EDITORIALE Millecolline. Non posso tacere…

Editoriale

L’Editoriale Millecolline

Pubblicato il 15/10/2023

Non posso tacere…

Mentre sto scrivendo arrivano notizie terrificanti dalla guerra tra Israele ed i terroristi di Hamas (Palestina)

In secondo piano continuano le aberrazioni e le atrocità tra il conflitto Russo-Ucraino (si parla di centinaia di migliaia di morti da ambo le parti).

L’Europa delle Civiltà è pervasa da capovolgimenti mascherati e palesi che, nel disordine generale, puntando a diffondere nuovi venti di guerra alimentati da Governi sovranisti ed illiberali e, comunque, contro ogni principio di libertà individuale e popolare.

Dopo soli 78 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il mondo ritorna a girare al contrario e sembra aver posizionato le lancette al 1938, l’anno dell’infamia globale e l’inizio delle devastazioni, deportazioni, rastrellamenti, uccisioni di massa, il buio della Storia e dell’Uomo civilizzato.

Oggi in questa operazione di rigurgiti e di disumanizzazione, ancora una volta un sintetico pensiero del grande scrittore Calvino può guidarci e spiegare come il rischio stia per diventare una disastrosa realtà: “La società si manifesta come collasso, come frana, come cancrena (o, nelle sue apparenze, meno catastrofiche, come vita alla giornata) […]”.

Ma ciò che stiamo vivendo non può giocare sulle belle parole o certe avvedute profezie.

È finita anche l’epoca del Testimone, del denunciatore, degli allarmismi, perché, ormai, la nostra Società, in particolare, occidentale, vive solo di agglutinazioni, di spergiuri, di opportunismo di maniera, di poteri occulti che devono trasformare l’Umanità in omuncoli feroci, distruttivi ed autodistruttivi e mediante l’applicazione dell’intelligenza artificiale, ridurci in un immenso esercito di automi, di semplici esecutori.

La visione è apocalittica, ma verosimigliante: tutto cambia, questa volta, per cambiare in senso deprivante e devastante ed in pieno abbandono e disperazione morale, esistenziale ed Etica.

Come questa guerra ideologica, sull’ecosistema, impostata dagli ecologisti, nuovi barbari del XXI secolo e dagli inquisitori convertiti, come la Chiesa cattolica ed il Papa in prima persona, che hanno generato nuove forme di sobillazioni e di diserzione fondando nell’ecologismo una religione nemica dell’uomo e del creato.

In questo contesto politico quello che sconcerta è la posizione del Papa che come Vicario di Cristo, dimentica dottrina cattolica e le sue ispirazioni e dogmi ed abbraccia con due encicliche la causa di questi contemporanei giullari, porta voci dei poteri occulti e delle loro macchinazioni diaboliche.

Le Encicliche Laudato sì (1915) e Laudate Deum (2023) evidenziato i progressi della tecnologia e la centralità che il mondo scientifico e meccanico ha assunto in questi ultimi due secoli.

 La fondamentale ed imitata Enciclica di S. S. Giovanni XXIII Pacem e in terris (1963), nella Introduzione scandisce in chiare lettere che: “La Pace in Terra, anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi, può venire instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dell’ordine stabilito da Dio.

I progressi delle scienze e le invenzioni della tecnica attestano come negli esseri e nelle forze che compongono l’universo regni un ordine stupendo; e attestano pure la grandezza dell’uomo, che scopre tale ordine e crea gli strumenti idonei per impadronirsi di quelle forze e volgerle a suo servizio. […].”

“E quando i rapporti della convivenza si pongono in termini di diritti e di doveri, gli esseri umani si aprono sul mondo dei valori spirituali e comprendono che cosa sia la verità, la giustizia, l’amore, la libertà: e diventano consapevoli di appartenere a quel mondo. Ma sono pure sulla via che li porta a conoscere meglio il vero Dio, trascendente e personale. […]”.

Continuando nell’esemplificazione, il Papa Francesco nella sua Laudato sì, una sorta di piccola antologia di citazioni dei Papi che lo hanno preceduto, cerca di riproporre gli aspetti descrittivi dei cambiamenti

epocali e trascura, contrariamente ai suoi predecessori, di evidenziare ogni riferimento dottrinale e liturgico. “La tecnologia ha posto rimedio a innumerevoli mali che affliggevano e limitavano l’essere umano. […]”. “La cultura ecologica non si può ridurre a una serie di risposte urgenti e parziali ai problemi ai problemi che si presentano riguardo al degrado ambientale, all’esaurimento delle riserve naturali e all’inquinamento. […]”.

“L’umanità si è modificata profondamente e l’accumularsi di continue novità consacra una fugacità che ci trascina in superficie in un’unica direzione. Diventa difficile fermarci per recuperare la profondità della vita. […]”.

Nella “Laudatem Deum”, Francesco riprende ed accentua le tematiche della “Laudato sì” e rimane poco convincente sui temi della spiritualità, del creato, della presenza di Dio.

La visione ambientalista, tribale, di una certa primitività e sensi liberatori, serpeggiano in queste più che “esortazione”, “esternazioni” di modernismo e di articolati giochi di parole per cogliere il continuo abbandono del “credo”, di quel sopranaturale che aveva plasmato nei secoli la coscienza di ogni uomo e la presenza di Cristo ne aveva suggellata ogni realtà della Natura e dell’Uomo nella riflessione devota del creato e nella preghiera della comunione.

La Chiesa contemporanea si fa mass media ed il Papa influencer.

Nel sentirsi troppo partecipi degli eventi economici e sociali, sono diventati avveduti demolitori dei valori non solo cristiani, dottrinali, ma di ogni sentimento spirituale e presenza del sacro. Il rischio è il ritorno del politeismo e la necessità di ripristinare animali, oggetti della vita quotidiana come nuovi simulacri e divinità.

Ormai, in molte realtà nordiche dell’Europa non esiste più nemmeno l’edifico adibito per il Culto.

 

                                                                Franchino Falsetti

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