Editoriale Millecolline. E’ stato sufficiente…

Editoriale

L’Editoriale Millecolline

Pubblicato il 06/01/2021

 

E’ stato sufficiente…

E stato sufficiente … che arrivasse il Covid-19 perché saltasse il coperchio del famoso “Vaso di Pandora”.

Eravamo da tempo al capezzale dell’Italia, con tutti gli auspici dei politici e dei politologi o filosofi  pret-à- porter. Ma, come sempre, sono favole. L’Italia vive dall’Unità (1861) alternanze di diverse narrazioni su come sia possibile fare e disfare,  così come fingere di aggredire un problema sociale e di come accantonarlo o renderlo indivisibile. L’Italia è ferma alle favole di Fedro ed alle mitologie create apposta per distrarre l’uomo faber ed addormentare l’uomo sapiens. Se si potesse scrivere la storia delle idee, delle ideologie, dei programmi scritti a tavolino avvelenati dal fumo dei sigari ed alterati da fiumi di bicchieri di vino, si potrebbe scoprire che i vari governanti hanno ricevuto dai loro precedenti delle “veline” su cui molto è stato, nel frattempo, cancellato, ma che è leggibile il messaggio di consegna; fare il meno possibile e se le cose non vanno, la colpa è degli altri.

Obiettivo principale è lavorare per rendere inefficace qualunque processo di innovazione, di trasformazione, di cambiamento.

L’Italia ha paura di crescere. In quel vaso di Pandora ci sono problemi gravissimi irrisolti da 40, 80, cent’anni. Le condizioni sociali sono state cambiate con i supermercati, ma l’uomo  ha perso la sua dignità. L’istruzione era partita per dare al popolo gli strumenti fondamentali per agire in società e poi si sono create le classi, le divisioni tra ricchi e poveri; la scuola non è stata mai più di tutti, neppure quando si è realizzata la scuola di massa.

Infatti raggiunto questo “ambìto” obiettivo, la scuola pubblica è caduta di qualità, di credibilità, di progettualità, di professionalità.

Abbiamo importate le scuole del degrado popolare americano, dove alla fine sono tutti promossi e la scelta premio è la strada, la droga, lo spaccio, la prostituzione, i lavori più umili. Ma nessuna istruzione autonoma, nessun orgoglio di appartenere ad una Nazione, anzi ad un bordello e vivere di odio verso la società ed i propri simili.

E stato sufficiente  che si creasse un clima di paura, di terrore, di estreme solitudini, per scoprire la potenza della morte, la messa in discussione di determinati valori morali, la perdita allarmante del senso del sacro, della spiritualità, della religione.

Dal quel famoso vaso ci sentiamo condizionati, oppressi e schiacciati dai mondi precedenti insoluti e da quelli anche recenti che, nella complicità ed omertà, hanno mantenuto l’Italia alla stregua della farsa di Italietta : un grande ed unico Paese calpestato dalla menzogna, dall’ignoranza e dalla ipocrisia..

E’ un Paese, il nostro, che vive di scandali, di case sgarrupate, di calamità continue naturali ed artificiali, di infinite corruzioni, di inamovibilità dei politici e dei dirigenti che si sentono tutti innocenti, e pensano di giocare a palline come nel libro straordinario di grandi insegnamenti come “I Ragazzi della via Paal. Solo che non vivono in un romanzo ed è vergognoso che non esista l’imperativo morale delle dimissioni quando si sono resi responsabili di inadempienze, incurie, abusi e trascuratezze. Anche questo è un comportamento feudale, tipico del basso Mediterraneo, perché in Spagna o in Grecia questo non avviene più. Abbiamo il piacere di sentirci onnipotenti e questa ebbrezza fa commettere veri e propri delitti sociali. Sono uomini che fanno arretrare il Paese Italia e lo rendono sempre degradato ed emarginato.

E stato sufficiente…  La rottura del Vaso di Pandora che abbiamo potuto vedere anche il dopo Covid-19. L’inasprimento dei comportamenti ereditati. La voglia di assumere decisioni distruttive e di radicalizzazioni contro il passato. Da questo vortice di serpi in movimento primeggia la voglia e la determinazione di cancellare la cultura, di bruciare i libri che ci hanno formato, di trasformare la lingua italiana, di renderci ridicoli  come vecchie marionette senza denti, di operare una sorta di tabula rasa sui programmi scolastici, sulle regole civili, sulle pubbliche relazioni e persino sulle nuove etiche in Parlamento.

Un ginepraio liberalizzato che non trova limiti, neppure tra le Associazioni che si pongono a difesa di certi valori e riti sociali e civili. Una preoccupazione che travalica i confini dell’Italia e trova la stessa Europa pronta a realizzare il grande ribaltone epocale ed antropologico.

Io non posso rassegnarmi rimanendo spettatore di questo scempio generazionale attuale e futuro. Negare il passato, le tradizioni, i valori secolari che hanno diretto le singole civiltà del mondo Occidentale, non possono essere solo gli inetti di futili barbarie.

C’è bisogno di un nuovo piano Marshall Italiano, che provveda in ogni settore e campo di azione: dalla cultura alla produzione, dal territorio alle viabilità, dai parchi come riserva naturale alle realtà produttive protette da una certa bonifica dagli attuali Centri commerciali. E’ opportuno il ritorno dei vecchi negozi in cui sentirsi, comunità, ancora vivi e sereni nel colloquio e nell’amicizia. Fino alle infrastrutture e realtà importanti Istituzionali come: la Scuola, la Sanità, le Imprese piccole e grandi.  

E per fare questo è opportuno partire dal Sud (il più trascurato e complesso) ed affrontare Regione dopo Regione fino a rendere l’Italia non più materiale velenoso, decomposto, irrimediabile come quello contenuto nel vaso di Pandora, ma riportare questo grande Paese Italia,   ai fasti del Rinascimento, non solo per le Bellezze insuperabili, ma per le forme di governo che garantirono la realizzazione degli splendori artistici e la nascita di uno Spirito nuovo che diede impulso alla continuità e dignità del genere umano. Abbiamo bisogno di riconquistare il Secondo Rinascimento.

                                                                                                                                                                                                                                                                          Franchino Falsetti

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *