Diario di una mostra. Cronache dal lido di venezia

Venezia, settembre 2015. Il Festival del Cinema è terminato ma Millecolline aveva un inviato speciale, Marco Masi, che si è impegnato a scrivere (dal vivo?) una serie di schede relative ai film che è riuscito a vedere. Ricordiamo che Marco è il presidente del Buena Vista Cineclub che a Bazzano organizza l’ormai tradizionale Films Sotto Le Stelle, la rassegna estiva del cinema all’aperto a cui abbiamo dedicato due videoreport che potete consultare in rivista. Buona lettura; speriamo di incontrarci nelle sale. Grazie Marco.

Mostra di venezia 2013

GIORNO I (2 settembre 2015)

La 72^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica si è aperta il 2 settembre 2015. Alla cerimonia d’apertura ha partecipato, per la prima volta da quando è stato eletto a Capo dello Stato, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Quest’anno, il compito di presiedere la giuria del Festival è stato affidato al regista premio oscar messicano Alfonso Cuarón, il quale proprio due anni fa, sempre a Venezia, ebbe l’onore di aprire la 70^Edizione della Mostra con GRAVITY , film fuori concorso vincitore poi di ben 7 statuette d’oro ai Premi Oscar 2014.

La giuria Orrizzonti, sezione dedicata ai cortometraggi  in concorso, è presieduta dal regista statunitense Jonathan Demme, vincitore del premio oscar 1992 alla miglior regia per il film IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI.

Il film, fuori concorso, con il quale è stata aperta la 72^ edizione della mostra è EVEREST del regista islandese Baltasar Komarkur.

 

 

EVEREST di Baltasar Komarkur , 122’ [3D]

Film d’apertura:  fuori concorso.

Il film è ispirato ai fatti realmente accaduti raccontati nel libro Aria Sottile dello scalatore statunitense  Jon Krakauer il quale nel film è interpretato da Michael Kelly.

La storia prende luogo nel 1996 in Nepal e racconta di una delle più grosse tragedie dell’alpinismo mai accadute sull’omonimo monte che coinvolsero le compagnie  degli alpinisti Rob Hall e Scott Fischer, protagonisti del film interpretati rispettivamente da Jason Clarke e Jake Gyllenhaal.

Un film dai tratti fortemente hollywoodiani nel quale il veri protagonisti sono le immagini della montagna e gli straordinari effetti speciali. Il film uscirà nelle sale italiane il 24 settembre, sicuramente ne sentiremo a lungo parlare e di fatto, ad oggi, già si candida in corsa per la lotta agli Oscar 2015.

 

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EL DESCONOCIDO di Dani de la Torre,  96’

Film fuori concorso.

Film spagnolo non in concorso.  La trama non è delle più originali. Siamo a Valencia e una macchina gira per la città, dentro la macchina oltre al banchiere Carlos e i figli Sara e Marcos, c’è una bomba pronta ad esplodere. I malcapitati passeggeri sono costretti a rimanere seduti nel veicolo se non vogliono saltare per aria. Il tutto immancabilmente coordinato da un misterioso ricattatore telefonico. Nonostante la banalità della trama il film riesce a raggiungere alti punti di suspense e tensione, diventando di fatto un vero e proprio thriller basato sul brokeraggio bancario e finanziario il tutto in salsa mediterranea.

Nonostante la piacevole visione il film difficilmente riuscirà a trovare spazio nei prossimi mesi nelle sale italiane

 

BEASTS OF NO NATION di Cary Fukunaga,  136’

Film in concorso scritto e diretto del regista statunitense Cary Fukunaga, famoso al grande pubblico per la direzione della prima stagione della serie televisiva TRUE DETECTIVE, al suo esordio al Lido.

