Saran Cotti? Paideia, memoria e cibo al Festivalfilosofia di Modena

Un articolo di Alice Seghedoni

Saran cotti?

Pubblicato il 11/09/2025

Saran Cotti? Paideia, memoria e cibo al Festivalfilosofia di Modena

Il 20 e 21 settembre 2025, nell’edizione del Festivalfilosofia dedicata al tema Paideia (1), gli spazi di Casa Ciao (ex Cinema Cavour) a Modena ospitano Saran Cotti?, progetto espositivo prodotto da Studio Savarin. Un intervento site-specific (2) che unisce ricerca d’archivio, immagini, suoni e performance per interrogare la cucina come luogo di formazione, memoria e trasformazione collettiva.

Il titolo, dal tono ironico e immediato, nasce dalla ricerca di Chiara Ascari e Francesco Ninno sui film di famiglia conservati presso l’Archivio Home Movies, da cui è stato realizzato l’omonimo video. “Saran Cotti?” sembra rimandare a una domanda pratica e quotidiana, ma si apre a un significato più profondo: siamo davvero pronti a trasmettere ciò che conta? Cosa significa “essere pronti” nel rapporto con chi ci ha preceduto e con chi verrà?

La cucina viene interpretata come “archivio vivo”, uno spazio in cui i gesti, i suoni, le abitudini e le emozioni si apprendono nel corpo e si tramandano nella memoria.

In questo senso, il progetto mette in luce la dimensione educativa e comunitaria del cucinare, che si inserisce nel significato originario di paideia: non solo formazione intellettuale, ma educazione integrale dell’individuo, che coinvolge il corpo, l’ambiente, la sensibilità estetica ed etica.

Come ricorda Michael Pollan in Cotto. Il fuoco, l’acqua, la terra, l’aria, la cucina è un dispositivo formativo in cui la trasmissione non passa soltanto attraverso ricette, ma attraverso pratiche, valori e narrazioni condivise.

“In cucina – sottolinea Giulia Brighenti, direttrice creativa di Studio Savarin – si impara stando accanto agli altri, osservando, ripetendo, facendo insieme. È un processo di apprendimento che trasmette storie, regole implicite e modi di stare al mondo, oltre agli ingredienti e alle tecniche culinarie”.

Struttura del progetto

Saran Cotti? si articola in tre momenti principali:

  • Proiezione: film originale montato da Francesco Ninno a partire da pellicole amatoriali provenienti dall’Archivio Home Movies, che custodisce la memoria privata e collettiva delle famiglie italiane;
  • Sonorizzazione dal vivo: musiche di Andrea Vecchiato su composizione di Riccardo Bazzoni, realizzate in collaborazione con la Fondazione Gioventù Musicale d’Italia, che intrecciano linguaggi sonori e immagini;
  • Performance: Macelleria Cosmica del collettivo Kilonova Art, un’azione che esplora la dimensione corporea e rituale della condivisione.

La diffusione sonora è affidata a Baby Lem, storico impianto nato nel 1968 e progettato per la musica dal vivo, simbolo di un patrimonio materiale e culturale che ha accompagnato decenni di socialità popolare.

Il territorio come ingrediente

Il progetto è stato concepito come laboratorio collettivo che ha coinvolto artisti, archivi, musicisti e comunità locali. Accanto agli interventi artistici, partecipano realtà del territorio come Cantina della Volta, Altro Bottega e Origine Collective, che offriranno degustazioni e momenti conviviali. La scelta rafforza il legame tra arte, cibo e socialità, trasformando Casa Ciao in un crocevia esperienziale.

Casa Ciao: una rinascita simbolica

L’ex Cinema Cavour, recentemente restituito alla città come spazio culturale, diventa parte integrante del progetto.

Un edificio che ha custodito memorie collettive – dalle proiezioni alle feste popolari – e che oggi si apre a una nuova funzione pubblica.

“Quando abbiamo visitato Casa Ciao per la prima volta – racconta Giulia Brighenti – abbiamo sentito che questo luogo, con le sue cucine ancora presenti e il suo carattere sospeso tra domestico e scenico, poteva risuonare con il nostro progetto. La storia dell’edificio, il suo essere stato cinema e quasi mensa, lo rendeva perfetto per affrontare i temi di trasmissione e cura che Saran Cotti? intende evocare”.

Lo spazio non è solo contenitore, ma elemento attivo che modella l’esperienza artistica: le stanze, i corridoi e la sala principale diventano parte di un percorso diffuso, costruito come progetto site-specific per valorizzarne l’identità.

Una comunità in dialogo

Il legame con Modena si riflette anche nella partecipazione della cittadinanza, indirettamente coinvolta attraverso i materiali d’archivio che documentano gesti quotidiani e forme di socialità familiare. Studio Savarin, radicato in questo territorio, ha voluto custodire e amplificare questo legame, trasformandolo in un’esperienza collettiva e condivisa.

Saran Cotti? è realizzato con il sostegno di DuoLumen, 21 Make It Count, La Bottega dei Golosi e Gioventù Musicale d’Italia – Modena.

Alice Seghedoni

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(1) Con il termine paideia si denotava il modello di educazione in vigore nell’Atene del V secolo, riferendosi non solo alla formazione scolastica impartita ai fanciulli, ma anche al loro sviluppo etico, culturale e sociale al fine di renderli cittadini completi. Si trattava dunque di una forma di educazione completa in grado di guidare l’inserimento armonico degli individui nella società. (Liceo “Motzo”)

(2) Espressione generalmente usata nell’ambito dell’arte e della creatività contemporanee per indicare un intervento che è pensato e che si inserisce in un preciso luogo.


SARAN COTTI?

Progetto espositivo site specific

ricerca di Chiara Ascari e Francesco Ninno

prodotto da Studio Savarin

Casa Ciao (ex cinema Cavour)

Corso Camillo Benso Conte di Cavour, 50

MODENA

Il 20 e 21 Settembre 2025

Info: 347 3796228

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