La rosa primigenia, la seconda parte, il 7 settembre

I poeti portano il fiore degli autori amati

La rosa primigenia al Costarena 

Abbiamo pubblicato il 05/08/2020

Il titolo è ispirato ad un passo di “In nome della rosa” di Umberto Eco, il resto lo fa la poesia, o meglio, lo fanno Claudia Zironi e Silvia Secco che hanno avuto l’ardore di avviare una rassegna poetica avente come sede la sala teatro CostArena a Bologna. e per di più in pieno marasma Covid19 con aggiunta di temporale estivo (!).

Loredana Magazzeni. La rosa primigenia, Bologna 2020. (ph. R. Cerè)

La rassegna è divisa in due tempi diversi; il primo tempo si è svolto il 3 agosto ed ha previsto la presenza di 6 poeti e poetesse bolognesi mentre il secondo tempo sarà a settembre, precisamente il 07/09/2020 stessa ora stesso luogo.

Vincenzo Bagnoli. La rosa primigenia, Bologna 2020. (ph. R. Cerè)

L’idea che accomuna tutti i partecipanti sul palco di questa iniziativa ha la bellezza della semplicità: come soggetto c’è la rosa (sotto svariate sfaccettature) ed ogni poeta presente è invitato ad offrire la rosa poetica dell’autore da lui preferito raccontandone le ragioni per poi terminare con una propria opera.

Maria Luisa Vezzali. La rosa primigenia, Bologna 2020. (ph. R. Cerè)

La cosa eccezionale (oltre alla qualità degli interventi) è stata la partecipazione del pubblico; considerate che era il primo fine settimana di agosto con la pandemia che trascina i suoi stracci e le previsioni del tempo nefaste, bene, nonostante tutto questo si sono ritrovate una quarantina di persone attorno al palco. Notevole per un incontro poetico.

Luca Gamberini. La rosa primigenia, Bologna 2020. (ph. R. Cerè)

Le trascinatrici di questa impresa si sono poi trovate costrette ad una interruzione forzate a causa del temporale estivo (che era atteso a notte inoltrata) e a chiedere ai presenti di trasferirsi dal tendone al teatro sotto una pausa concessa dalla pioggia. Una qualche ombra di sconforto è trapelata negli sguardi di Claudia Zironi e Silvia Secco ma tutti i presenti hanno capito la situazione di precarietà. Insomma una situazione ideale di incontro sottoposta a una serie di prove organizzative notevole.

Silvia Albertazzi. La rosa primigenia, Bologna 2020. (ph. R. Cerè)

Come abbiamo detto in avvio la serata del 3 agosto ha previsto l’intervento di 6 poeti, tutti di area bolognese, che hanno avuto la capacità di portate ognuno la loro capacità e interpretazione; come sapete io non sono un critico “poetico” ma un semplice curioso di scovare cose belle ovunque e in questa sera che il meteo ha reso precaria mi sono trovato contento di esserci.

Giancarlo Sissa. La rosa primigenia, Bologna 2020. (ph. R. Cerè)

Naturalmente era prevista anche una serie di interventi musicali di Giulio Benassi che abbiamo potuto ascoltare solo in alcuni brani all’apertura dell’incontro ma che poi abbiamo dovuto accogliere fra il pubblico vista l’impossibilità di usare gli impianti. Peccato perchè il valore di questa scelta musicale meritava una serie di ascolti ben più ampia vista la qualità di quei due, soli, brani ascoltati. Ci ritroveremo il 7/09/2020.

Giulio Benassi. La rosa primigenia, Bologna 2020. (ph. R. Cerè)

 

Parole libere di Roberto Cerè per la rivista Millecolline

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