Rubriche. il Prof. Franchino Falsetti si presenta a millecolline.

Senza titolo.

Una rubrica sull’arte e sulle sue implicazioni nella pluralità dei diversi contesti in cui può esprimersi o può essere stimolata, può essere una buona occasione per leggere meglio le problematicità della vita quotidiana e delle trasformazioni sociali. La sindrome entropica della informazione ed in modo particolare quella “specialistica” o “disciplinare”, rende aleatoria ogni approccio conoscitivo o di necessaria riflessione, non solo teorica, ma di semplice contatto per sentirsi, piacevolmente, coinvolti od attratti dalla “seduzione” di un evento artistico o di una esperienza legata alla pluralità dei linguaggi espressivi ed estetici.

Il disordine governa sovrano. Ogni cosa si è sciolta nell’immaginario instabile dell’uomo contemporaneo. Tutto sembra, irrimediabilmente, disperso nei meandri di una indecifrabile coscienza storica collettiva di cui non si riescono a cogliere le singolarità e le diversità culturali che hanno prodotto i temi ed i contenuti dell’arte, e che hanno reso l’uomo protagonista di un pensare ed agire come “eroe” del proprio tempo.

Oggi, come ci ricorda, il saggista Baudrillard: “L’eroe moderno non è più quello del sublime dell’arte, è quello dell’ironia oggettiva del mondo della merce, che l’arte incarna attraverso l’ironia oggettiva della propria sparizione”.

Viviamo il tempo della trasfigurazione della merce e della sparizione di ogni valore, di ogni scienza, che non sia quella “ri-costruita” in laboratorio, in un particolare laboratorio come quello mediatico e dei mass media in generale. La conoscenza diventa spettacolo di perenne agglutinazione. La tecnologia si è sostituita alla ideologia, il medium è sempre più veicolo ma anche produttore-manipolatore di significati, di nuove mode culturali e comportamentali. Tutto deve essere pensato secondo le nuove regole del ‘deus globalizzazione’ e nulla viene risparmiato. In questi ultimi decenni si è consolidato un nuovo sistema di pianificazione delle menti e delle identità degli uomini.

Stiamo assistendo ad un vero processo di colonizzazione dove l’uomo è stato, fondamentalmente, spogliato delle sue aspirazioni, della sua ricerca di libertà, delle sue utopie.

Ecco il motivo, senza alcuna presunzione o velleità, di dare vita ad una rubrica che possa stimolare a ri-conquistare la propria autonomia di giudizio, ma, soprattutto , di conoscenza partendo dal grande ed inesauribile tema dell’arte. Arte non solo pensandola nel divenire dei secoli, ma l’Arte come patrimonio di una collettività, di un popolo,che può

interagire con ognuno di noi per rendere più consapevole la nostra formazione culturale e la nostra maturità sociale.

L’arte attraverso le sue parole e le sue immagini senza alterarne i contenuti sarà un buon pretesto per tentare di comporre un piccolo “atlante” delle idee e della creatività.

Parole come “bellezza”, “verità””, “formale” , “avanguardia”, “astratto”, “espressione”, “concreto”, “post-moderno”, “estetica”, “pittura calda”,

e mille altre, saranno presentate senza preconcetti ideologici e senza aggettivazioni accademiche.

Sguardi incrociati……… perché dovremmo conoscere ed usare non solo la capacità di vedere immagini, ma quella, più importante, di saper immaginare senza ricorrere agli stereotipi delle “idee preconfezionate” e saper  pensare per e con le immagini prodotte da una mente libera.

E’ opportuno parlare non solo di tecniche, di lessico dell’arte, ma di cultura dell’arte, di ciò che muove l’arte e la finalizza secondo modalità di relazione e di aggregazione.

Una Cultura che possa rilanciare i contenuti di un nuovo umanismo, riscoprendo la centralità dell’uomo, riconquistando un “Secondo Rinascimento”.

Vorrei contribuire a spiegare l’arte quale fonte della ricchezza interiore senza trascurare la sua valenza creativa tra comunicazione ed educazione.

Questa rubrica, di volta in volta, parlerà degli oggetti e degli strumenti dell’arte attraverso recensioni, cronache, interviste, mostre e segnalazioni editoriali. Una finestra non solo sull’arte di tradizione ma, in continuità, una particolare attenzione all’arte contemporanea, alla fotografia e ad ogni forma di comunicazione che possa concorrere a ri-costruire modi diversi di pensare l’arte sapendo cogliere l’unità e le peculiarità del discorso artistico.

 

Prof. Franchino Falsetti

Critico d’Arte

VIDEO: Aldo Galgano, commenta la sua mostra “Odisseo”

Crespellano in Valsamoggia, 17/01/15. In occasione della inaugurazione della sua nuova mostra, “Odisseo, il viaggio di Nessuno”, abbiamo chiesto all’autore di raccontarci il lavoro presentato.

La mostra è visibile presso la Galleria Artifigurative e Palazzo Garagnani a Crespellano in Valsamoggia.

Per ulteriori informazioni cliccate il menù LOCANDINE all’interno della nostra rivista.

 

Raku. Andrea ferrari espone a Porta Castello

ANTEPRIMA. Bazzano in Valsamoggia. Sabato 31/01/15 alle ore 18:30 in Osteria Porta Castello potremo vedere la prima mostra di Andrea Ferrari; alle pareti dell’osteria vedremo le sue ceramiche RAKU. Noi di Millecolline stiamo preparando una piccola presentazione di Andrea; intanto pubblichiamo la locandina con l’invito.