Il film è tratto dall’omonimo romanzo Bestie senza una patria di Uzodinma Iweala. La storia ha luogo nell’Africa occidentale martoriata dalla guerra civile. Il protagonista è il piccolo Agu costretto a difendersi sia dalla ferocia delle truppe ribelli sia dal fuoco facile dell’esercito governativo. La fuga unica soluzione.  Ben presto catturato dalle milizie ribelli si trova di fronte ad una spietata scelta: morire o combattere la loro causa. La decisione è facilmente intuibile e così facendo Agu si ritrova ad essere un bambino soldato.

Un film crudo che non nasconde la ferocia e spietatezza delle condizioni delle popolazioni africane distrutte dalle guerre civili sui quali i riflettori del mondo occidentale mai si accendono. Non solo un film di guerra ma anche di forte denuncia sociale.  Molto acclamato dal pubblico e dalla stampa si candida come uno tra i principali contendenti del Leone d’oro.

 

GIORNO II (3 settembre 2015)

LOOKING FOR GRACE  di Sue Brooks,  100’

Film in concorso della registra australiana Sue Brooks.

Il film racconta della fuga di casa della quattordicenne Grace assieme ad un’amica.  La particolarità di questo film consiste nel fatto che lo stesso episodio, ossia la fuga e la ricerca di Grace, venga raccontato più volte ma con gli occhi dei vari protagonisti, tra cui Grace stessa i genitori e un simpatico ottuagenario Detective.  La fuga raccontata con gli occhi e le emozioni dei diretti interessati offre allo spettatore una chiarezza e comprensione totale delle emozioni e sentimenti dei protagonisti. Un film a tratti molto divertente che strappa sorrisi e risate tanto da far sfumare nella commedia la base drammatica del film la quale tuttavia è la vera base della storia.

Piacevole e leggero le speranze di vittoria quotate altissime, ma che fa della semplicità la sua forza.

 

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ORPHANS  di  Peter Mullan,  95’

Film fuori concorso già presentato a Venezia nel 1998 vincitore del premio del “Sindacato della 30^ settimana della Critica”. Si tratta della riproposizione al pubblico dell’opera prima del regista Peter Mullan successivamente poi vincitore del premio al migliore attore al Festival di Cannes del 1998 e del Leone d’oro a Venezia alla 59^ Mostra del Cinema per il film MAGDALENE .

Siamo in Scozia. Il film si svolge tutto in una singola notte,  e racconta le vicende di quattro fratelli alla vigilia del funerale della loro madre.  Dai tratti fortemente gotici e noir ben presto le avventure separate dei quattro fratelli neo orfani si tramutano in una divertente commedia nera dell’assurdo. Tentati omicidi, sparatorie, ferimenti, fughe, rapimenti, fenomeni atmosferici estremi e tanto altro fanno di questo film il campione assoluto del non-sense cinematografico.

 

FRANCOFONIA  di Alexander Sokurov,  87’

Film in concorso del regista russo Alexander Sokurov, già vincitore nel 2011 del Leone d’oro alla 68^ Mostra del Cinema per il film FAUST .

Protagonista del film è il Museo del Louvre di Parigi. Attraverso i contenuti e le vicende del Museo il regista racconta la storia del novecento in Europa e della seconda guerra mondiale. Da dentro a fuori al museo, dai quadri alle persone, dalle mura alla vita fuori di esse. Vengono raccontate le vicende non solo delle opere d’arte dislocate durante l’occupazione nazista, ma anche le sorti dell’Europa durante la guerra.

Il regista dialoga direttamente con il pubblico, da costante voce narrante si trasforma in protagonista attraverso la sua interazione fantastica tra personaggi reali come l’allora direttore del Luvre Jacques Jaujard, il conte ed ufficiale nazista  Franz von Wolff-Metternich (che insieme riuscirono a mettere in salvo le collezioni del museo), ma anche con la figura femminile del celebre quadro  “La Libertà che guida il popolo” di  Delacroix o lo stesso Napoleone Bonaparte.

