Musiche e testi su Millecolline
Playing for time, Peter Gabriel
Pubblicato il 27/04/2025
Pochi minuti fa ho postato per l’ennesima volta questo brano di Peter Gabriel, “Playing for time”, scrivendo che l’ho adottato come colonna sonora in questi ultimi mesi.
Poi mi sono guardato indietro e ho ricordato che è un brano del 2023; non mi pareva fosse trascorso tanto tempo, eppure i brani estratti da quell’album, I/O, sembrano stati pubblicati ieri in quel mondo distratto che sono diventate le emissioni radiofoniche del nostro piccolo stivale.
In una nicchia di tempo sono andato a leggermi il testo che Peter Gabriel ha musicato in questo brano e ho scoperto perché ha scalato le classifiche diventando la mia colonna sonora di apertura-lavori quotidiana.
Questo brano è una solida incitazione a non perdere il nostro tempo “stando dietro” agli specchi per le allodole, oppure, peggio, all’inerzia a cui siamo invitati quotidianamente.
Ecco il brano musicale a cui fa seguito il testo in italiano a cura di Bandolero e tratto da Testi Rock
Playing for time (Peter Gabriel)
Molto, molto lontano
fuori tra le stelle
c’è un pianeta che gira lentamente
lo chiamiamo “nostro”
in qualsiasi momento, in qualsiasi giorno
ogni momento a cui diamo vita
non svanirà mai
Oh, oh, i momenti vanno e vengono
mentre i ricordi fluiscono e rifluiscono
gioca ancora, gioca ancora.
Oh, c’è una collina che dobbiamo scalare
scalando verso la nebbia del tempo.
È tutto qui quello che abbiamo passato
Giù, sto andando giù
cerco di sistemarlo
così tutto ciò che mi interessa
è custodito qui
tutti quelli che amo dentro
tutti stanno prendendo tempo.
Tu ed io stiamo ancora prendendo tempo
Ecco il sole
ritorna da dove è venuto
I giovani si spostano al centro
la mamma e il papà, la cornice
qualsiasi spazio, in qualsiasi momento
ogni momento a cui diamo vita
ridicolo, sublime
Oh, oh, i momenti vanno e vengono
mentre i ricordi fluiscono e rifluiscono
gioca ancora, gioca ancora.
Oh, c’è una collina che dobbiamo scalare
scalando verso la nebbia del tempo
è tutto qui quello che abbiamo passato
Giù, sto andando giù
cerco di sistemarlo
così tutto ciò che mi interessa
è custodito qui
con tutti quelli che amo dentro
Il futuro splende in una giornata di sole
ricordi disimballati e archiviati.
Nel frattempo, l’orologio continua a ticchettare.
Tu ed io stiamo ancora prendendo tempo
Una dopo l’altra, le voci tacquero
perché sanno che il tempo lo dirà.
È il tempo che porta la corona e
il tempo che fa suonare la campana
Tutte le carte sono in tavola.
Tutte le mani sono abbassate.
Tutti stanno prendendo tempo.
Chiunque sta ancora prendendo tempo
Alla ricerca di un tremolio nel quadrante dell’orologio
nascosto nella montagna, nel corpo della roccia
nessuno sembra accorgersi o avvertire la scossa di assestamento
Sono tutti occupati a prendere tempo.
Tutti stanno prendendo tempo.
Tu ed io stiamo ancora prendendo tempo.
(Traduzione Bandolero – Via Testi Rock)
Tratto dall’Album: I/O
pubblicato da Real Word – EMI
nel marzo del 2023
Perdere tempo o prendere tempo son due concetti un po’ diversi senza coerenza.
…”Una dopo l’altra, le voci tacquero
perché sanno che il tempo lo dirà.
È il tempo che porta la corona e
il tempo che fa suonare la campana”…. Chissà.. il sig. Franchino..come la vede.
