Matilde di Canossa raccontata in una mostra di incisori.
Bazzano in Valsamoggia (Bo), Novembre 2016.
VISITA GUIDATA alla mostra “MATILDE INCISA” a cura di Marco Fiori con introduzione storica del Prof. Marzio Dall’Acqua, storico e critico d’arte “MATILDE TRA STORIA E MITO”
La mostra realizzata da ALI – Associazioni Liberi Incisori raccoglie più di 50 incisioni, suddivise dai curatori in cinque sezioni tematiche, che ricostruiscono sui muri della Sala Ginevra, le vicende storiche più o meno note legate alla storia della Contessa Matilde, regnante di Canossa ma figura di primo piano nella storia di Valsamoggia, accostati ai fatti più intimi e privati della leggendaria Matilde.
Prima parte è dedicata ai “I luoghi di Matilde”, che si estendono dall’alto Lazio al Lago di Garda. Le rappresentazioni grafiche si concentrano per lo più su soggetti paesaggistici verosimili come ad esempio il Castello di Canossa, quello di Carpineti o Rossena. Oltre alle fortificazioni, che sottolinenano la vocazione militare della Grancontessa, troviamo una veduta nebbiosa del Monastero di San Sisto a Piacenza a ricordare anche l’impegno di Matilde a sostegno del potere della Chiesa, oppure le “vie cave” tufacee della Toscana etrusca, utilizzate a scopo difensivo durante i secoli successivi.
La seconda sezione è dedicata “Alla ricerca di un volto” per Matilde: partendo dall’immagine immortalata nella celebre miniatura dell’“Acta Comitissae Mathildis” del monaco benedettino Donizone, gli incisori dell’Ali la rappresentano spesso come una donna forte, sicura ma non altèra, guerriera e femminile allo stesso tempo. Ciò che unifica queste personali rappresentazioni è lo sguardo della donna, sempre rivolto oltre la contingenza, oltre l’osservatore.
Luoghi e personaggi si uniscono nella terza tappa, chiamata “Memorandum”, in cui i fogli raccontano i viaggi di Matilde, rigorosamente rappresentata a cavallo, nella tradizionale iconografia regale; la famosa scomunica di Enrico IV (suo cugino), infine l’epilogo della grande regnante e le sue sepolture a San Benedetto in Polirone prima, in San Pietro a Roma poi, nel sepolcro realizzato da Gian Lorenzo Bernini.
Nella sezione “Immaginaria” troviamo citata la probabile raffigurazione dantesca di Matilde nel XXVIII canto del Purgatorio ma anche versioni originali che raccontano la dualità della figura di questa donna in equilibrio eterno tra femminilità e potere, secolarità e spiritualità, tra forza e mitezza, tra ciò che è e ciò che la comunità le richiede di essere.
Ultima sezione in mostra: “Bologna scelse Matilde” a celebrare il legame tra la contessa di Canossa e il capoluogo emiliano. La città è illustrata attraverso i monumenti architettonici più rappresentativi: le due torri, la Basilica di San Petronio e il Santuario di San Luca.
(fonte: http://www.osservatoredistampe.com/)
La mostra rimarrà esposta fino all’8 gennaio 2017 ed è compresa nel percorso di visita della Rocca e del Museo Archeologico A. Crespellani.
INGRESSO GRATUITO A PARTIRE DALLE ORE 15:00