Trekking a Bazzano, Il Paradiso fino agli anni ’40

Il terzo video estratto dai Misteri della Piccola Parigi

Una camminata a Bazzano fra la storia di uomini comuni quando anche luoghi avevano un nome

Aggiornato il 27/11/17

Il 1 novembre 2017 la Fondazione Rocca dei Bentivoglio, assieme a Vivisostenibile e il Comune di Valsamoggia (Bo) hanno aderito alla iniziativa di Trekking Urbano Bologna che quest’anno aveva come obiettivo lo svelare i misteri dei luoghi visitati. Millecolline ha aderito all’iniziativa in virtù del fatto che, ormai dal lontano 1999, Roberto Cerè porta decine di “forestieri” nelle strade di Bazzano per raccontare come, la vita dei suoi abitanti, abbia contribuito a trasformare il più piccolo comune della Provincia di Bologna (si chiamava così…) in un luogo di attrazione particolare e articolata.

La “spedizione” alla scoperta dei misteri bazzanesi si è così incastrata in una struttura di accompagnamento ben consolidata che fa del racconto della vita minuta di personaggi locali mischiato al riconoscimento dei “veri” nomi delle case e dei borghetti assieme alla scoperta del valore identificativo del dialetto gli ingredienti principali di questo percorso.

 

Il Paradiso è uno dei tanti “quartieri” di Bazzano e, questa volta lo ricordiamo com’era fino agli anni ’40 perchè, purtroppo, una bomba, nel 1944, lo rase completamente al suolo.

Buona visione con il viaggio in Paradiso prima degli anni ’40

 

La Cùrta (La Corta) è quella lunga scalinata che, a Bazzano, porta da piazza Giuseppe Garibaldi alla spianata sotto l’arco del Rivellino; è chiamata La Cùrta perché, per secoli, l’unico ingrasso al castello era possibile solo percorrendo la strada di ciotoli che partiva dal Pozzo del Castellaccio. Dal momento che fu edificata La Cùrta, automaticamente, il vecchio tracciato di ciotoli venne chiamato La Lònga dai bazzanesi.

Buona visione con la prova di ardimento lungo La Cùrta:

 

Allora, buon divertimento con il primo video:

 

Di recente abbiamo ricevuto alcune fotografie che Fabrizio Salda ha effettuato durante il Trekking Urbano e, volentieri, le pubblichiamo ringraziando il fotografo bazzanese:

 

Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno aderito a questa iniziativa che, prima ancora della pubblicazione della locandina, avevano già  riempito l’agenda di Rita Nobili (la responsabile della Fondazione incaricata all’organizzazione di questo trekking) dichiarandone il “tutto esaurito” fin dai primi giorni. Un ringraziamento speciale, e qui ci vuole davvero, va a tutti i Bazzanesi che hanno partecipato numerosissimi e che mi chiedevano per giorni se potevano aggregarsi al percorso previsto per il 1 novembre. Da molto tempo non riscontravo un interesse così “ruspante” nei confronti di iniziative come questa e mi fa ben sperare nelle prossime che, a breve, potrete scoprire (le stiamo organizzando) seguedo la nostra rivista.

Come rivista abbiamo pensato di pubblicare i video di alcuni momenti di questa giornata; ogni video pubblicato tratterà un “argomento” fra i tanti che si sono trattati e lo consideriamo un assaggio per gli appuntamenti futuri.

 

Pubblicato il 23/10/17  – Dedicato a Luigi “Gigi” Mazzotti –

I misteri di Bazzano la Piccola Parigi, già tutto esaurito.

Il trekking urbano, facente parte dell’iniziativa Trekking urbano Bologna, previsto per il mercoledì 1 novembre 2017 con partenza alle ore 10.00 dalla stazione della Littorina di Bazzano e arrivo al ristorante a Montebudello si presenta come una curiosa camminata fra i misteri della Piccola Parigi samoggina e le bellezze della vecchia strada che portava verso Roma.

L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Rocca dei Bentivoglio, sostenuta dal Comune di Valsamoggia e Vivisostenibile con Millecolline presente attraverso il suo editorialista, Roberto Cerè (che scrive in questo momento) che vi racconterà più misteri possibile di Bazzano ed aiutato da Roberto Rimondi per quanto riguarda l’immersione nella natura.

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L’invenzione di raccontare Bazzano ai “forestieri” che, non solo non avevano ancora bevuto l’acqua del Castellaccio, ma non sapevano nemmeno dove fosse questo pozzo storico bazzanese mi venne nel 1999 e la proposi alla Pro-Loco di allora che accettò un po’ incuriosita: -“Ma cosa avrai mai da raccontare di Bazzano, non c’è niente di importante…”. Ma io sapevo cosa c’era ancora di importante a Bazzano: c’era da raccontare i bazzanesi che fecero lo spirito locale, le case e i borghi che, finalmente, ritornavano ad essere chiamate per nome e non per numero civico e il dialetto. Mischiai tutto questo e ne venne fuori una passeggiata (oggi, da bravi coloni, la chiamiamo trekking) divertentissima che ripetei anche l’anno dopo.

Il nucleo della Bazzano più autentica, ed ancora ricordata, si basa sui ricordi che raccolsi in quegli anni ma, soprattutto, fu grazie alla collaborazione in grande amicizia con Luigi Gigi Mazzotti che finalmente prese a strutturarsi e prendere consistenza. Gigi aveva lavorato per anni all’anagrafe comunale ed era a conoscenza di storie ed aneddoti curiosi e circostanziati; noi ci trovavamo a casa sua tutti i venerdì alla 17:15 e così ritornavano alla luce le vicende dell’ “ultima Bazzano”, quella, per intenderci, che prendeva vita dalla conoscenza intrecciata dei suoi abitanti, quella, che si riconosceva come tale fino ai primi anni ’60 del secolo scorso. Poi tutto prese a cambiare.

Questo è il contesto in cui ci troveremo mercoledì 1 novembre raccontando i misteri di Bazzano la Piccola Parigi, venite con le scarpe adeguate.

 

Testi di Roberto Cerè per le produzioni Millecolline

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