Miriscatti: la mostra raccontata dall’autrice Miriam Bruni

Un video condotto dall’autrice a chiusura della sua mostra 

Miriam Bruni, tra poesia e fotografia.

Pubblicato il 31/03/2022

A conclusione della mostra che Miriam Bruni ha tenuto presso lo Studio Neri Arte di Bazzano in Valsamoggia (BO) pubblichiamo un breve video in cui l’autrice accompagna il suo pubblico alla interpretazione del suo pensiero che traduce in immagini fotografiche.

Buona visione.

 

 

Abbiamo pubblicato il 14/03/2022

Michele Rimondini è un giovanissimo musicista residente in Valsamoggia (Bo) e il 10 marzo è stato ospite musicale nella serata di chiusura di Miriscatti, la mostra fotografica di Miriam Bruni.

“Sai che ho uno studente al Veronelli di Crespellano che suona e canta? Si chiama Michele Rimondini”. Questa frase di Miriam Bruni mi ha convinto a farle chiedere se, per caso, il suo studente non avesse piacere di partecipare alla giornata di chiusura della mostra che stavamo organizzando allo Studio Neri Arte di Bazzano.

Tutto è andato per il meglio e giovedì 10 marzo abbiamo ospitato il concerto di Michele tra le foto di Miriam.

Naturalmente abbiamo registrato tutti i momenti (compresi quelli che si sono aggiunti internazionalmente con Marc, l’ospite francese) ed ecco quindi il primo estratto video della serata.

 

Abbiamo Pubblicato il 17 febbraio 2022

Miriam Bruni, in MiriScatti ci sono 10 anni di foto esposte allo Studio Neri Arte

Al temine di un intervallo di circa due mesi lo Studio Neri Arte a Bazzano (Bo) riapre le sue porte ospitando la poetessa bolognese Miriam Bruni nella sua qualità di fotografa. La mostra fotografica sarà inaugurata il 26 febbraio con la presenza dell’Autrice e si concluderà il 10 marzo con un amichevole concerto di Michele Rimondini alla chitarra.

Dopo aver pubblicato sei libri di sue poesie, Miriam Bruni ora ci mostra la “seconda ala della sua Anima”: la fotografia.  La sua è una fotografia con approccio poetico che si distacca di alcune miglia dallo stereotipo che avvolge l’attività immaginata (o reale) del fotografo avvolto dai suoi tecnicismi e riferimenti; nel  percorso di Miriam non sono sottolineati i valori della tecnologia o dell’apprendimento delle regole apprese dai maestri dell’immagine, piuttosto si potrà notare un predisposizione naturale al “vedere” e non chiedersi altro che scattare una foto, senza un prima ne un dopo.

 

Miriam ci invita ad immaginarci in un momento di incanto di fronte a qualcosa di quotidiano che attrae, al quale non si può dare altro che gratitudine scattando una semplice fotografia. Ed è infatti la semplicità che traspare dalla collezione di foto che espone la Bruni allo Studio Neri Arte ma una semplicità che sottintende una naturale ricerca dei volumi, delle forme dell’astratto senza averlo appreso in precedenza, senza averlo studiato in volumi di tecnica fotografica; esprimendolo in natura. Con il proprio sguardo personale.

Per meglio comprendere lo stato d’animo in cui si trova Miriam di fronte ad una foto che sta per scattare riportiamo le parole che ha inserito nel pieghevole stampato per accogliere i visitatori della sua mostra:

“Di solito presento i miei libri e parlo di Poesia. Ma essa è solo una delle due ali della mia anima. L’altra non è da meno, e si chiama Fotografia.

Con loro e grazie a loro nutro quotidianamente il mio senso della Vista, esteriore ed interiore. E mantengo corroborata e tonica la mia personale visione della vita, perché appunto trapuntata di Bellezze.

Se mi guardo indietro, posso dire che gli elementi catalizzanti il mio interesse e il mio ricamo non sono variati granché, difatti fisso ancora lo sguardo su ciò che qui vedrete raccolto in piccoli collage che parlano di me, proprio come a loro modo fanno le raccolte poetiche date alle stampe in questa ultima decade (2011-2021).

L’attenzione al reale apre al mistero. Lo ha scritto anche Cristina Campo, in pagine memorabili. E aggiungo che è l’attenzione amorosa ciò che maggiormente rispetta, conosce, riceve e restituisce.

Il Progetto Artura da cui ho tratto alcune immagini per il mio Calendario di quest’anno nasce appunto da questa esigenza: fotografare la Natura rielaborandola con tecniche umane, filtri, mediazioni personali.

Ho amato studiare e impegnarmi sin da bambina, e non me ne pento; ma è nelle attività artistiche che ora coltivo maggiormente la mia integrità esistenziale, perché – come disse Luigi Ghirri – “la Fotografia è una grande avventura del pensare e del vedere. Un grande giocattolo magico che riesce a coniugare miracolosamente la nostra adulta consapevolezza con il fiabesco mondo dell’infanzia.”

Mia sorella mi ha regalato un piccolo saggio dal titolo “La vera storia di Peter Pan”, e proprio in questi giorni ne ho letto e sottolineato un passaggio fondamentale, quello per cui “se siamo attesi, impariamo il tempo non come movimento angoscioso ma quale contesto vitale di esplorazione, di creatività, di costruzione del mondo. Come un’opportunità di senso e condivisione.”

Ecco, da questa esplorazione creativa vi parlo, nel silenzio di questi miei scatti, da questo contesto vitale che avverto reale se poggia sulla fede nel Padre”.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                             Miriam Bruni

 


 

Testo di Roberto Cerè per la rivista Millecolline.

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