Un contributo in occasione della Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne
Non dileggiate le donne, non le sfruttate.
In nessuna forma di sopruso le avrete.
Pubblicato il 25/11/2019
Saluto i lettori e gli amici di Millecolline e inauguro questa sezione che Roberto Cerè mi ha gentilmente invitato a curare con un testo che potrete vedere di persona in Falesìa – sabato prossimo (30 novembre 2019 N.d.R.) alla Libreria Forni di Bologna.
Spogliatevi
– non solo dei vestiti
o dei denari -,
cosa ottima che già
vi rende un poco straordinari
Dell’orgoglio
– spogliatevi – e della
presunzione
Allora sarete
leggeri abbastanza
per salire a meritarvi
quel grandioso panorama
di una donna
che seppure con fatica
il destino suo lo ama
Sulla fertilità o infertilità dei mezzi attraverso cui l’uomo e la donna possono gestire il loro rapporto nel tempo, offro alla vostra attenzione questo frammento poetico di Pedro Salinas (con traduzione mia) che ricordo sempre con piacere:
[…]
Y tú me mirabas triste, E tu mi guardavi triste,
te soltabas de mi mano ti staccavi dalla mia mano
y tu sueño de salir e il tuo sogno di uscire
nos separaba, aunque estábamos ci separava, nonostante
tan cerca, allí, tan unidos. fossimo così vicini, uniti.
¿Unidos? Nunca estarás Uniti? Mai mi sarai
unida, junta, conmigo, unita; mai con me
en un laberinto: sólo in un labirinto: solo
puedes estar junto a mi, potrai esserlo
cuando sientes muy abiertos, se sentirai ben aperti
para irte, para quedarte, i sentieri, per andartene,
los rumbos y los caminos. o restare.
¡Cómo me dolía la vida Oh, quanto mi dolse il cuore
cuando te vi en la mirada al vedere nel tuo sguardo
que ya te estaba pesando che già ti pesava
el andar así conmigo: camminarmi accanto:
que ya no eras mía, no! che non eri più mia!
Que a mi lado te tenía Che al mio fianco non c’era
no tu alegría gozosa, la tua bella allegria, no,
no, ni tu alegre albedrío, né il tuo volere guizzante,
sino un penoso buscarle bensì una ricerca penosa
salidas al laberinto. per uscire da lì.
Pero de pronto cantó Ma all’improvviso cantò
libre pájaro invisible, un invisibile uccello
por allá arriba. ¡Qué grito da qualche parte, libero, lassù.
dí al ver lo que nos decía! Come gridai nell’ascoltarlo!
No andando, no, no con pies “Non con i piedi, no,
se le encuentra su misterio l’incantesimo troverai
al amor o al laberinto. dell’amore o del labirinto.
Se le encuentra con el vuelo, Bensì volando,
hacia arriba, con las alas. con le ali, salendo.”
Y ahora estamos escapados E ora siamo sfuggiti
de los sinos rectilíneos. ai retti destini.
Libres, sueltos. Tú te vas, Liberi, siamo, slegati.
volando, alegre. Te miro Tu vai, volando, allegra.
te pierdo de vista. Espero. Ti guardo, ti perdo, ti aspetto.
¿Volverás, no volverás? Tornerai? Non tornerai?
¿Estamos lejos o cerca? Siamo lontani, oppure vicini?
¿No podemos estar juntos Possiamo stare insieme
como están juntos los pájaros, come fanno gli uccelli
en el azul voluntario, nel blu volontario,
mejor que en el laberinto? piuttosto nel labirinto.
Lo que yo te ofrezco ahora Quel che ora ti offro
no son caminos trazados non sono percorsi segnati
entre murallas de mirtos: tra verdi muraglie:
es un ámbito sin límites, ma ambiti sconfinati,
un cielo de amanecer un cielo che albeggia,
por donde tus vuelos tracen dove i tuoi voli possono
libres, sueltos, jubilosos liberi e felici, tracciare
tu destino. Mi destino. il tuo destino. Il mio.
(Da Largo lamento)
Sull’atavico e purtroppo ancora attualissimo problema della violenza sulle donne segnalo il romanzo d’esordio di Mary Lynn Bracht “Le figlie del mare” (Longanesi ed.) dedicato alla crudele realtà – solo da qualche anno riconosciuta ufficialmente come crimine di guerra – delle comfort women, donne coreane rapite dall’esercito giapponese e costrette a prostituirsi nelle case di piacere riservate ai militari dell’esercito nipponico durante la Seconda guerra mondiale. Libro cui rispondo con queste parole:
Non dileggiate le donne, non le sfruttate.
In nessuna forma di sopruso le avrete:
non vi ingannate…!
Non guardatene con sospetto
opere ed omissioni: non affrettatevi
a giudicarle indegne del vostro rispetto!
Non spogliatele contro il loro volere.
Non derubatele del loro valore.
Non violatene le membra: difendetele
piuttosto – dall’uomo pusillanime.
Miriam Bruni