Un film che vede contaminarsi al suo interno vari generi dal documentario allo storico dal biografico al fantastico. Dai tratti fortemente didascalici è stato fortemente acclamato dalla critica tanto da rendere Sokurov  nuovamente in lizza per Leone d’oro.

 

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GIORNO III (4 settembre 2015)

MARGUERITE  di Xavier Giannoli,  127’

Film in concorso del regista francese Xavier Giannoli

Parigi inizio 1900. Marguerite è una ricca nobildonna francese con una passione: il canto.  Marguerite ama cantare si diletta nei circoli culturali a cantare le arie liriche più famose. Nulla di straordinario se non fosse per il fatto che sia mostruosamente stonata. La donna ignora questo suo terribile difetto ma nessuno, per non perdere gli innegabili vantaggi economici della sua amicizia, ha mai avuto il coraggio di dirle la verità riguardo la sua voce.  Complice un articolo di giornale fintamente benevolo Marguerite decide di fare il salto di qualità: diventare una vera cantante di teatro.

Una commedia brillante e simpatica che fa entrare subito lo spettatore in empatia con la sfortunata protagonista e le sue illusioni di successo che nessuno è in grado di frenare una volte messe in moto.

 

BLACK MASS  di Scott Cooper,  122’

Sicuramente una delle pellicole più attese di questo Festival. L’ultima opera del regista statunitense Scott Cooper, già impostosi all’attenzione del grande pubblico nel 2009 con il film CRAZY HEART, viene presentata fuori concorso in questa 72^ edizione della Mostra.

Protagonista del film un magistralmente truccato Johnny Depp che interpreta la vita e le vicende del criminale americano di origini irlandesi James ‘Whitey’ Bulger.  Il film si svolge nella Boston degli anni ’70 e racconta la creazione dell’impero criminale di Bulger. Divenuto informatore federale Bulger riesce, per mezzo delle proprie soffiate, non solo a vedere sgominata per mano dell’FBI la più potente famiglia italo-americana rivale, ma anche, grazie all’accondiscendenza di funzionari a lui fedeli, ad ottenerne il monopolio dei racket della città.

Un vero e proprio gangster-movie dove non vengono nascoste le violenze e atrocità della criminalità organizzata. Crudeltà e spietatezza fanno da contorno all’ascesa del protagonista, il quale senza ombra di dubbio è stato uno dei criminali più pericolosi della storia degli Stati Uniti. Il film è la trasposizione cinematografica del libro dedicato alla storia di Bulger scritto dai giornalisti Dick Lehr e Gerald O’Neill ed uscirà nelle sale italiane a partire dall’ 8 ottobre 2015.

 

SPOTLIGHT  di Thomas McCarthy,  127’

Film presentato fuori concorso del regista ed attore statunitense Thomas McCarthy.

Il film narra la storia dell’inchiesta giornalistica messa in atto dal quotidiano “The Boston Globe” riguardo i casi di pedofilia all’interno della chiesa cattolica americana. I protagonisti, tutti giornalisti del Globe, attraverso una minuziosa opera investigativa e grazie alle testimonianze delle vittime riescono a portare alla luce una delle pagine più dolorose del nostro presente: gli abusi sui minori da parte dei membri del clero. Non solo vengono denunciati i singoli casi, ma anche viene portata alla luce la chiara e meticolosa macchina di insabbiamento che le gerarchie ecclesiastiche americane hanno messo in atto per non far emergere lo scandalo. Fra i principali accusati troviamo l’arcivescovo Bernard Francis Law il quale, è stato dimostrato, non solo non denunciò i sacerdoti pedofili ma anche si fece promotore di un ben collaudato sistema volto a coprire e nascondere i responsabili.

Un film che come la verità fa davvero male, riesce non solo a raccontare la storia dell’inchiesta, ma anche farsi portavoce della denuncia sociale. Una visone che consiglio a tutti quanti quando, nel 2016, il film uscirà nelle sale italiane.

