Qualcosa di più sull’edizione 2019
Zocca Noir si è conclusa con successo, parliamone
Pubblicato il 12/07/2019
Zocca Noir, sabato e domenica 7 luglio 2019
Non ho ancora capito perché sto guidando l’auto sull’Arenata per arrivare a Zocca; certo, dicono che sia una scorciatoia per arrivare prima a Monteombraro ma io credo che sia una bufala di campagna: questa strada sembra un rollercoaster panoramico che non consente grandi velocità. Comunque ormai sono arrivato in cima.
Sto andando un po’ di corsa perché, come sapete, sono sempre in ritardo ( mi prende in giro anche la badante di mia mamma… ) e non vorrei perdermi l’incontro con Antonio Pennacchi previsto per questa mattina. Come avrete sicuramente capito siamo alla domenica mattina e si avvia una giornata interessante. Ok, ok c’è Vasco a Zocca e trovare il parcheggio non è troppo facile. Di corsa verso la Biblioteca e via di infilata nella Sala del Consiglio: troppo presto. Potevo andare più tranquillo.
Prenoto per il pranzo al solito ristorante fuori Zocca dove ci si incontra con gli scrittori e ci si conosce; il bello di Zocca Noir è anche che, a pranzo, puoi trovarti a sedere al tavolo vicino ad uno scrittore noto per i suoi libri e fiction televisive ma non rendertene conto, visto che ti metti a parlare di ogni cosa come se fosse un pranzo fra compagni di classe.
Certo a impegnarsi a tenere in ordine le cose ci pensa Sabina Macchiavelli che cerca di non perdere il filo di tutte le attività previste dalla rassegna mentre suo padre, Loriano Macchiavelli, tenta di tranquillizzare gli astanti sottolineando come l’organizzazione di Zocca Noir possa avere alcune lacune che, però, vengono dimenticate grazie alla tavola di mezzogiorno, davanti ad un bicchier di vino e una tagliatella.
La giornata di ieri è trascorsa con un intervento di Loriano Macchiavelli intervistato da Paola Di Stefano e ne sono uscite cose che, sicuramente, hanno scavalcato i tradizionali discorsi strettamente dedicati ai titoli presentati sconfinando in considerazioni e discussioni doverosamente contemporanee. Il pomeriggio di ieri è proseguito con Andrea Cotti e Ilaria Tuti intervistati da Mauro Castelli e le considerazioni sono state altrettanto interessanti in quanto hanno necessariamente interessato la sfera sociale in cui gli autori attingono per farne una fotografia difficilmente eseguibile con altre forma di scrittura.
Quindi attendo qualcosa di pirotecnico da un autore come Antonio Pennacchi (presente anche agli incontri di ieri) di cui potrei ammirare la semplicità esplicita visto la sua naturale spontaneità.
La Mattina della domenica
Che dire di Pennacchi, bisognerebbe ascoltare il suo intervento (registrato da Millecolline naturalmente) per ascoltarne le varianti sul tema; il suo ultimo libro non è propriamente un noir come lo si intende in forma classica ma, piuttosto, un noir quasi di inchiesta con risvolti amari per come ci lascia incompiuti. Io non sono un critico letterario e non ho nessuna intenzione di intricarmi in cose che non conosco ma la nostra amica Chiara Alaia sta preparando una serie di articoli (che sta terminando) e che potrete leggere sul suo blog Thrillernord per cercare di capirci di più.
Il pomeriggio della domenica.
Valerio Varesi, scritore e giornalista e comunicatore ci ha tenuti inchiodati alla sedia per parecchio tempo ( me ne sono accorto al termine ) raccontandoci come attraverso la scrittura di un libro poliziesco (un tempo si diceva così, permettetemi) si possano scoprire condizioni e spaccati sociali che aiutano il lettore a navigare nel contemporaneo.
Come avete capito, Zocca Noir, è una manifestazione che va ben oltre alla presentazione del titolo di un nuovo libro stando ben attenti a non spoilerare troppo. Infatti sto pensando di individuare brevi momenti videoregistrati per darvi un assaggio di quanto si possa ascoltare in un così breve lasso di tempo: solo due giorni.
Testo e fotografie di Roberto Cerè per Millecolline
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