il sig. Gabriel…molto inglese…
Salve Roberto: Con tutti gli artisti che ha proposto e propone sul suo sito, da poeti a musicisti della nostra terra e gli artisti del” mese” ci viene a proporre un Peter Gabriel come “sua colonna sonora di questi ultimi mesi”? Lei è italiano? Testi di un Peter “intraducibili e incomprensibili” . È questa la sua “ coerenza” culturale con gli artisti del “ nostro territorio? Il Peter in questione è “un inglese” e come tale “ si “esprime in tal senso”…come ha sempre fatto: recitarcantando il nulla apparente senza sostanza. Unico riconoscimento la “ musica prog “. Un “poeta” acquisito, della cultura dominante, criptico e come tale “incensato”. In questo suo “sito” dovrebbe rispettare chi “accoglie” e chi propone se stesso con i propri pensieri nati dal “cuore” e in questa terra. Questo suo sito senza commenti, vedo solo i miei. Silenzioso, muto, senza altre “voci” , senza dialogo, senza altri commenti. “A Mille colline vi presento il mio Idolo preferito: Peter Gabriel”. Tutti gli altri sono niente? nullità nel loro essere persone e artisti? “eppure difende la sua “interpretazione” della fotografia . Può anche non pubblicare questo mio commento tanto non cambierà niente, sia per me che per “Millecolline”
Ma che dice(?); devo presentare solo italiani? Chi lo ha detto? Se, un giorno dovesse arrivare in Valsamoggia Bruce Springsteen non lo dovrei intervistare perchè temo che lei mi bacchetti le dita? Chi le ha detto che è il mio idolo? Io ho seguito il prog europeo ben prima che nel 1976 decidessi di collaborare con una radio libera. Ho presentato tanti artisti locali ma non è questo il mio destino. Lei ha un concetto di coerenza che assomiglia moto di più ad ottusità se mi scrive cose labili. Se non comprende quanto Gabriel abbia influito sulla musica internazionale (italiani compresi) non è certo un problema mio. Come le ho sempre detto: scriva anche lei, esprima le sue opinioni in pubblico, faccia sentire di quale sostanza è il suo pensiero e non stia sempre alla finestra a criticare chi le passa sotto il naso. Mi dispiace ma questo tipo di commenti non si addicono certo ad una risposta equilibrata, io lavoro tutto il giorno a questa rivista, questa rivista è gratuita e non ho alcuna intenzione di stare ad ascoltare “tignate” pseudo italiche fattemi da persone che non hanno nemmeno la diglità di firmarsi ma che si atteggiano a censori e saccenti. Legga il testo della canzone e faccia in modo di non perdere in malo modo il suo tempo, se lo goda, si diverta, rida e giudichi meno.
Roberto Cerè
Quindi?
Roberto Cerè
Inoltre: recentemente ho scritto un articolo sul film che racconta i primi anni di carriera di Bob Dylan… Che faccio lo devo cancellare perchè non è italiano? Mi dica.
Sono proprio deluso.
Roberto Cerè
“Ho presentato tanti artisti locali ma non è questo il mio destino” .
Dal vostro sito: ” Chi siamo”: “Uno degli obiettivi primari è raccontare la complessità di stimoli artistici presenti nella nostra zona.” A questo punto cerchi di capire le mie perplessità e il mio pensiero. Le ho già spiegato il mio concetto su “Peter l’inglese “. Poi di “Bruce” quali novità? “Born in usa?”
“Di Bob” cosa vuole dire di nuovo che non sia stato già detto e ridetto? Cotto e Stracotto. Dimentica gli artisti della nostra terra, del nostro territorio per dedicarsi agli americani e agli inglesi? Prima bombardano a tappeto poi ci mandano i loro carrozzoni musicali. Come la “ Marilin” che va a “consolare” i soldati americani nelle isole del “Pacifico?” È questo che ci vuole raccontare? Molto meglio fare dei copia e incolla che dedicarsi e “rivalutare” gli artisti locali.? Con la sua “rivista” lei è libero di fare ciò che crede più opportuno. Se non vuole critiche, sia positive che negative, tolga la possibilità di commentare, o metta dei “filtri” come fanno in tanti per avere solo “ consenso” di commenti positivi. Mi fermo e senza commentare altro. La mia “ dignità “ è il non firmarmi. Vedo tante “contraddizioni “ sul Vostro sito e non voglio farne parte. MM
Se vuole può andare a cercare Dino Sarti in rivista Millecolline. Può cercare Cantamaggio su Millecolline. Può cercare Funerale della Saracca su Millecolline. Può cercare Antonio Stragapede su Millecolline. Può cercare teresio Testa su Millecolline. Può cercare Filuzzi su Millecolline. Può cercare Fausto Carpani su Millecolline. Può cercare Osteria del Mandolino su Millecolline. Può cercare poesie dialettali su Millecolline. Sono tutti aristi locali; li ho forse dimenticati? Ci sono altre riviste che parlano di loro e ne fanno archivio? Arte locale non vuol dire definire un confine entro cui pascolare in cui la dignità stia nel non superarlo. Intendo dire (ripeto) se arriva un artista internazionale dalle parti di casa mia non devo segnalarlo? Come la mettiamo allora con la rassegna Corti Chiese e Cortili (non dovrei segnalare gli artisti internazinali che vi partecipano?)? Certo che lascio i commenti liberi quindi mi aspetto critiche ma mi sorprendono considerazioni come la Merilyn che va a consolare i marines nel Pacifico associate a Millecolline…
Roberto Cerè
Salve Roberto, Ritorno a capo. Secondo lei cosa sta a dire quella foto di “Peter l’inglese Gabriel” che ha pubblicato? Sembra una immagine di “concetto” alla “Edvard Munch”. O la copertina di un libro di psicoanalisi. La possiamo intitolare “la disperazione”, “ il dolore”, “ l’ansia e l’angoscia “ , “ la demenza senile che avanza?” Mi spieghi: cosa vede di così positivo in questa immagine che ha proposto e del relativo testo.?
