Editoriale della domenica
L’Editoriale Millecolline
Pubblicato il 21/07/2024
Si continua a scrivere ancora per 1500 lettori
Così scriveva il grande giornalista e scrittore italiano Enzo Forcella negli anni cinquanta del secolo scorso, riferendosi agli uomini politici, ai dirigenti di partito e parlamentari. Quello era il pubblico che alla mattina sfogliava i giornali per leggere le cronache politiche e le trame dei partiti.
Il resto era per i “non vedenti” con dignità.
Ma difficile era leggere su un foglio d’informazione nazionale (di destra o di sinistra) pagine di amena quotidianità e prive di ogni contesto culturale e formativo.
Le elezioni europee hanno interessato i soliti 1500 lettori: nessuno conosce un discorso dei nuovi eletti, soprattutto, dei nuovissimi pescati con la rete di San Pietro, privi di storia, di esperienze, di cultura e storia della Comunità Europea.
Cosa rappresentano queste schiere di eletti senza qualità?
Hanno salvato la propria pelle, assicurandosi un lauto stipendio, ma cosa saranno capaci di realizzare, di progettare, di garantire quelle correzioni di rotta, perché anche l’Europa non venga considerata come una semplice realtà geografica e che essere eurodeputato non sia solo un numero per bilanciare o sbilanciare certi equilibri politici e di potere.
Ma un tempo, ormai lontano, il lettore leggeva i programmi dei politici che erano candidati a determinate responsabilità pubbliche nazionali ed internazionali. Si conoscevano le rispettive identità ed il loro operato e l’onore molto spesso era la carta vincente per la propria visibilità ed impegno politico.
I giornali hanno raccontato ancora una volta, come i mass media in generale, le cronache domestiche, facendo sempre trasparire la tendenza a rendere spettacolare gli incontri, le riunioni, gli abbracci e baci tra i Governanti ma nessuno parla, nessuno si fa conoscere, nessuno vuole esprimere il proprio pensiero, la propria volontà, il perché sia stato votato.
Ma ogni giorno abbiamo pagine dei giornali piene di tutto: un fiume di parole sconnesse, incollate, aggiustate, rubate non si sa dove! Ma il lettore continua a non sapere nulla. A vivere di menzogne, millanterie e vacuità culturali.
Le cariche più importanti sono state riconfermate: quali programmi?
L’Europa la casa di tutti (applausi!) cosa vuol dire?
È una frase da frigorifero, ibernata e valida per tutti coloro che, personalmente, vincono senza colpo ferire.
Si continuano con i vecchi elenchi ingialliti, si fantastica sulla politica estera, sui rapporti intercontinentali, si alimentano dissapori tra i paesi membri e quelli acquisiti come pacchi postali.
Una politica non europea ma una sorta di drammatizzazione in cui si riadattano luoghi comuni e vecchie ruggini e temi come la ricostruzione dei sistemi scolastici nei vari paesi, una nuova Costituzione della Scuola Comune, una Cultura Europea per tutti i cittadini, la formazione del Cittadino Europeo non vengono nemmeno sfiorati: di queste necessarie rivoluzioni copernicane non ne parla nessuno, anzi si evita di parlarne e parlano i singoli ministri dell’Istruzioni che procedono con il solito metodo del rattoppo, della lamentela, del mugugno, della vanità personale ed aumentano la demotivazione, la frustrazione dell’insegnare e di essere insegnante ( fino all’Università ) non solo in Italia.
Anche noi siamo privi di un New Deal sul sistema scolastico. Non mi stancherò mai di parlarne perché nel XXI secolo non si può continuare ad essere gentiliani (per avere una scuola seria!).
Alla fine tutto si muove, le tv ci inondano di servizi cotti e ricotti, ci formano disinformandoci ed i quotidiani, anche quelli di gloriosa origine, riempiono le loro pagine di spazzatura commerciale: “Ho giocato tanto d’azzardo e adesso soffro a non farlo. Con Morandi fui scorretto ma siamo come fratelli” (Un’intervista di un’intera pagina -p .27- a Pupo, cantautore, interprete e conduttore tv apparsa su Corriere della Sera, lunedì 15 luglio 2024, con diverse foto, anche a grandi dimensioni).
Sulle grandi testate giornalistiche i cantanti, i conduttori televisivi, i presentatori di San Remo e premi Strega ed altra giostra del grande Luna Park del mondo dello spettacolo, sono i nuovi autori da studiare, da conoscere (anche quante volte lo fanno e dove!).
Sono giornalmente su tutti i mezzi di comunicazione e senza essere coscienti che sono figure inventate e ritagliate dall’età contemporanea e strumento del potere pubblicitario e demagogico della democrazia artificiale, sono i soggetti più richiesti dal mercato e dalla ignoranza globalizzata.
Cosa apprendiamo da questi soggetti? Cosa ci insegnano? Posso essere un esempio per i nostri giovani e quelli che verranno? A chi giova tutto questo?
Rimaniamo esclusi dal vero mondo dei valori morali e spirituali e viviamo di queste “figurine” a perdere che il capitalismo drogato ha selezionato e li rende, come ammoniva il grande filosofo Bacone, i nuovi idola per aumentare il letargo della Ragione e renderci emarginati ed inconsapevoli.
Alla fine, ciò che rattrista è che la società ha conquistato i “suoi diritti di cittadinanza” con la politica dei consumi garantiti, trascurando ed oscurando la nascita di un nuovo Umanesimo, dove conoscere è sinonimo dell’enciclopedia del vivere.
Franchino Falsetti