 

GIORNO IV (5 settembre 2015)

THE CHILDHOOD OF A LEADER  di Brady Corbet,  113’

Film fuori concorso. Opera prima del regista inglese Brady Corbet.

Il piccolo Prescott è figlio di un diplomatico statunitense in missione in Francia al fine di coordinare la buona riuscita di quelli che saranno i Trattati  di Versailles. Quella di Prescott non si può definire un’infanzia felice: pressoché ignorato dai genitori si trova a vivere in un Paese a lui straniero con la ben comprensibile difficoltà dell’apprendere la lingua. Le vicende di Prescott fanno da contorno a quelle dell’Europa post prima guerra mondiale.

Un film nell’insieme ben costruito che purtroppo paga una poco chiara visione di intenti. Manca drammaticità, manca pathos, emerge la confusione laddove si spegne la noia. La piattezza della trama non aiuta a dare emozione allo spettatore. Particolarmente ben fatta la colonna sonora e le musiche oltre che a un lavoro magistrale dal punto di vista dei costumi e della fotografia. Non mi sento in colpa nel dire che, purtroppo, la cosa più affascinante di questo film risulta essere il titolo.

 

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BANAT (IL VIAGGIO)  di Adriano Valerio,  84

Film fuori concorso. Opera prima del regista italiano Adriano Valerio, già vincitore con il suo cortometraggio “37°4S” del Premio Menzione Speciale dalla Giuria del 66° Festival di Cannes e del Premio Speciale Nastro d’Argento 2014

Ivo è un giovane agronomo che vive a Bari. La mancanza di opportunità lavorative a lungo termine rispondenti al suo profilo lo spingono a lasciare l’Italia per recarsi a Banat, regione a forte connotazione agricola della Romania. Il film si apre con l’incontro casuale tra Ivo e Clara, giovane ragazza da poco trasferitasi a Bari. La storia porta avanti in parallelo non solo il viaggio e l’approdo di Ivo in Romania, ma anche la nuova vita del protagonista all’estero e il suo rapporto con Clara che fin da subito si dimostra affiatato, tanto che la ragazza decide di seguirlo in Romania.

Probabilmente il tema vero di questo film non è la storia dei protagonisti quanto il coraggio di partire e la ricerca della felicità. Realizzato in collaborazione con Rai Cinema presumibilmente il film troverà spazio nelle sale cinematografiche o prossimamente sul piccolo schermo.

 

MA  di Celia Rowlson Hall,  85’

Film fuori concorso della regista americana Celia Rowlson Hall.

Ottantacinque minuti senza dialoghi. La comunicazione avviene non per mezzo delle parole ma per immagini e scene. Senza dubbio un esperimento molto azzardato della regista che cerca di comunicare al pubblico in modo non convenzionale. La storia della protagonista si accavalla ad incontri e scene surreali i quali tuttavia sono difficili per lo spettatore da legare assieme dando l’inevitabile senso di pesantezza e difficoltà di comprensione. Il tutto circondato da assenza totale di musica e parole.  Sicuramente la decisione da parte della direzione della Mostra di proiettarlo alle ore 22.30 non aiuta la già non facile visione del film. Ammetto senza vergogna di essermi addormentato un paio di volte.

 

VOGLIAMO I COLONNELLI  di Mario Monicelli,  96’

A cent’anni dalla nascita, la Mostra di Venezia omaggia Mario Monicelli con la proiezione restaurata de “Vogliamo i colonnelli”. Sicuramente una delle opere meno conosciute del grande regista italiano, grande capolavoro di comicità e satira politica.

Presentato a Cannes nel 1973 la pellicola con protagonista Ugo Tognazzi racconta la meticolosa organizzazione di un colpo di stato da parte dell’ on. Giuseppe Tritoni esponente della Grande Destra. L’obiettivo è chiaro: deporre il presidente della Repubblica per instaurare un regime militare guidato delle più alte cariche dell’esercito.

