Considerazioni su una mostra che espone cadaveri
Real Bodies a Bologna
Pubblicato il 16/12/2021
Testo aggiornato il 20/12/2021
Real Bodies Experience, espone i suoi veri cadaveri, conservati con la plastinazione, “una tecnica particolare per tenere intatti i tessuti e consente di vederne i particolari”, presso il Palazzo Pallavicini di Bologna, dal 2 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022.
“Un gruppo di dodici avvocati, professori e attivisti dei diritti umani ha scritto una lettera aperta al primo ministro australiano Malcolm Turnbull e al ministro della Salute del New South Wales, Brad Hazzard, per chiedere la chiusura di “Real Bodies: The Exhibition” di Sidney. La mostra espone cadaveri umani e parti anatomiche conservati con la plastinazione, una particolare tecnica che mantiene intatti i tessuti e consente di vederne i particolari: secondo gli attivisti i corpi sarebbero quelli di detenuti cinesi giustiziati, tra cui prigionieri politici.
Non è la prima volta che Real Bodies è accusata di utilizzare corpi provenienti da una sorta di traffico nero, mai provato, di cadaveri provenienti dalla Cina e da ex stati sovietici. Gli organizzatori della mostra – che da anni viene proposta in tutto il mondo ed è stata vista da più di 50 milioni di persone – hanno sempre respinto le accuse mostrando carte e documenti che attestano l’effettiva regolarità delle donazioni dei corpi”.
E’ una mostra che riscuote un certo successo, soprattutto, tra i giovani e le sollecitazioni pseudo scientifiche che si rivolgono al mondo scolastico. L’età fissata per entrare è di 12 anni.
Le note e le informazioni riportare sono di agenzia, sufficienti per esonerarmi da aggiungerne altre nettamente contrarie e di palese denuncia.
La scienza ha indubbiamente fatto grandi passi e in questo caso ha ripreso un’antica pratica come quella dell’anatomia, di cui si ricordano le famose cere anatomiche e l’aula anatomica per gli studenti in medicina presso l’Archiginnasio, prestigio mondiale dell’Università di Bologna.
Una storia fatta di ricerca e di profondità teoriche per comprendere la natura dell’uomo, i suoi misteriosi meccanismi, la sua aura di misteriosità. Ponendo sempre un limite per non trasformare i ricercatori tutti in dottor Jekyll o seguaci di una setta segreta il cui dio è Satana.
E’ vero che esiste un dibattito tutt’ora in corso sul rapporto tra Scienza ed Etica, ma senza voler forzare delle fantasiose ingerenze, è indubbio che questa Mostra non ci aiuta a scoprire la nostra identità culturale, morale e sociale. E’ mettere a nudo, anzi considerare il corpo umano alla stregua di un reperto da macello, da aggiustare, incollare, da sezionare, da tagliare come un pezzo di “carne” od “osso” da gettare a i cani.
Sarebbe poca cosa vedere negli occhi del mio prossimo vasi sanguigni in movimento, orbite pronunciate, fascio di nervi che attraversano il cervello. Come un’autostrada percorre l’intero corpo fino a sfociare ai diversi organi di cui conosciamo le funzioni naturali. Che tipo di educazione è questa? Quale geografia del nostro universo materiale fatto di sangue e carne che vive nel nostro interno dobbiamo conoscere?
Può uscire un pensiero da un osso o da un muscolo, o da carne sanguinante? Può uscire una poesia da un ammasso di fasci di nervi e rivoli sanguigni? La nostra Storia fatta di arte, letteratura, teatro, pensieri, intellettualità, creatività, può essere eguagliata o subordinata da questo tipo di conoscenza?
Sappiamo che il corpo umano è come un giocattolo, Pascal lo paragonava ad una canna, ma aggiungeva “pensante”.
E’ qui scatta il mistero della Vita che non si spiega con la scarnificazione del corpi, con le volute oscenità anche operate su veri cadaveri, di cui tutto si dice, ma di certo non servono per parlare di anima, di spiritualità, di conoscenza, di saperi, di amicizia, d’amore, di innocenza nel trattare la nostra fisicità, i nostri desideri, il nostro tempo di esistere e di Essere.
Questa Mostra è una zizzania di Satana ed è da non considerare, né perdere tempo sui richiami, ulteriormente allucinanti, come le combinazioni virtuali e relative visioni artificiali.
Questo viaggio nel corpo umano sembra un’ora di scienze naturali.
Noi abbiamo bisogno di Bellezza e di continuare a sognare per considerare la Vita il paradiso della Creazione e l’Uomo l’artefice di particolari “sogni” che permetteranno all’Umanità di non estinguersi.
Franchino Falsetti