Editoriale della domenica
L’Editoriale Millecolline
Pubblicato il 03/08/2025
Ci stiamo abituando al Male
Si pensava che fosse solo un elemento letterario per storie mozza fiato, per un filone narrativo di fantasia giallista, per film evocativi del lato oscuro della personalità umana o rievocativi di fatti delittuosi, di guerre passate, di eccidi e degli stermini nell’epopea del Far West ed invece è una presenza non più da esorcizzare o da rifuggire con la preghiera e la buona condotta, perché il Male è diventato il valore influencer del nostro secolo, del XXI secolo, della nostra contemporaneità.
Non si identifica più nell’immagine di Satana, figura demoniaca che serpeggia nelle sacre scritture e perennemente contrapposto al Bene, con le sue arcinote tentazioni e persecuzioni di terrorismo psicologico e di follie comportamentali. È l’oggetto del desiderio per ogni tipo di perversa manifestazione, espressione e comunicazione.
Le nuove generazioni si stanno educando con questa presenza identificata nell’anarchia dei comportamenti sociali e nella assenza totale di ogni senso di cordialità, di rispetto, di visione serena della Vita.
Si reclamizza il “sorriso” come nuovo importante messaggio per coltivare l’ottimismo e la solidarietà, ed invece si pratica l’aggressione a partire da giovani età, a coltivare forme di delinquenza come il bullismo dentro e fuori la scuola, a diffondere un certo piacere a procurare disagio, terrore, aggressioni, omicidi per futili motivi o perché si vogliono provare emozioni estreme a modello di ciò che i mass media, una certa corrotta letteratura, una volgare e becera produzione cinematografica diffondono, ormai, in ogni luogo del Pianeta.
Come si possono premiare film e libri sulla malavita organizzata? Come posso essere definiti scrittori chi si addentra nel mondo del Male, della sopraffazione, della limitazione della personalità umana, dell’aggressione gratuita o dell’uccisione con il sorriso satanico e sensuale?
È importante curare la politica internazionale, denunciare gli eccidi delle nuove guerre, ma i governanti non possono ignorare il popolo che non solo va amministrato con giustizia (vera), ma garantendo ogni forma di sicurezza non solo personale ma sociale.
È necessario non pensare a rattoppi e creatività giornaliere su come dovrà essere la Scuola italiana, ma studiare un progetto organico e sistemico dove il rispetto, la collaborazione, la solidarietà, l’amicizia, il bene di stare insieme, divengano valori base non per leggere romanzetti, ma di pratica quotidiana, offrendo giornalmente esempi per sentirsi protagonisti di un Bene comune da garantire e difendere.
In Italia si può delinquere (immigrati e non) poiché non esistono leggi specifiche che impediscano o puniscano il Male che si pratica ogni giorno: dai borseggiatori, alle gang del latinos che terrorizzano interi quartieri romani, fino ad ogni forma di bullismo, aggressione e forme inaccettabili di lesioni alla persona, alla proprietà privata fino agli spietati omicidi e femminicidi (una vergogna per un paese civile, culla della Civiltà).
Tutti ne parlano. I quotidiani nazionali e locali riempiono le loro pagine, ogni giorno, di queste nefandezze, di questo infinito dolore e Male di vivere. Abbiamo 7 milioni di poveri assoluti in un Paese che fa parte dei G7 ed ha pretese di guidare il Mondo!
Non si può che rimanere sconcertati e preoccupati di queste contraddizioni, di incapacità decisionali, di dover affermare i propri diritti se non ricorrendo ai Tribunali: persino i genitori da tempo fanno promuovere i loro figli dai Tribunali amministrativi. Come è possibile? Che valori esprimono?
Che senso hanno le Istituzioni pubbliche e qual’ è il loro ruolo? Come si può insegnare Educazione civica quando esistono queste deviazioni giuridiche? Il processo di dissacrazione non è da valutare per la presenza religiosa nel mondo laico, ma all’impressionante degrado delle regole civili che dovrebbero coordinare e garantire i nostri modi di agire, di interagire nella Società nel rispetto di ogni forma di regolamento civile e penale.
Le leggi vanno applicate, non evase. In questo modo siamo già in piena anarchia e le nostre aspirazioni per vivere con dignità, le nostre stagioni di età da investire su questa Terra, rischiano di essere solo vaghe ed astratte affermazioni per alimentare le inutili manifestazioni di piazza, che non cambiano nulla, perché sono prive di contenuti e di verità per cui combattere.
Il male si è mascherato ed ha vestito i panni del Futuro. Una madre fa a pezzi il proprio figlio e dichiara “di aver fatto una cosa mostruosa, ma era necessaria”. Penso che questo ultimo fatto di cronaca nera/diabolica, esprima solo valutazioni di disprezzo, ma anche di preoccupazione del livello culturale di una parte considerevole del nostro popolo, che nel consumismo e nel vuoto ideologico, nella mala educazione, ha alimentato forme inconsce fortemente depressive ed imprevedibili.
Ma non difendibili, semmai un monito per provare a ripensare il nostro modello di democrazia che, troppo permissivo, ha perso di vista, demagogicamente, quei valori cristiani e civili che ci permetterebbero di riconquistare la fede laica e religiosa nella convivenza pacifica, in un ritrovato Homo Novus e in un profondo legame culturale, più in generale, del genere umano.
Franchino Falsetti
P.S.
L’Editoriale va in vacanza.
Ritornerà con la domenica 24 agosto.
Auguri a tutti.
Effe Effe

Caro Franchino Falsetti, condivido appieno quello che hai scritto. Una situazione estremamente preoccupante.
Concordo