Oggi, martedì 19 dicembre 2023, l’ultimo saluto
Con Cesare Baraldi scompare un pezzo della nostra allegria
Pubblicato il 20/12/2023
La Compagnia “L’aj strècà un pô” Cesare Baraldi, saluta l’amico di tante “avventure” al Funerale della Saracca di Oliveto, che ci ha lasciato il 16 dicembre 2023.
Ma qual’era lo spirito della Saracca e chi ne portava il vessillo?
Sabato 16 dicembre 2023 ho ricevuto una telefonata da Isaia Rinfranti (L’aj strècà un pô) che mi annunciava la scomparsa di Cesare Baraldi, indimenticabile “prete” del Funerale della Saracca di Oliveto (Bo). In questo 2023 ho assistito di persona alla rovina della “nuova” Festa della Saracca 2023, ridotta burocraticamente ad una misera rievocazione di quello che era lo spirito festoso della tradizione olivetana, sostituita da una impersonale interpretazione e stravolgimento di quell’incontro.
Ricordo che Baraldi appena sceso dall’auto, in quel pomeriggio di marzo di quest’anno, espresse parole di sgomento (sdegno) per come era stata miseramente ridotta quella festa che riportava le tradizioni secolari di Oliveto; la piazzetta vuota, la banda che suonava per quattro presenti e il tavolo con alcune tortine disponibili solamente per coloro che avevano pagato il trekking mattutino.
In questa mestizia Baraldi si fece coraggio e controvoglia (Me stetr’an an vèin piò) avviò come sempre quel Funerale della Saracca che aveva aperto da sempre. Sarebbe stato l’ultimo per lui e lo era già per l’intera festa stravolta dal political correct di questa nuova restaurazione dal colore grigiastro.
Oggi, martedì 19/12/2023, saluteremo per l’ultima volta Cesare Baraldi nel suo ultimo viaggio che auguriamo sia per lui festoso come quando rendeva festosa la giornata più divertente e sgangherata di tutta la Valsamoggia.
Noi di Millecolline salutiamo con grande dispiacere Cesare in questo suo ultimo viaggio e nel contempo rincuoriamo la Società L’aj Strècà un pô che ha ricevuto l’ennesimo duro colpo della sua lunga attività augurandoci che sappia conservare il suo tradizionale spirito goliardico senza disperdere nulla di ciò che sta conservando.
Roberto (Rore) Cerè