Intervista ad un poeta dialettale
Mario Generali l’interprete delle sue emozioni
Pubblicato il 31/12/2024
Ho incontrato Mario Generali in una fredda mattina d’inverno nel podere della Cà Vecia a Monteveglio in Valsamoggia (Bo) e gli ho chiesto di parlare di se e della sua passione nello scrivere poesie dialettali, lui ha accettato sorridendo, accennando uno sguardo che poteva voler dire: “Proviamo, speriamo di farcela”.
Il sole arriva tardi fra i filari del podere lungo il Rio Ramato ma Mario non sembra essere preoccupato di quell’ombra insistente che blocca il gelo sulle foglie a terra. In fondo, come dice, lui è figlio di contadini e immagino che la “galaverna” che ci circonda non sia un problema mai stata un problema.
La capacità di recitare le poesie a memoria mi ha sempre affascinato e credo che chi le sa recitare in quel modo abbia assimilato in se l’essenza di quello che ricorda esprimendole.
Così è Mario, un cantore dei ricordi, delle vite e degli inciampi di tutti i giorni; con molta naturalezza lo sentirete parlare di come componga le sue poesie attraverso una emozione e di come si formino direttamente in quel dialetto emiliano, squillante, appreso in tempi in cui l’italiano era quasi una lingua “forestiera”.
In questo articolo incontrerete due videoclip dedicate a Mario Generali; la prima è una poesia dedicata ai bambini dell’eccidio di Marzabotto e la seconda è l’intervista completa in cui ci fa capire come siano profonde e semplici le sue radici autentiche.
I bambini di Marzabotto -Mario Generali
Intervista integrale
Testo di e interviste di Roberto Cerè