Una rubrica
Considerazioni come Cattivi Pensieri per chiedersi altro: siamo tutti colpevoli ?
Pubblicato il 15/03/2022
La stupidità ne uccide più della guerra
Non so fino a quando si potrà abusare della propria velleità, vanità, ignoranza, supponenza, arroganza e stupidità esistenziale.
Si diceva che “il potere logora chi non ce l’ha” (celebre frase di Andreotti) pensando all’invidia ed all’incapacità, ma potremmo dire la stessa cosa per chi il potere ce l’ha. Cioè dà alla testa, fa nascere la presunzione della onnipotenza e di poter dire tutto quello che passa per la testa, la propria testa, considerando come un desolato monarca che i sudditi siano in attesa delle sue esternazioni, delle sue stravaganti azioni e pensieri, proprio come alla corte di re Cacasenno, di gioiosa memoria alla “porchetta”.
IL 6 marzo scorso il giovane rampante sindaco di Firenze, Dario Nardella, faceva coprire con un drappo nero la copia della statua del David di Michelangelo Buonarroti, apponendo ai suoi piedi la bandiera dell’Ucraina. (vedi foto allegata)
La data, come hanno rilevato alcuni critici, non è casuale, infatti il 6 marzo del 1475 nasceva proprio il grande genio del Rinascimento, autore dell’opera. Opera che potremmo definire come la più conosciuta e pubblicizzata in tutto il mondo.
Le polemiche non sono mancate, ma come ci ricordava l’indesiderato e censurato Dostoevskij, grandissimo scrittore e pensatore russo, insuperabile e lungimirante nonché profondo analista dell’animo umano e delle miserie dell’uomo, “solo gli sciocchi diventano qualcosa” (da “Ricordi dal sottosuolo “) Edizione BUR.
Nel tempo in cui prevalgono le Pandemie e le guerre medievali, l’irrazionale domina incontrastato come nella motivazione del Sindaco di Firenze, reo del demenziale misfatto:
“Abbiamo coperto con questi tessuti realizzati da alcuni artigiani fiorentini il David come gesto di dolore e di lutto per tutti i caduti di questa guerra: i civili ucraini, i militari ucraini ma anche i giovani militari ucraini che sono sati mandati a morire sul fronte da Putin, per un motivo che neanche loro conoscevano. Il David è simbolo della lotta contro la tirannia”.
Sembra una dichiarazione alla Petrolini, inimitabile ed intelligente interprete della stupidità umana e della ignara consapevolezza dei suoi mortali effetti. (Bene! Bravo! Bis!)
E’ un sicuro collaboratore ed esecutore del cancel culture, tra quelli che abbattono i monumenti di coloro che hanno fatto la Patria di tutti i popoli liberi, quelli che sostituiscono i classici che hanno formato le attuali Civiltà, quelli che vogliono sostituire l’uso del femminile a quello maschile, che vogliono rinnovare la grammatica e la linguistica dell’italiano per diventare analfabeti funzionali a nuove forme di comunicazione prive di articolazione, costruzione, strutturazione e lemmi costruiti su alta combinazione semiotica e semantica.
Ma per chiudere questa nota, più triste della guerra in corso, perché ciò che stiamo vivendo ci dimostra che l’uomo non solo ha perso la ragione ma proprio la dignità, ed in modo spavaldo si difendono le improvvisate decisioni che caratterizzano un’inequivocabile e chiara formazione nichilista. In questo caso sia chi promuove la guerra sia chi vuole ostacolarla attraverso l’uso dell’accoglienza e demagogico pietismo, mostra la propria debolezza ed incapacità con il concorso altrettanto irresponsabile dei “paesi spettatori e millantatori”.
Valgano, per capire meglio, le dichiarazioni che ha rilasciato il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, che ha contestato il Sindaco Nardella, rilasciando il suo pensiero all’Agenzia Adkronos:
“Le statue nei musei e sulle piazze delle nostre città hanno un forte valore non solo artistico ma educativo, poetico, identitario, di incoraggiamento individuale e collettivo. Vestirle o tatuarle con proiezioni di loghi commerciali o di messaggi politici falsa il loro senso e nolente o volente le banalizza, spesso ridicolizzandole.
Coprirle invece completamente, per qualunque motivo, equivale a una censura, e pertanto si oppone ai fondamenti della società libera”.
Un po’ come avvenne a Roma nel 2016 quando in occasione della visita del Presidente iraniano Hassan Rhoani, vennero coperte le statue dei Musei Capitolini per “presunti motivi di pudicizia”.
Franchino Falsetti