La camera natale di L.A. Muratori aperta alla visita grazie a Celebri Vignolesi

Una occasione per visitare una casa storica a Vignola

Celebri Vignolesi accompagneranno la visita

Pubblicato il 01/06/2023

Impariamo a conoscere meglio Celebri Vignolesi facendo in modo che siano loro stessi a presentarsi in questo primo video dedicato all’apertura della casa di L.A. Muratori in cui faranno da guida il 2 e 3 giugno 2023 dalle ore 16:00 alle ore 19:00.

A seguire il testo esplicativo di Sara Scaglioni relativo alle due giornate di visita organizzate all’interno di “Vignola è tempo di ciliegie.

A Vignola, nell’ambito della festa “Vignola è Tempo di Ciliegie”, il 3 e 4 giugno, dalle 16:00 alle 19:00, sarà possibile visitare gratuitamente la Camera Genetliaca di Lodovico Antonio Muratori a cura di “Celebri Vignolesi” (non occorre la prenotazione).

La Casa Natale dell’insigne personaggio, sita in via F. Selmi 2, fu proclamata Monumento Nazionale nel 1940 e da quest’anno fa parte del circuito “Case e Studi delle Persone Illustri dell’Emilia-Romagna”.

Sacerdote, erudito, storico, giurista, critico, bibliotecario, archivista e molto altro, Muratori nacque a Vignola il 21 ottobre 1672.

Francesco Antonio Muratori (m. 1698), artigiano di più che discrete condizioni economiche, consentì al figlio primogenito Lodovico Antonio, tredicenne, di trasferirsi a Modena per studiare presso le scuole dei Gesuiti. All’Università di Modena il giovane si laureò in Filosofia (1692) e “in utroque iure” (1694).

All’inizio del lustro passato a Milano (1695-1700) come dottore della Biblioteca Ambrosiana, Muratori diventò sacerdote. Egli trascorse quasi tutto il resto della vita a Modena, dove esercitò – dal 1700 al 1749 – le cariche di bibliotecario e di archivista dei duchi estensi, svolgendo contemporaneamente – dal 1716 al 1733 – attività sacerdotale nella parrocchia di Santa Maria della Pomposa.

Assai presto il nostro personaggio scelse di dedicarsi in prevalenza agli studi storici, il che gli consentì di pervenire, nell’arco di oltre mezzo secolo di operosa vita intellettuale, a risultati di considerevolissima rilevanza, pressoché ineguagliati nel suo tempo.

Dotato di una memoria prodigiosa, di una metodologia esemplare e di una versatilità non comune, aspetti che lo portarono ad approfondire – fra le altre – cruciali questioni della storia del costume, delle istituzioni, dell’economia, della religione, della letteratura ecc., Muratori pubblicò non solo un gran numero di scritti di proprio pugno su diverse aree dello scibile, ma anche monumentali raccolte di testi inediti risalenti al Medioevo.

Quest’ultima epoca fu di suo particolare interesse, laddove i cosiddetti “secoli bui” a partire dal Rinascimento venivano non di rado fatti oggetto di scarsa attenzione perché considerati essenzialmente “barbari” e infecondi; egli contribuì in maniera decisiva a riscoprirne lo spessore culturale e il retaggio.

La straordinaria produzione scientifica di Muratori lo rese uno dei più autorevoli uomini di lettere dell’Europa settecentesca e uno degli indiscussi maestri della storiografia in Età Moderna. Ebbe numerosissimi corrispondenti nel Vecchio Continente, molti dei quali insigni nei campi più disparati, e poté conoscerne parecchi di persona; è giunta fino a noi solo una porzione del suo epistolario, porzione che peraltro si rivela di enormi dimensioni e di eccezionale valore.

Muratori si spense a Modena il 23 gennaio 1750, con rimpianto unanime della “repubblica letteraria”. Venne sepolto alla Pomposa. Nel 1777, a causa della trasformazione di quest’ultima in un magazzino, i suoi resti mortali furono spostati in un’altra chiesa di Modena, Sant’Agostino.

Nel 1922, però, ebbe luogo la traslazione delle spoglie alla Pomposa, dove nel 1931 venne inaugurato il monumento funebre di Muratori eseguito su disegno dell’artista milanese Lodovico Pogliaghi (1857-1950).

Sara Scaglioni

 

 

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