C’è Un’Odissea nascosta in un mare di notizie rassicuranti

 

Ipotesi di abbraccio fra l’Odissea delle Ariette e Padre Alex Zanotelli

Ispirandosi ad Un’Odissea in Valsamoggia, considerazioni su ciò che non viene raccontato

 

Pubblicato il 05/07/2018

 

Monteveglio, sera del 04 luglio; nella piazza dietro al vecchio Comune i preparativi per la prima teatrale di Un’Odissea in Valsamoggia a cura del Teatro delle Ariette sono ormai terminate e, fortunosamente ho trovato un comodo posto a sedere. In questa serata della “prima” ho deciso di rimanere, fermo, su quella sedia che avrei potuto trovare e, da lì, fotografare lo spettacolo come ogni spettatore a fianco a me.

Nel primo pomeriggio della stessa giornata mi era arrivato un messaggio con preghiera di inoltro perchè conteneva importanti informazioni, praticamente del tutto ignorate dalle redazioni giornalistiche, che evidenziava come fossimo travolti da notizie rassicuranti e monotematiche a riguardo della realtà di vita nei confini oltre il Mare Nostrum. Questo messaggio mi stava girando in testa e non riuscivo a capire come potergli dare una visibilità più seria del solito tweet accorato, che ha la vita di un moscerino (qualche ora), per poi disperdersi nelle mille distrazione a cui siamo condizionati.

Mentre ero a sedere su quella sedia di piazza a Monteveglio ecco la risposta: lo spettacolo dell’Odissea che stava iniziando e i chiari riferimenti che contiene potevano raccontare fotograficamente il testo di Padre Alex Zanotelli e il testo di Zanotelli poteva raccontare didascalicamente le fotografie di Un’Odissea in Valsamoggia.

Per saperne di più su Un’Odissea in Valsamoggia, direttamente dalle parole di Stefano Pasquini, potete andare ad un nostro articolo, cliccando QUI.

Quindi buona lettura.

 

Roma, 2 luglio 2018 –  (askanews) – Pade Alex Zanotelli, missionario italiano della comunità dei Comboniani, profondo conoscitore dell’Africa e direttore della rivista Mosaico di Pace, ha rivolto un appello ai giornalisti italiani sul tema dei migranti.

«Rompiamo il silenzio sull’Africa. Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo.

Un'Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)
Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)

Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani, come in quelli di tutto il modo del resto.

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Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)

Trovo infatti la maggior parte dei nostri media, sia cartacei che televisivi, così provinciali, così superficiali, così ben integrati nel mercato globale. So che i mass-media , purtroppo, sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari, per cui ognuno di voi ha ben poche possibilità di scrivere quello che veramente sta accadendo in Africa.

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Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)

Mi appello a voi giornalisti/e perché abbiate il coraggio di rompere l’omertà del silenzio mediatico che grava soprattutto sull’Africa. È inaccettabile per me il silenzio sulla drammatica situazione nel Sud Sudan (il più giovane stato dell’Africa) ingarbugliato in una paurosa guerra civile che ha già causato almeno trecentomila morti e milioni di persone in fuga.

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Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)

È inaccettabile il silenzio sul Sudan, retto da un regime dittatoriale in guerra contro il popolo sui monti del Kordofan, i Nuba, il popolo martire dell’Africa e contro le etnie del Darfur.

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Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)

È inaccettabile il silenzio sulla Somalia in guerra civile da oltre trent’anni con milioni di rifugiati interni ed esterni. È inaccettabile il silenzio sull’Eritrea, retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo, con centinaia di migliaia di giovani in fuga verso l’Europa.

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Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)

È inaccettabile il silenzio sul Centrafrica che continua ad essere dilaniato da una guerra civile che non sembra finire mai. È inaccettabile il silenzio sulla grave situazione della zona saheliana dal Ciad al Mali dove i potenti gruppi jihadisti potrebbero costituirsi in un nuovo Califfato dell’Africa nera.

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Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)

È inaccettabile il silenzio sulla situazione caotica in Libia dov’è in atto uno scontro di tutti contro tutti, causato da quella nostra maledetta guerra contro Gheddafi. È inaccettabile il silenzio su quanto avviene nel cuore dell’Africa , soprattutto in Congo, da dove arrivano i nostri minerali più preziosi.

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Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)

È inaccettabile il silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame in Etiopia, Somalia , Sud Sudan, nord del Kenya e attorno al Lago Ciad, la peggior crisi alimentare degli ultimi 50 anni secondo l’ONU. È inaccettabile il silenzio sui cambiamenti climatici in Africa che rischia a fine secolo di avere tre quarti del suo territorio non abitabile.

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Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)

È inaccettabile il silenzio sulla vendita italiana di armi pesanti e leggere a questi paesi che non fanno che incrementare guerre sempre più feroci da cui sono costretti a fuggire milioni di profughi. (Lo scorso anno l’Italia ha esportato armi per un valore di 14 miliardi di euro!).

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Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)

Non conoscendo tutto questo è chiaro che il popolo italiano non può capire perché così tanta gente stia fuggendo dalle loro terre rischiando la propria vita per arrivare da noi. Questo crea la paranoia dell’”invasione”, furbescamente alimentata anche da partiti xenofobi. Questo forza i governi europei a tentare di bloccare i migranti provenienti dal continente nero con l’Africa Compact, contratti fatti con i governi africani per bloccare i migranti.

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Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)

Ma i disperati della storia nessuno li fermerà. Questa non è una questione emergenziale, ma strutturale al sistema economico-finanziario. L’ONU si aspetta già entro il 2050 circa cinquanta milioni di profughi climatici solo dall’Africa.

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Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)

Ed ora i nostri politici gridano: «Aiutiamoli a casa loro», dopo che per secoli li abbiamo saccheggiati e continuiamo a farlo con una politica economica che va a beneficio delle nostre banche e delle nostre imprese, dall’ENI a Finmeccanica. E così ci troviamo con un Mare Nostrum che è diventato Cimiterium Nostrum dove sono naufragati decine di migliaia di profughi e con loro sta naufragando anche l’Europa come patria dei diritti. Davanti a tutto questo non possiamo rimane in silenzio (i nostri nipoti non diranno forse quello che noi oggi diciamo dei nazisti?).

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Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)

Per questo vi prego di rompere questo silenzio-stampa sull’Africa, forzando i vostri media a parlarne. Per realizzare questo, non sarebbe possibile una lettera firmata da migliaia di voi da inviare alla Commissione di Sorveglianza della RAI e alla grandi testate nazionali? E se fosse proprio la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) a fare questo gesto?

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Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)

Non potrebbe essere questo un’Africa Compact giornalistico, molto più utile al Continente che non i vari Trattati firmati dai governi per bloccare i migranti? Non possiamo rimanere in silenzio davanti a un’altra Shoah che si sta svolgendo sotto i nostri occhi.

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Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)

Diamoci tutti/e da fare perché si rompa questo maledetto silenzio sull’Africa.

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Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)

 

*Alex Zanotelli è missionario italiano della comunità dei Comboniani, profondo conoscitore dell’Africa e direttore della rivista Mosaico di Pace.

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Un’Odissea in Valsamoggia, Monteveglio 2018. (ph. R. Cerè)