognese (1986) i manifesti raccolti  erano 526 e, alla vigilia della III (1987; ospitata, come la II, nella prestigiosa sede comunale di Palazzo Re Enzo) erano oltre 800. Le dimensioni raggiunte dalla Raccolta la configuravano già come la più ampia del genere in Italia.

Un insieme di documenti di valore non solo storico e culturale, ma anche educativo. Un importante contributo alla crescita della Raccolta venne dato dal gruppo di obiettori in servizio civile presso il Comune di Trento che avevano organizzato, nell’autunno 1984, primi in Italia, una mostra di manifesti pacifisti.

 

Appena appresa questa notizia, alla vigilia della I Mostra, ci recammo a Trento per procedere a uno scambio di alcune decine di manifesti che ci permise di incrementare e arricchire la Mostra bolognese. Uno di questi manifesti riportava la notizia che, nello stesso 1984 (presumibilmente in primavera), a Londra era stata organizzata, dal Comitato Politico della Regione londinese, la “I Mostra Internazionale di Manifesti Pacifisti”.

Ne deducemmo quindi che la nostra mostra bolognese era la seconda in Italia e la terza al mondo.

Nei 12 giorni di apertura della II edizione i visitatori furono circa 5000 . Nei primi due anni di vita della Mostra furono organizzate ben 36 esposizioni locali in 30 diverse città italiane, tra cui 9 capoluoghi di provincia di cui 5 fuori dall’Emilia-Romagna.

Era arrivato il momento, nel 1987, di pubblicare il primo grande catalogo della Mostra: “Perchè ? – Catalogo della Mostra del manifesto contro la guerra e la corsa agli armamenti, per l’educazione alla pace e alla nonviolenza” (150 pagine e 162 illustrazioni), con contributi di studiosi e docenti universitari, tra cui Omar Calabrese e Letizia Grassi, e un’intervista a Umberto Eco.

Il volume è presentato da un’introduzione dello scrivente accompagnata da un ampio abstract in 4 lingue.

Gli anni successivi (1988-2011)

Dal 1988, con i manifesti della Raccolta furono organizzate oltre 230 mostre in varie parti d’Italia e d’Europa, a cura sia della nostra associazione che di diversi gruppi culturali, politici, sociali, religiosi, nonché di enti locali, scuole e università.

Anche le sedi erano le più diverse: chiese sconsacrate, fortezze e castelli, supermercati, centri-anziani e circoli ricreativi,  sedi comunali, scuole, università e persino, nel 2002, in un locale della ‘Fondazione Carnevale di Viareggio’ e, nel 2006, in occasione del Concorso mondiale  dei fuochi d’artificio tenutosi a Valmontone (Roma).

Nel 1993 l’associazione ADN che, assieme alle iniziative a carattere nonviolento, aveva iniziato la prima raccolta, catalogazione e valorizzazione di manifesti pacifisti, per il prevalere di quest’ultima attività decise di cambiare nome e statuto e si trasformò nel Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale – CDMPI.  

Dalla seconda metà degli anni ’90 il CDMPI inizia a predisporre, con la selezione di manifesti della Raccolta, una serie di mostre tematiche itineranti.

E’ in questi anni che inizia una collaborazione con Birgitta Meier, direttrice del Museo per la Pace di Norimberga e, poco dopo, con il prof. Peter Van Den Dungen, coordinatore della Rete Internazionale dei Musei per la Pace e docente di storia dei movimenti pacifisti al Dipartimento di studi per la Pace dell’Università di Bradford (Inghilterra). Città che ospita il primo museo per la pace del Regno Unito.

Terza parte pubblicata il 18/10/2023

Tra la fine degli anni ’90 e i primi anni del secondo millennio il CDMPI compie un salto di qualità. Nel 1999, in collaborazione con l’associazione ‘Stop the war’ di Catania, organizza la più grande esposizione di manifesti della sua storia: 450 manifesti distribuiti in sette mostre tematiche allestite in altrettanti centri comunali della provincia di Catania. “Fortezze di pace” fu il nome dato a questa iniziativa in quanto tutte le sedi espositive erano ospitate in castelli e fortezze normanne o carceri borboniche.

L’anno successivo, il 2000, Bologna era una delle nove città europee della cultura, cui era stato affidato il tema della comunicazione.

 

Il CDMPI presentò al comitato organizzatore dell’evento il progetto (poi approvato e finanziato) di allestimento di una grande mostra itinerante di 100 manifesti, “50 anni di pace sui muri d’Europa (1950-2000)” (1), che, unitamente al catalogo che la accompagnava, raccontava la storia dei movimenti per la pace europei degli ultimi 50 anni.

Nel corso dei primi anni del terzo millennio il CDMPI, la cui sede era a Bologna, inizia una fattiva collaborazione con l’Associazione ‘Percorsi di Pace’-PDP di Casalecchio di Reno (Bologna) con sede nella Casa della Solidarietà ‘A.Dubcek’. Nel febbraio 2004 le due associazioni promuovono la grande mostra itinerante sui primi 100 anni del Premio Nobel per la Pace, realizzata dal Museo per la Pace di Bradford. Nel 2006 CDMPI e PDP si trasferiscono nella Casa per la Pace ‘La Filanda’ di Casalecchio. Un vecchio stabilimento per la filatura dei tessuti semi-distrutto nella II guerra mondiale e ristrutturato dal Comune.

Per l’occasione il CDMPI decide di procedere alla donazione della Raccolta, all’epoca composta da circa 2.600 esemplari, al Comune di Casalecchio di Reno, mantenendone la gestione.  

