Che cosa ci sta succedendo?
Territori da Cucire alla sua ultima piazza/teatro a Bazzano il 26 luglio 2023
Pubblicato il 26/07/2023
“Nelle piazze di Valsamoggia dal 28 giugno al 26 luglio”, così si legge nel santino distribuito all’inizio di ogni spettacolo portato sulle piazze di Valsamoggia dal Teatro delle Ariette e il suo Laboratorio Teatrale.
Siamo giunti quindi sulla soglia dell’ultimo spettacolo itinerante fra Monteveglio, Savigno, Castello di Serravalle, Crespellano e, infine Bazzano il 26 luglio.
La piazza che si viene a formare con il perimetro descritto dalle panche del Laboratorio Teatrale verrà nuovamente formata nella piazza Giuseppe Garibaldi per mischiarsi e mostrare gli evidenti piccoli eventi che hanno concorso, nostro malgrado, a trasformare il nostro tradizionale modo di intendere i valori facendoceli sentire come obsoleti a confronto di quel “inarrestabile fluidità” donataci da ideologie “progressiste” che non sono certo di derivazione filosofica mediterranea.
Sotto sotto, fra le righe, si potrebbe supporre che ciò che ci sta succedendo sia semplicemente il fatto che ci siamo lasciati convincere che non valga la pena difendere quello che eravamo, uomini e donne; perché da oggi, tutto, sarà sostituito da una diversa bellezza sociale con cui “non avere nulla ed essere felici” (cit.europea…) dovrà essere il credo della nuova utopia mercatista imperante.
Continuare a farci domande su cosa ci sta succedendo è una manovra importante, ed è importante che la domanda sia resa pubblica e condivisa in piazza (finalmente) ma direi che un prossimo passo sia quello di recuperare, urlandolo, qualcosa di più importante: dubitare dei dogmi imposti con dolcezze, garbo e buona educazione.
Per quanto ne so, una delle doti della scienza è quella di dubitare di ciò che rappresenta, se non manterrà questo baluardo dubitativo continueremo rischiamo di essere continuamente in pericolo e sotto lo scacco della paura che ci insegnano quotidianamente. Ma questo è solo il mio pensiero. Che mantengo (fino che non ho le prove (non le parole) per trasformarlo).
Scusate se ho scritto mie evidenze partendo da una semplice domanda di base espressa dal Teatro delle Ariette e portata in piazza.
Testo di Roberto (Rore) Cerè per la rivista millecolline.