Dante – La visione dell’Arte. A Forlì fino all’11 luglio

Forlì, Musei San Domenico – 30 aprile – 11 luglio 2021

Dante, la visione dell’arte, una mostra commentata da Franchino Falsetti

Pubblicata il 29/06/2021

Le Mostre rappresentano, in generale, la sintesi od il progetto creativo di un artista. Un po’ la sua storia, i suoi pensieri, la sua visione dell’arte. Quando l’artista non è espressione della contemporaneità o di accadimenti contingenti al suo tempo, siamo di fronte ad una particolare immersione dove l’occhio della Storia, ci guida come un potente zoom, alla ricerca di vari addentellati multidisciplinari, multi espressivi, tutti legati da un comune obiettivo: quello di disegnare la mappa delle idee del tempo, le visione artistiche e letterarie, le invenzioni della Cultura di una determinata identità sociale, linguista, nazionale.


Ricordare Dante nel suo 700 della morte è stata una propizia occasione per uscire dai soliti discorsi di rito, dai soliti cerimoniali privi di ogni consistenza letteraria e culturale.
La Mostra di Forlì, dedicata a Dante – La visione dell’arte – , è semplicemente grandiosa ed originale è l‘aver pensato un viaggio attraverso i secoli della storia dell’arte ( con 300 opere esposte ) che, di fatto, ci fanno conoscere i più grandi artisti, i loro stili, la loro cultura il loro concetto di Vita, tutti ispirati o contemporanei a Dante ad al suo eterno capolavoro della Divina Commedia.


Tre piani, con ampie sale, sono lo scenario complice di questa operazione mirabile. Il prof. Paolucci, grande conoscitore, ma grande appassionato e sensibile al mondo evocativo, ne è stato il Deus ex machina, il grande tessitore, la guida che ci permette di conoscere senza allusioni od approssimazioni, il nostro incalcolabile ed unico patrimonio artistico esistente ancora oggi.
Io ho avuto il piacere di visitarla, rimanendo ben 4 ore immerso in questi mondi lontani e vicini, ancora suscettibili di grandi emozioni e di sensazioni intellettuali e culturali uniche.


In alcuni momenti ho la famosa sindrome dello smarrimento, dello stordimento ad opera della grande ed infinita Bellezza.
E’ mostra molto particolare, un invito a godere della Vera Arte, una conoscenza diretta con ciò che significa Bellezza ed Estetica del Bello. Non poteva mancare il catalogo: anch’esso una raffinata produzione, dove sono stampate tutte le opere esposte, con scritti di elevata cultura artistica e professionalità.
Buona visita!

                                                                                                                                                                                                       Franchino Falsetti

 

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Un viaggio nella storia dell’arte con circa 300 capolavori selezionati dal Duecento al Novecento: da Giotto, Filippino Lippi, Lorenzo Lotto, Michelangelo, Tintoretto, fino ad arrivare a Boccioni, Casorati e tanti altri maestri del secolo scorso. Questo e tanto altro sarà “Dante. La visione dell’arte”, l’esposizione mostra organizzata a Forlì, nei musei San Domenico dal primo aprile all’11 luglio, con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e le Gallerie degli Uffizi, che hanno prestato 50 preziose opere, fra dipinti, sculture e disegni.
Organizzata nell’ambito delle celebrazioni promosse dal Mibact per il settimo centenario della morte di Dante, della mostra forlivese, è stato spiegato durante una conferenza stampa, rappresenta un simbolo di riscatto e di rinascita non solo del nostro Paese, ma del mondo dell’arte e dello spirito di cultura che essa rappresenta.


La mostra, curata da Antonio Paolucci e Fernando Mazzocca, nasce da un’idea di Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, e Giancarlo Brunelli, direttore delle mostre forlivesi della Fondazione. “In questo periodo – ha sottolineato Eike Schmidt – è importante ritrovare in Dante non solo un simbolo di unità nazionale ma anche un riferimento culturale comune. La mostra sarà un’occasione per ripensare il padre della lingua italiana e riflettere sull’importanza che l’opera dantesca riveste ancora nei nostri tempi”. “Non c’é poeta nella storia più ‘rappabile’ di Dante – ha aggiunto Schmidt – Il mio augurio, presentando questa mostra, é che questa estate le spiagge della Romagna possano risuonare di tanti magnifici rap a tema dantesco”.
“Penso di poter dire – ha detto Gianfranco Brunelli – che se c’è un’esposizione davvero completa e davvero nazionale, nell’anno centenario di Dante, quella forlivese si iscrive ad esserlo”. (ANSA)

 

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