Nel corso dei primi due decenni degli anni 2000 il CDMPI partecipa a 4 congressi della Rete Internazionale dei Musei per la Pace: Ostenda (Belgio) (2003, 4° congresso), a Guernica (2005), a Barcellona (2011) e a Belfast (2017, 9° congresso).

Negli ultimi due congressi lo scrivente tiene, rispettivamente, le conferenze: “Un museo per la pace: immagini e temi dalla collezione di manifesti della Casa per la Pace ‘La Filanda’ di Casalecchio di R.(Bologna)” e   “Il ruolo dei manifesti pacifisti nell’educazione alla pace e nei musei per la pace”, illustrata da diapositive.

 

E’ nel corso di questi incontri che il CDMPI inizia e consolida una collaborazione con altri esponenti europei della Rete: Clive Barrett, del Museo per la Pace di Bradford e Iratxe Momoitio Astorkia, direttrice del Museo per la Pace di Guernica; ma anche extra-europei: la giapponese Kazuyo Yamane, della Ritsumeikan University di Kyoto, Joyce Apsel, dell’Università di New York, Anatoly Ionesov, del Museo per la Pace di Samarcanda (Uzbekistan).

 

Vittorio Pallotti

 

Bibliografia (del e sul CDMPI)

APSEL Joyce, Introducing Peace Museums, Routledge, New York, 2016, pp.220

AA.VV., Perché?, catalogo della “Mostra del Manifesto contro la guerra e la corsa agli armamenti, per l’educazione alla pace e alla nonviolenza”, Bologna, 1987
AA.VV., 50 anni di pace in Europa – eventi e immagini, CDMPI, Bologna,2000

AA.VV., Matite per la pace, I.P.S.I.A. Fermo Corni Modena – CDMPI Bologna, 2004

CDMPI, pieghevole di presentazione dell’associazione, delle sue attività e della struttura dell’Archivio dei manifesti, dal 2008

 MANZINI Fiorella (a cura di), Guida alla mostra di manifesti “Per la pace: archivi, case, centri, laboratori, musei, scuole, università”, Casalecchio di R. (Bologna), 2006

 MANZINI Fiorella (a cura di), Guida alla mostra di manifesti “Ecologia – pace – ambiente”, Casalecchio di R. (Bologna), 2007                                                                         MANZINI Fiorella (a cura di), Guida alla mostra “Religioni per la pace”, Casalecchio di R. (Bologna), 2008                                                                                                                                       MANZINI Fiorella, PALLOTTI Vittorio, Un manifesto al mese 2017-2018. Storie vissute di pace e nonviolenza, Bologna 2020                                                                                               MANZINI Fiorella, PALLOTTI Vittorio, Un manifesto al mese 2019-2020. Storie vissute di pace e nonviolenza, Bologna 2021  

MANZINI Fiorella, PALLOTTI Vittorio, Un manifesto al mese 2017-2022

“Oxford International Encyclopedia of Peace”, ed. N.Young, Oxford University Press, Oxford, 2010, vol 2, pp. 83-85

MANZINI F., PALLOTTI V., 35 anni di mostre di manifesti (1985-2020), CDMPI Bologna, 2020

PALLOTTI Vittorio, A short history of the “Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale- CDMPI ”, (lecture for the 4th international conference of Peace Museums – Oostende, Belgium, 5-9 May 2003)
PALLOTTI Vittorio, La memoria della pace, “Formiche di pace”, a. XIV, n.40, ottobre 2004
PALLOTTI Vittorio, Ancora su memoria della pace, ivi, a. XV, n.41, febbraio 2005
PALLOTTI Vittorio, L’industria della pace, (relazione dattiloscritta alla tavola rotonda sullo stesso tema presso il comune di Appignano del Tronto (AP), 23 luglio 2006)
PALLOTTI Vittorio, L’industria della pace, in “Difesa-Ambiente”, organo ufficiale organizzazione europea Vigili del Fuoco, Volontari protezione e difesa civile, anno II, n.4, ott. nov. dic. 2007)
PALLOTTI Vittorio, Breve storia del CDMPI e dei suoi manifesti, “Formiche di pace”, a. XV, n.42, maggio 2005
PALLOTTI Vittorio e GREUTER Marianne (a cura di), “Raccolta di manifesti pacifisti”, Casa per la pace “La Filanda”, pp.18 più cd-rom con elenco di 3600 manifesti catalogati al 30 giugno 2008, maggio 2009
PALLOTTI Vittorio, “Camminare per la pace – marce e cammini per la pace e la nonviolenza”, testo bilingue italiano/inglese, Stampa Litoservice, Modena,2009

PALLOTTI V., 40 anni di manifesti per la pace (1981-2021). Una raccolta e molte esperienze, in “NO WAR – Storie e documenti del Movimento Pacifista”,  Associazione ‘Per un archivio dei Movimenti,  Genova, 2021
PALLOTTI Vittorio e PUGLIESE Francesco, “Manifesti raccontano… le molte vie per chiudere con la guerra”, Grafiche Futura – Helios, Trento 2014

PUGLIESE Francesco,“Abbasso la guerra – Persone e Movimenti per la pace dall’800 ad oggi”, Grafiche Futura, Trento 2013ROPA Rossella, La possibile utopia. Per una storia dei movimenti pacifisti a Bologna nel  secondo Novecento, Edizioni Aspasia, Bologna, 2013, pp.192

 

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