Prima di “Questo è il mio corpo”, Carlo Gajani il 7 ottobre a Fotografia in Rocca

Flash-back a pochi giorni dall’inaugurazione della mostra

Fotografia in Rocca l’edizione 8° del Circolo Fotografico Bazzanese

 

Pubblicato il 03/10/2018

Una delle cose positive di questo lavoro è che, ogni tanto, alcune cose che capitano per caso poi si concretizzano in qualcosa di buono. Questo è il caso di un fine mattina di qualche mese fa a Zocca quando, al termine di una intervista, mi fermo a leggere una locandina esposta all’interno del comune e scopro che quella mostra fotografica pubblicizzata era dedicata ad un fotografo nato a Bazzano. Come sarebbe “nato a Bazzano” (?) e come mai io non ne ho mai saputo nulla? La prima cosa che ho fatto è stata quella di chiedere all’Assessore alla Cultura (appena intervistata) se potessi parlare con qualcuno che avesse organizzato quella mostra fotografica e la risposta è stata: – “Certo, la signora che ha curato la mostra è stata la moglie di Gajani ed è appena uscita dal palazzo comunale; aspetti che gliela vado a chiamare”. Questa combinazione fortunata l’ho presa come un segno.

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In-Fondazione-Gajani-Bologna-2018 (ph-R-Cerè)

Così ho conosciuto Angela Zanotti, la moglie di Carlo Gajani, in modo casuale. Appena dopo le presentazioni mi sono assicurato di poterci ricontattare perchè ritenevo assurdo che un fotografo importante nato a Bazzano (seppur vi abbia abitato pochi anni) non fosse assolutamente noto ai bazzanesi stessi. Dopo qualche giorno sono andato alla sede bolognese della Fondazione Carlo Gajani e in quel momento ho proposto ad Angela Gajani Zanotti se le avesse fatto piacere che Fotografia in Rocca ospitasse, in una personale a lui dedicata, le fotografie di suo marito. La risposta è stata positiva e Millecolline ha iniziato a mettere in contatto le realtà samoggine interessate.

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In-Fondazione-Gajani-Bologna-2018 (ph-R-Cerè)

La mia presenza in Fondazione Carlo Gajani si è poi ripetuta cercando di essere presente il più possibile ai loro appuntamenti e, a questo proposito, non potevo certo mancare il 21 settembre in occasione dell’incontro Auto-ritratto in Accademia, ovvero, l’occasione d’oro per conoscere l’atmosfera dei momenti in cui Gajani eseguì le fotografie che vedremo esposte a Bazzano dal 7 ottobre con il titolo: Questo è il mio corpo, io non ci sono. 

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In-Fondazione-Gajani-Bologna-2018 (ph-R-Cerè)

Nelle fotografie Carlo Gajani continuava costantemente a cercarsi senza trovarsi mai.

In questo incontro incontro organizzato dalla Fondazione Carlo Gajani si sono ricordati i tempi in cui Carlo Gajani “abbandonò” le arti figurative per dedicarsi all’arte della fotografia come artista ritrattista e insegnante in Accademia  a Bologna. Le fotografie che accompagnano le parole che state leggendo sono stata eseguite in questo piacevolissimo incontro in cui veniva ricordata l’importanza che ebbe la Bologna artistica della seconda metà degli anni ’70 dove, oltre alla grande quantità di artisti che gravitavano in ogni campo, esisteva un vero e proprio fermento anche fra il pubblico curioso di novità e varietà.

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In-Fondazione-Gajani-Bologna-2018 (ph-R-Cerè)

In questa serata hanno preso parola Mauro Mazzali, Daniele Degli Angeli, Angela Zanotti, Renato Barilli ed altri artisti e con loro siamo tornati in quei giorni quando Gajani insegnava in Accademia che in quei tempi ebbe a dire:- “Sono un pittore che usava la fotografia per dipingere, poi ho lavorato solo con foto”. Dalle loro parole è stato fondato questo mio articolo.  Si è ricordata la serietà di Gajani nell’affrontare il suo ruolo di insegnante e l’importante rapporto amichevole, quasi affettivo, che si instaurava con lui che sul lavoro pareva essere inesauribile. Si è raccontato di come Bologna fosse una delle capitali dell’arte italiana e di come fosse “un grande mondo” con grandi incontri fra le due “scuole” di critica: quella di Arcangeli e quella di Anceschi. Poi tutto questo è scomparso e gli artisti “sono rimasti orfani di quei giorni”.

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In-Fondazione-Gajani-Bologna-2018 (ph-R-Cerè)

Nella Sala di Anatomia Carlo Gajani trovava il suo luogo preferito, forse in merito dei suoi trascorsi di medico, ed in questo luogo, fra gessi e vecchi calchi da riprodurre al carboncino, matita o pennelli ha avviato la sua ricerca sul corpo. Quella ricerca che potremo ammirare alla mostra organizzata dal Circolo Fotografico Bazzanese. “La modella, per Gajani, è il pretesto (il corpo umano come misura dello spazio), il corpo della modella in contrasto con i gessi (immobili) che, da sempre, sono simulacri dell’arte accademica”.

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In-Fondazione-Gajani-Bologna-2018 (ph-R-Cerè)

A chi chiedeva a Gajani come mai dalla pittura fosse passato alla fotografia lui faceva intendere la sua anima Nomade di artista ed amava definirsi “una scheggia di Andy Warhol”e in questo ha tentato di lanciare un ponte fra l’Europa e L’america attratto dall’immagine della “leggerezza” della classe americana nel vedere le cose. Fra la pittura e la fotografia nacque il “combattimento per una immagine” (Luigi Carluccio) e in questo combattimento Gajani fu precursore di questo concetto: via i pennelli e apriamo la pista sulla fotografia come fosse una lente di ingrandimento”. Era il suo dialogo fra fotografia e pittura; anche lui ha vissuto il suo “combattimento per un’immagine”.

“Secondo me credo che lui volesse confrontare la realtà del corpo con la realtà costruita dall’uomo (i calchi in gesso) per spiare la reazione delle persone che osservavano i suoi lavori” (Degli Angeli)

Per la cronaca e i diritti la modella che vedrete nelle foto della mostra si chiama Monica, è polacca ed l’ho conosciuta anch’io perchè la fotografai per un mio progetto che non andò a buon fine; è una donna molto intelligente e colta, oggi è sposata e vive in Polonia.

Roberto Cerè per Millecolline

 


Abbiamo pubblicato il 21/09/2018

Domenica 7 ottobre inizierà il mese della fotografia a Bazzano; ovvero inizierà Fotografia in Rocca e avrà le fotografie di Carlo Gajani in Questo è il mio corpo. Io non ci sono come ospite d’onore e dedica anche una sezione dove, i soci del circolo, si dedicano all’interpretazione del ritratto: Fabiola e Catalin. Queste due mostre verranno inaugurate domenica 7 ottobre 2018  e si potranno visitare fino a domenica 28 ottobre.

Naturalmente il Circolo Fotografico non si è limitato all’organizzazione delle due mostre consigliate e, come sua tradizione, ci saranno anche 3 martedì sera con audiovisivi e 3 fine settimana di approfondimento, incontro ed esperienze.

Cercheremo di essere presenti il più possibile e raccontarvi gli appuntamenti con la voce degli ospiti.

Eccovi, intanto, la locandina con le date complete.

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