L’incanto del dialetto, in memoria di Silvio Montaguti.

L’incanto del dialetto; in memoria di Silvio Montaguti

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– Castello di Serravalle in Valsamoggia (BO), 18/03/16. La serata dedicata alla memoria di Silvio Montaguti, scomparso solo pochi giorni prima, il 23 febbraio 2016, ha riempito di vecchi e nuovi amici la sala dell’ Ecomuseo della Collina e del Vino; pareva che gran parte dei presenti fossero ancora increduli di quanto fosse accaduto, c’erano progetti, incontri, cantate e serate da organizzare ma ora pareva essersi fermato il motore che animava tutto questo.

Quasi non si fosse ancora consapevoli di quanto accaduto, perchè “l’accaduto” aveva assunto una forma incomprensibile.

Hanno fatto bene gli organizzatori a ricordare Montaguti con la presentazione del suo ultimo libro dedicato, ancora una volta, alla tradizione orale delle nostre origini ed hanno fatto bene ad avvicinare il testo, serio e  commemorativo, di Pietro Ospitali e Luigi Lepri al ritmo scanzonato di una chitarra suonata da un cantante dialettale come Fausto Carpani.

 

Perchè penso che anche Montaguti avrebbe voluto così: unire il serio all’allegro, proprio come nella tradizione della lingua del dialetto; la musica del diletto non può separarsi a lungo dalla musica suonata per allegria.

E’ stata così una occasione per evidenziare come solo una interpretazione ottusa e accademica possa definire l’abbandono del dialetto come una conquista e di come, invece, la sua difesa possa unire con solidarietà le persone di tutti i dialetti.

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Silvio Montaguti con la Compagnia L’ai strèca un po. Monteveglio, 2014. (ph. R. Cerè)

 

Il dialetto definisce e plasma le genti che lo parlano, si ricama attorno le curve dei modi di dire fino a diventarne modi di essere; per poi, così, intendersi nel definire una situazione con un breve cenno legato ad un aneddoto; così ci si riconosce come nati vicino a casa anche se non ci si è mai visti.

 

E’ una lingua per sentirsi a casa. Chi riconosce la forza del dialetto è in grado di essere complice di una intesa; sa che un breve aneddoto è in grado di dire l’ultima parola, più di un discorso di ore.

 

Buona visione.

Testo e foto di Roberto Cerè

Produzioni Millecolline

Diritti Riservati

 

 

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