Luigi Balocchi porta l’eros lombardo a Bologna

Una serata di incontro poetico e dialettale

Luigi Balocchi poesie dell’eros lombardo

Pubblicato il 22/01/2025

Sabato 18 Gennaio 2025 nella sotterranea sala a volta di Villa Paradiso a Bologna è stato presentata da Rita Bonetti la raccolta poetica di Luigi “Luis” Balocchi intitolata “Barlicch Barlòcch”.

L. Balocchi a Villa Paradiso. Bologna 2025. (ph. R. Cerè)

Argomento difficile quello dell’eros poetico, soprattutto quando non si affida a veli e spirali di parole per renderlo mimetico e digeribile alle menti benpensanti.

Ma questo non sembra interessare Luigi “Luis” Balocchi che tratta l’argomento con direzione ostinata e contraria tanto da far diventare naturali alcune parole “proibite”, grazie alla potenza dell’intelletto schietto. Circostanziato. Intellettuale (ma non di maniera).

R. Bonetti a Villa Paradiso. Bologna 2025. (ph. R. Cerè)

Una donna a fare da mediatrice, Rita Bonetti, si è incaricata anche della lettura della versione italiana di quelle poesie senza nascondimenti e lo ha fatto con naturale complicità come se le parole di quelle poesie, da lei lette, fossero anche di dominio femminile.

Barlicch Barlòcch a Villa Paradiso. Bologna 2025. (ph. R. Cerè)

Poi la versione dialettale di ciascuna poesia letta da Balocchi, cruda, grigia per noi emiliani abituati ai tintinii del nostro dialetto, con “suoni” intrisi di una visione maschile che non aggredisce ma graffia per quanta sincerità d’amante esprima.

L. Balocchi a Villa Paradiso. Bologna 2025. (ph. R. Cerè)

Una serata poetica non convenzionale avviata in contemporanea ad una assemblea cittadina affollatissima che, nello stesso momento, discuteva del futuro e della sopravvivenza stessa di Villa Paradiso, oasi di libertà come scrivono con orgoglio i responsabili, nei giorni in cui il Comune pare abbia deciso di non confermarne il sostegno a causa della difesa di una cultura libera e non liberista come richiesta da altre forze.

L. Balocchi a Villa Paradiso. Bologna 2025. (ph. R. Cerè)

Curioso come, quella sera, gli eventi abbiano fatto coincidere i due momenti paralleli in cui la libertà di parola civile e quella poetica si siano trovati accanto scoprendo quanto ancora sia lunga la strada da percorrere in mezzo a tante spine che ancora pochi riconoscono come tali.

Roberto Cerè

 

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