Una chiara satira politica evidentemente ispirati ai fatti dell’epoca come il “Piano Solo” o il “Golpe Borghese”, il film entra a pieno titolo nella categoria della commedia all’italiana con un esilarante Tognazzi nei panni del camerata Tritoni.

 

Testo e fotografie di Marco Masi per Millecolline

 

Valsamoggia, la vita attorno a un tavolo

ANTEPRIMA. Sabato 26 settembre e sabato 3 ottobre 2015 potremo assistere alla presentazione di Valsamoggia, la vita attorno a un tavolo”, il nuovo film di Stefano Massari, girato in collaborazione con il Teatro delle Ariette in occasione della loro tournee di Teatro da mangiare? presentata in Valsamoggia in questa estate 2015. Come anteprima vi mostriamo il corpo della locandina che ne pubblicizza l’evento ma l’intenzione della nostra rivista è quella di farci raccontare qualcosa direttamente dall’autore del film. Alla prossima.

Territori da Cucire. 4 (Interna)

 

Il fronte della locandina lo trovate cliccando sulla palette  APPUNTAMENTI  della nostra rivista.

Il tempo di Movievalley

Bazzano in Valsamoggia, 14/03/15. Articolo di Katia Nobili.

Si è da poco conclusa la quarta edizione di Movievalley Bazzacinema, lasciando dietro di sé molti premi e riconoscimenti, ma anche, questa è la speranza, qualche ora di piacevole intrattenimento per il pubblico.

Quest’anno il variegato calendario comprendeva diverse iniziative, dal gastronomico Gustacinema a varie conferenze e spettacoli, tutte atte a ricordare e celebrare la figura del grande regista Federico Fellini.

Ma andiamo con ordine.

La serata di apertura, che ha richiamato un vasto pubblico, ha proposto un breve ma appassionante concerto allestito da Schola Cantorum di Manuela Borghi, in collaborazione con l’Associazione Pancaldi e la Banda di Modena. Una selezione di musiche da film, seguita dalle performance delle allieve della Scuola di Ballo Il Cigno, hanno fatto da preambolo al documentario “Tonino guerra. Viaggio luminoso di una vita”, realizzato da Adrio Testaguzza e dedicato all’autore romagnolo che tanto aveva lavorato con Fellini.

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preparazione alla sfilata di acconciature ispirate ai film di F. Fellini. Bazzano in Valsamoggia, 2015.

Gustacinema, spettacolo gastronomico live, che si è tenuto nella moderna ma accogliente cornice della Tenuta Santa Croce a Monteveglio, ha dato modo a due giovani cuochi, Edoardo Grassi a rappresentare l’Emilia e Lorenzo Venturelli la Romagna, di sfidare le loro abilità ai fornelli preparando due ricette ispirate ai film di Fellini. Grassi, supportato da Alberto Bettini del ristorante Amerigo, ha proposto due piatti radicati nel territorio, dove i prodotti della terra e le carni avevano il sopravvento: “Il sapore della luna”, uno gnocco ripieno di fonduta al tartufo, e “Trimalcione 2015”, un filetto di maiale farcito di verza, purè di patate, cotechino e salsiccia di cervo. Tutto diverso il menù di Venturelli, che aveva come tutor Maurizio Campiverdi di Chef to Chef: sapori delicati ma particolari per “La dolce vita”, calamaretti in letto di purea di carciofi con soia, cioccolato bianco e caffè, e “Lo sceicco bianco”, risotto mantecato al burro acido con alghe e pesce crudo. I giurati, dopo l’assaggio, si sono divisi tra amanti della tradizione e sostenitori della creatività, e hanno decretato il pari merito dei due ragazzi.

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I due cuochi del Gustacinema. Monteveglio in Valsamoggia, 2015.

