Il ritorno nel luogo in cui nacque la decisione di dedicarsi alla pittura
Bruno Pinto si racconta in questo docufilm
Pubblicato il 10/02/18
Come nasce il bisogno di dedicare la propria vita alla pittura e soprattutto esiste un luogo in cui tutto questo accade?
Qualche anno fa riuscii a trovare risposta a questa domanda e con Bruno Pinto ci recammo a La Valle, il luogo in cui tutto per lui maturò; il luogo in cui la decisione di vivere dipingendo si formò.
Ricordo dell’estrema posizione in cui era stata edificata quella grande casa in Toscana, priva di energia elettrica, priva di riscaldamento, priva di acqua corrente e nel pieno della prima metà degli anni sessanta.
In quel lontano giorno degli anni ’90 feci solo foto in Bianco/nero che poi furono utilizzate in una produzione che avviammo assieme e utilizzate anche per un corposo catalogo per una grande mostra a Milano che per cause drammatiche non vide mai la luce.
Ogni tanto, nei nostri discorsi, ritornavano in Bruno i ricordi dell’esperienza giovanile, estrema, trascorsa a La Valle (Bruno ci scrisse anche un libro in merito) in cui uno sparuto gruppo di giovani amici partiti da Roma, la capitale, decise di vivere con ciò che si riusciva a coltivare ed allevare intrattenendo rapporti di lavoro con gli scettici contadini del luogo.
Ora, anch’io avevo visto quella casa e capivo meglio Bruno.
Dopo aver dichiarato conclusa l’esperienza a La Valle, Bruno Pinto, si trasferì a Monteveglio (Bo) e da quel momento iniziò a considerare la pittura e l’arte come sua unica fonte di vita, era l’esatta metà degli anni ’60. Da quel momento abbiamo imparato a conoscerlo anche noi. Ci mancava però un approfondimento al “tassello”, lontano, de La Valle.
Ci siamo tornati in compagnia e con una videocamera per registrare la sua voce, ricordi, emozioni altrimenti perdute.
Infatti, molti anni dopo, una combinazione di eventi fa si che un gruppo di amici di Bruno riesce a convincere l’artista a ritornare alla “casa di partenza”; questo gruppo è composto dalla figlia Bianca, Valerio Dehò, Fabio Sgarzi, la Gianna (attuale moglie) ed io.
Gianna e Bianca hanno formato la Associazione a Regola d’Arte e con l’indispensabile aiuto di Sgarzi (intervistatore per caso) associato al supporto di Valerio Dehò, riusciamo a definire la possibilità di raccontare i giorni che Bruno Pinto trascorse a La Valle e a condividerli con voi in questo docufilm con la regia e il montaggio di Roberto Cerè.
Buona visione.
Testo di Roberto Cerè per Millecolline
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