La serata di teatro all’aperto a cura del Teatro delle Temperie
Giorgio Comaschi in un testo di Gianfranco Civolani
Pubblicato il 26/07/2024
Commendator Paradiso, così era soprannominato Renato Dall’ara, il patron del Bologna F.C. che portò il Bologna a raggiungere il suo 7° scudetto.
Sapete tutti che io non sono certo famoso per la mia passione per il calcio, o per una determinata squadra di calcio, ma lo “scudetto del Bologna” ha sempre e comunque avuto un grande fascino per quelli delle nostre parti che appartengono a quelle generazioni che danno ancora valore al ricordo e alla storia.
Quando si dice lo “scudetto del Bologna” si intende il 7°, quello vinto a Roma in modo drammatico e con grande trasporto dai bolognesi nella decisiva partita contro l’Inter nel lontano 1964.
Non è raro incontrare ancora oggi la foto di quella squadra del Bologna che campeggia in qualche quadretto in una osteria, un negozietto o da un artigiano bolognese. Tanto fu articolata, sofferta, drammatica e affascinante quella vittoria nello spareggio contro l’Inter quel 7 giugno 1964 allo stadio di Roma.
Giorgio Comaschi porta quindi sul palco, con l’ausilio della sua sola voce e il supporto di alcune immagini di repertorio, quell’epopea raccontandone magistralmente gli aneddoti, le vicende, la bolognesità, su testo di Gianfranco Civolani.
Ritornano in mente episodi, personaggi, soprannomi, vicende di vita notturna sapute da amici e raccontate a bassa voce. Vengono alla luce accadimenti piccoli e grandi, delusioni e vittorie, aneddoti conosciutissimi oppure poco noti; tutto in una sola sera, in una sola ora.
Giorgio Comaschi sul palco rappresenta tutta la sua Bologna quando descrive gli uomini che determinarono le scelte dei giocatori per definire una squadra vincente poi estrae dal cilindro i soprannomi che i tifosi, con sagacia felsinea, davano ai giocatori, ai dirigenti o a loro stessi.
Il Commendator Paradiso, Renato Dall’Ara, come un moderno Dottor Balanzone inaspettatamente nelle vesti dirigente calcistico che con caparbietà, questa volta, porta a termine con successo il suo obiettivo senza però poterlo tenere fra le mani.
Questo è uno spettacolo di Giorgio Comaschi narrato con passione, presenza e nalinconia tutta bolognese. Un racconto nato da un penna storica dello sport bolognese: Gianfranco Civolani.
Un peccato per coloro che non sono usciti di casa per andarlo a vedere.
Testo di Roberto Cerè per Millecolline