Inoltre, per tutta la durata del festival, sette ristoranti di Valsamoggia hanno proposto sul menù un piatto dedicato a Federico Fellini: una giuria composta da giornalisti enogastronomici ha premiato come migliore la ricetta della Trattoria dai Mugnai di Monteveglio, che per qualche tempo rimarrà tra i piatti del giorno e che potete ancora assaggiare.

Hanno richiamato un pubblico più raccolto, ma sicuramente più di settore, la lettura teatrale a Villa Nicolaj, ad opera di Enrico Petronio Nicolaj, dal titolo “Lettera alle signore del maestro Fellini”, e la conferenza di psicoanalisi “Il libro dei sogni” di Fellini e il “libro rosso” di Jung,  tenuta dal professor Claudio Widmann, organizzata dall’Associazione Temenos e ospitata alla Rocca dei Bentivoglio di Bazzano.

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Un momento dello spettacolo di danza a villa Sapori-Lazzari. Calcara in Valsamoggia, 2015.

Il weekend finale è stato denso di appuntamenti: il venerdì sera, nella splendida cornice di Villa Sapori Lazzari, Ornella Verde e The Swan Company hanno dato vita a un meraviglioso spettacolo in cui danza classica e moderna  si sono fuse in maniera unica per riproporre, attraverso il ballo, tre dei più bei film del maestro romagnolo.

Sabato mattina, presso la libreria Carta Bianca, si è tenuto l’aperitivo letterario  “La biblioteca di Fellini: da Boccaccio a Cavazzoni”, mentre nel tardo pomeriggio al CineMax di Bazzano si sono susseguite una curiosa sfilata di acconciature (ovviamente felliniane) e la proiezione del film di Ettore ScolaChe strano chiamarsi Federico”, introdotto magistralmente dalle parole di Gianfranco Angelucci.

Domenica pomeriggio, infine, ci sono state le proiezioni dei cortometraggi finalisti del concorso Movievalley. Due le sezioni in concorso: Web Series e Fiction. Per la prima categoria, novità di quest’anno, sono state premiate con una menzione speciale le puntate pilota di “Smartfriend” di U. Barison, “Progetto Granfaro” di F. Garreffa e “F*ck the Zombies!” di D. Barbiero.

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Il Prof. Claudio Widmann. Bazzano in Valsamoggia,2015.

Si sono aggiudicate invece il podio per le fiction “Nel silenzio” di L. Ferrante e M. Ricca, terzo posto, “Tacco 12” di V. Vestoso, secondo posto, e “Thriller” di G. M. Albano, vincitore della quarta edizione di Movievalley Bazzacinema.

Sono inoltre stati attribuiti due riconoscimenti speciali: il Premio Fellini alla miglior sceneggiatura per “La valigia” di P. P. Paganelli e il Premio Gino Pellegrini (intitolato al famoso scenografo, che ha collaborato al festival nelle scorse edizioni e che purtroppo ci ha lasciati qualche mese fa) a “Il principe” di D. Salucci, disegni di E. Gandolfi.

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L’aperitivo letterario a Carta/Bianca. Bazzano in Valsamoggia, 2015.

L’organizzazione Movievalley si è impegnata al massimo per dare ai giovani autori l’opportunità di far conoscere i propri lavori, per celebrare il patrimonio gastronomico della nostra regione (nonché le specialità locali) e per offrire al pubblico un intrattenimento spensierato ma di spessore. Speriamo di aver raggiunto almeno in parte questi obiettivi e di avervi fatto passare momenti interessanti e toccanti. Appuntamento alla prossima edizione.

                                                            

 

 

 

 

Articolo di Katia Nobili e fotografie di Roberto Cerè per millecolline.

MovieValley 2015, i vincitori al Cinemax.

Bazzano in Valsamoggia (Bo), domenica 15/03/15.