Andrea Ferrari (Raku) OPCScheda artista

ODISSEO. ALDO GALGANO AD ARTIFIGURATIVE

ANTEPRIMA. Sabato 17 gennaio 2015 alla Galleria Artifigurative di Crespellano in Valsamoggia si inaugurerà “Odisseo. Il viaggio di Nessuno” dipinti di Aldo Galgano e mostra a cura di Alberto Rodella.

A seguito presentiamo l’invito alla mostra e a seguito potremo leggere le note del curatore. A sabato allora.

INVITO

A un anno dalla mostra “Miti e Ferocia”, esposizione delle intense opere di Adriano Avanzolini, la Galleria Artifigurative prosegue il suo percorso espositivo sul tema del “mito” come fonte di ispirazione artistica attraverso la narrazione pittorica del viaggio di Ulisse di Aldo Galgano. Si tratta di una personale dal titolo “Odisseo. Il viaggio di Nessuno”, in cui i personaggi che appartengono all’immaginario collettivo di ciascuno di noi prendono forma in opere di grandi dimensioni, dall’intenso colorismo e dalle composizioni colte e raffinate. E’ un viaggio immaginario in cui l’artista, utilizzando il mito, riesce a trasferire le inquietudini dell’uomo moderno in una narrazione che, partendo dalle passioni dell’animo che perturbano l’intelletto, conduce verso la conquista della virtù.

Ritengo che la narrazione pittorica delle opere di Aldo Galgano sia non solo emozione estetica, dovuta ad una sapiente capacità pittorica ma, raggiungendo un sofisticato equilibrio stilistico, sia pittura colta.

                                                                                                                                                      Alberto Rodella

Art Ekyp, Galleria di artisti a Modena.

 

 

Modena, 27/12/14

E’sabato pomeriggio, la settimana scorsa ci siamo accordati per incontrarci alle 16:00 di oggi alla galleria Art Ekyp di Modena; fino a quel momento potevamo essere contenti di un inverno che  presentava il suo lato più mite, ma, oggi pomeriggio appena arrivata l’ora di partire si è messo a nevicare. Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti qualcosa tipo: – “Chi se ne importa, noi a Modena ci andiamo comunque”. Siamo partiti con la neve a fiocchi, siamo arrivai in anticipo, ci siamo scaldati in un bar che prometteva cioccolata in calda con panna artigianale e ne siamo usciti chiedendoci che cosa avesse di così artigianale la panna che usciva dalla solita bomboletta spray da supermercato… Poi il freddo sulla via ci ha tolto ogni ulteriore commento. Qualche passo ed eccoci davanti alla galleria Art Ekyp; più in centro di Modena di così… via Torre è una stradina stretta che si stacca dalla Via Emilia per catturare l’ultima ombra della Ghirlandina._MG_0452_DxO

Ad aspettarci in galleria c’è Ernesto Ubertiello, vecchia conoscenza di Millecolline, e noi ci accomodiamo sulle poltrone nere di questa galleria ovunque bianca; Art Ekyp  è formata oggi da 6 pittori che hanno pensato bene di “consociarsi” per mantenere una loro autonomia in cui potersi muovere e mostrare sia i loro lavori che i lavori di altri artisti.Sei componenti quindi: Arnaldo Vignali, Mauro Barbieri (fra i primi fondatori dell’iniziativa), Federica Poletti, Ubertiello Ernesto, Andrea Saltini e Massimo Lagrotteria, tutti modenesi o della provincia che alternano il loro lavoro alla presenza in via Torre, 65. Fino al 13 gennaio potrete vedere la mostra collettiva che si sono dedicati nella loro galleria: –“Nella mostra ci sono i lavori di tutti e sei noi autori, per questa galleria siamo liberi di agire per conto nostro, non c’è alcun movimento o manifesto artistico ma c’è volontà di essere visibili “noi viviamo con i nostri quadri” ma dobbiamo far vedere che siamo vivi e presenti,  che viviamo sul territorio da una vita e che dipingiamo e lavoriamo tutti tantissimo”.  Questo gruppo di artisti lavora quindi per uno stesso obiettivo; mantenere una struttura, farla funzionare e mettere dentro idee nuove consapevole che, con questi intenti, il loro potenziale non può che migliorare.

_MG_0460_DxOErnesto ci racconta poi di come sia stata utile la sua decisione di unirsi a questa idea: – “In un certo modo soffrivo dell’isolamento che si patisce a dipingere da soli, anche se si può lavorare ad un bel progetto succede che, a lungo andare, è come se continuasse a guardarsi solo allo specchio senza più riuscire a concludere nulla di appagante. Manca il rapporto con le persone che commentano i tuoi lavori. Un artista che non è in grado di percepire quello che succede attorno ne soffre a lungo andare”. Abbiamo quindi, inevitabilmente, parlato con Ernesto di come questa sua esperienza in galleria stia contribuendo a trasformare anche il suo modo di vedere e percepire il suo lavoro: -“Fino ad oggi la mia tavolozza era limitata a quattro-cinque colori, adesso ne uso (solo) tre però sono quelli fondamentali, perciò è come se li usassi tutti. Con la sensibilità del mio passato. Prima disegnavo molto di più adesso dipingo assieme al disegnare e mi accorgo che la somma di due linguaggi vivono assieme in maniera perfetta”. Un buon augurio per il nuovo anno.

 

La locandina della mostra la troverete in Palette LOCANDINE della rivista.

Foto e testo di Roberto Cerè per Millecolline.