Testo che personalmente non capisco a quale “significato” ci vuol portare o “ illuminarci la via”.
Anni fa si chiamavano “agenti di commercio” “ piazzisti”.. il sig. Peter fa questo, con qualità molto commerciali ma di contenuti poveri e desueti di “qualità intellettuale”. Ha già dato. Dopo “new blood” del 2011 ha già dato. Come tanti che ripropongono il loro “repertorio “ vecchio e stravecchio perché non sanno più evolversi ( vivono sulle glorie del passato) o perché il “ mondo della musica” è solo un fatto commerciale. Poi arrivano anche chi propone le “Cover” per ricordarci quanto “culturalmente e musicalmente” siamo arretrati, dipendenti e senza idee. I “ meravigliosi” anni della nostra giovinezza son passati e una “ riflessione” è quanto meno consigliata.
Quindi le rinnovo il mio concetto: gli artisti “locali” hanno molte più cose da dire, senza palchi illuminati a giorno e lustrini sulle giacche, con capelli lunghi bianco candido da santone o pelate da monaco buddista. Sono parte di noi, della nostra vita quotidiana, fanno parte della nostra stessa “cultura e realtà “ quotidiana. Più vera, più viva, più sentita. Proponga pure chi le pare ma le consiglio “ un distinguo”. Non è una critica ma solo una opinione personale, il commento di un lettore della sua rivista. Saluti, MM
E aggiungo: ma chi è Peter in confronto a Mario Generali? Ho riguardato il video del “Poeta del Mese. Ho riascoltato le sue poesie. Peter al confronto è un “poveretto”. Un analfabeta nel descrivere pensieri e concetti. Forse non scrive nemmeno i testi di quello che canta. E poi cosa trasmette , cosa dice? Dice un “cazzo” ( mi scusi il francesismo). Mario dice molto di più, tanto che condivido e apprezzo i suoi testi molto di più di quell’artista di fama “internazionale” di Peter.
Proprio non capisco cosa ci trovi nel brano di così interessante con una musica che sa di vecchio e alla ricerca del “punto commovente” fatti di “ hohoho aaaah” con il supporto di piano e violini strappalacrime. I “miti musicali angloamericani” non mi interessano più. Le radio a valvole degli anni 50/60, a onde medie corte e lunghe, trasmettevano alla domenica mattina le musiche delle “Big Band americane” . Dieci anni prima la “musica “ arrivava dai cieli sulla terra.
La foto è la foto di copertina dell’album. Ma mi sa che “stiamo perdendendo tempo”, come indica l’incomprensibile inglese Peter Gabriel.
Si dedichi agli artisti locali se l’unica cose che le interessa è questa, nulla da dire; mi porti il risultato di quello che fare e lo pubblichiamo (come più volte detto).
Roberto Cerè
Ma certo che conosco la copertina del disco. È lei che preso impegni con gli artisti locali. Mi dispiace deluderla ma in lei non vedo niente di “positivo”, vedo solo un altro “Narciso”. Che si loda e simbroda con quella “autostima” fatta di castelli con le carte da briscola. Siamo tutti sulla medesima “barca” e lei pensa di essere un timoniere. Continuerò a leggere i suoi articoli e le sue interviste per avere una panoramica di novità raccolte e richieste da chi ha qualcosa da dire. (Cosa che le riesce con i dovuti dubbi in merito). La saluto cordialmente. MM