E’ la serata della finale, questa sera si eleggerà la terna sul podio di MovieValley 2015. La lunga serie di appuntamenti che l’hanno preceduta sono stati documentati con foto che stiamo preparando e che pubblicheremo fra pochi giorni, intanto raccontiamo alcune fasi che hanno caratterizzato questa domenica pomeriggio.

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Quasi un balletto. Gianfranco Angelucci, Maria Grazia Palmieri e Gaetano Bruno. Bazzano in Valsamoggia, 2015

Finalmente è arrivato il giorno in cui possiamo vedere il cuore della manifestazione bazzanese, ovvero i cortometraggi arrivati in finale, non senza nascondervi che a molti sarebbe piaciuto trascorrere alcune serate in cui poterne vedere una nutrita quantità per poi scoprire, oggi, chi fosse chiamato a salire sul palco. Attorno a me, fra il pubblico vedo anche molti componenti del Circolo Fotografico Bazzanese e ne sono piacevolmente sorpreso; finalmente un’arte si scomoda per rendere omaggio ad un’altra, chissà se la nostra rivista potrà segnalare altri piccoli miracoli come questo anche fra scultori e pittori, musicisti e poeti e così via. In fondo noi di millecolline siamo qui per questo.

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Il pubblico nel buio della sala. Bazzano in Valsamoggia, 2015.

Intanto che mi distraggo in questi elevatissimi pensieri ecco che comincia il lungo pomeriggio presentato da Maria Grazia Palmieri che, assieme a Katia Nobili e tutto lo staff della Fondazione Rocca dei Bentivoglio, ha curato l’organizzazione dell’evento. Come sapete, quest’anno i cortometraggi in gara sono stai divisi in due categorie: Web Series e Fiction, le prime ad essere presentate sono state le Web Series che erano presenti in numero minore rispetto alle Fiction ed hanno raggiunto 3 menzioni speciali a pari merito.

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I cuochi di Gustacinema Edoardo Grassi e Lorenzo Venturelli con, al centro, Daniele Giorgi. Bazzano in Valsamoggia, 2015.

Con le Fiction c’è stata tutta una storia diversa. una storia fatte di storie, a volte divertenti, a volte incantatrici a volte contemporanee o intime ma storie che spesso hanno strappato l’applauso ed hanno invitato a pensare; quello che dovrebbe fare un lavoro d’arte insomma. Abbiamo visto anche lavori internazionali oltre che italiani e questo lo giudichiamo come un buon segnale per questa manifestazione nata solo da 4 anni e tenacemente presentata in un piccolo paese della provincia di Bologna. Da segnalare anche i numerosi premi “collaterali” alla manifestazione come la vacanza a Pioppi di Pollica (Sa) e il premio dedicato ai cuochi di “Gustacinema 2015”.

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Elisabetta Schiavo presenta il paese di Pioppi. Bazzano in Valsamoggia, 2015.

La giuria presieduta quest’anno da G. Angelucci, fra le tante cose sceneggiatore e collaboratore di Federico Fellini, ha quindi decretato la terna vincente da portare sul palco del Cinemax di Bazzano:

Al primo posto: “Thriller” di Giuseppe Marco Albano

Al secondo posto. “Tacco 12” di Valerio Vestoso

Al terzo posto: “Nel silenzio” di Lorenzo Ferrante e Matteo Ricca

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Il modellino che è stato il soggetto del corto. “La Valigia” di Pier Paolo Paganelli. Bazzano in Valsamogia, 2015.

Ognuno di questi lavori si è presentato con un carattere diverso e noi speriamo che, come “ultimo colpo di coda”, si possa inventare una serata dedicata a questi corti vincenti in cui si possano vedere, magari, anche i tre podi delle edizioni precedenti, Ma questo è un pensiero che si è tramandato fra amici con cui si discuteva del fatto di poter avere più visibilità all’iniziativa.

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l’indispensabile uomo alla macchina: Dario. Bazzano in Valsamogia, 2015.

 

Testo e fotografie di Roberto Cerè per millecolline