Gustave Courbet, in una retrospettiva a Ferrara

Courbet e la natura a Palazzo dei Diamanti a Ferrara

Gustave Courbet dal 22 settembre 2018 – 6 gennaio 2019

 

Pubblicato il 03/11/2018
Gustave Courbet ( 1819 -1877 ) è pittore francese che per primo usò il realismo pittorico in funzione polemica nei confronti della società del tempo.
Sintetizzano il pensiero di Courbet sull’arte queste affermazioni: -“ Ho studiato l’arte degli antichi e quelle dei moderni. Non ho voluto né imitare gli uni, né copiare gli altri. Ho voluto essere capace di rappresentare i costumi, le idee, l’aspetto della mia epoca secondo il mio modo di vedere; fare dell’arte viva, questo è il mio scopo”.
Fondamentali, nella formazione culturale di Courbet, furono il poeta Baudelaire e il filosofo anarchico Proudhon. Il primo gli diede gli elementi polemici nei confronti del sentimentalismo romantico; il secondo gli fornì l’ispirazione politica della sua poetica. Ma non meno importanti, nella sua formazione di artista, risultarono gli studi effettuati sui pittori olandesi del Seicento, tra cui Rembrandt, la cui “Ronda di notte” è uno dei precedenti più significativi per il taglio compositivo dei quadri di Courbet.

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La sua pittura suscitò notevole scandalo tanto che le sue opere furono sempre rifiutate dai Salon. Egli, polemicamente, nel 1855 le espose in una capanna precaria che chiamò “ Il padiglione del realismo”. Nel 1870 il pittore partecipò all’esperienza della Comune di Parigi e per questo motivo, nel 1873, fu arrestato e condannato a sei mesi di prigione. Si rifugiò in Svizzera dove morì nel 1877.

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Nota di un interessato visitatore
Conosco il Palazzo dei Diamanti di Ferrara dagli inizi degli anni sessanta, da quando cominciai a tracciare, su una personale cartina geografica dell’Emilia Romagna, i luoghi che, maggiormente, richiamavano il mondo dell’arte, della letteratura, della poesia,della musica e dell’architettura. Da oltre cinquant’anni visito, ammiro, ascolto e frequento eventi culturali ed artistici senza mai stancarmi e sempre con gli entusiasmi e le emozioni delle mie prime esperienze.

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Così è stato anche per questo importante e non rinunciabile appuntamento, al Palazzo “bianco” dei Diamanti di Ferrara, con uno degli artisti più coinvolgenti e più veri non solo dell’Ottocento francese, ma della pittura moderna e post moderna occidentale. I quadri,sapientemente esposti, cinquanta, rispondono proprio a quanto Courbet diceva circa il fine della pittura che era : “la rappresentazione delle cose reali ed esistenti” e , che “il bello è in natura, e lo si incontra nella realtà sotto forme più diverse”.

a cura di Franchino Falsetti – Critico d’Arte

 

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Il bello e la natura
Gustave Courbet

Dal 22 settembre 2018, per la prima volta dopo quasi cinquant’anni, torna in Italia Gustave Courbet, in una retrospettiva dedicata a questo genio indiscusso dell’Ottocento e al suo rivoluzionario approccio alla pittura di paesaggio. Uomo dalla personalità forte e complessa, Courbet s’impose come padre del realismo, aprendo la strada alla modernità in pittura con lavori provocatori e antiaccademici la cui principale fonte d’ispirazione fu la natura.
La mostra presenterà una cinquantina di tele, tra cui molti capolavori dell’artista, come Buongiorno signor Courbet, l’autoritratto, L’uomo ferito o le celebri Fanciulle sulle rive della Senna, provenienti dai più importanti musei del mondo e condurrà il visitatore in un percorso attraverso i luoghi e i temi della sua impressionante e appassionata rappresentazione del mondo naturale: dai panorami della sua terra alle spettacolari marine battute dalla tempesta, dalle misteriose grotte da cui scaturiscono sorgenti alle cavità carsiche che si spalancano nei torrenti, dai sensuali nudi immersi in una rigogliosa vegetazione alle sublimi scene di caccia della maturità.
Guardato come un maestro dagli impressionisti e venerato da Cézanne, Courbet sembra svelare forme in attesa di essere rese visibili, catturando i fenomeni naturali più elusivi e transitori.

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I paesaggi della regione natale, la Franca Contea, occupano un posto particolare nel cuore dell’artista: la vallata lussureggiante della Loue, gli altipiani aridi, i fiumi impetuosi, il sottobosco e i cieli immensi sono rielaborati in infinite e sorprendenti varianti. Motivo d’ispirazione sono stati anche i luoghi dove ebbe modo di soggiornare o che visitò nel corso della sua vita, come le coste mediterranee nei pressi di Montpellier, i paesaggi rocciosi della regione della Mosa in Belgio, le marine della Normandia, con le onde rigonfie prima di infrangersi sugli scogli, o i laghi svizzeri dipinti in esilio in un’atmosfera carica di nostalgia. A questi soggetti si aggiungono i dipinti che hanno per tema i nudi e gli animali nel paesaggio, dove Courbet dimostra ancora una volta di essere portatore di uno sguardo originale sul mondo, ma anche di essere consapevole della grande tradizione pittorica occidentale, studiata al Louvre.

Con Courbet e la natura il pubblico italiano potrà quindi riscoprire l’opera di uno dei più grandi pittori dell’Ottocento, un artista che ha lasciato un segno indelebile sulla sua epoca traghettando l’arte francese dal sogno romantico alla pittura di realtà, e da questa a un nuovo amore per la natura.

 

Organizzatori
Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara

A cura di
Dominique de Font-Réaulx, Barbara Guidi, Maria Luisa Pacelli, Isolde Pludermacher e Vincent Pomarède