Baggiovara (Mo). Ritroviamo Ernesto Ubertiello al lavoro per una novità che non svelerà a nessuno. Un lavoro lungo ed impegnativo che lo sta coinvolgendo da qualche mese e che già comincia a comparire sulla tela.
La casa di Ernesto è a Baggiovara e, secondo me, quando arrivo a suonare al suo campanello lui capisce il mio leggero spaesamento: non mi sono mai orientato fra le strade del paese dove abita e ci scherziamo sopra: -“Volete qualcosa da bere?” Tanto per farci capire che siamo (finalmente) arrivati. Ernesto è sempre amichevole e un giorno o l’altro vi racconterò due aneddoti che risalgono agli anni in cui avevamo ancora i pantaloni corti: quel giovane pugliese, arrivando a Bazzano, ci raccontò infatti due cose a cui noi non volevamo credere. Ma questa è un’atra storia e forse neanche lui se la ricorda.
Nella casa di Baggiovara ci accoglie con la moglie Nadia e la cordialità di sempre; la casa,i genitori, la famiglia, ci raccontiamo le ultime nuove: io parlo del progetto di Millecolline ed Ernesto del suo quadro più grande che abbia mai dipinto.
-“Dai Ernesto, portaci su, nello studio, che vogliamo vedere le novità”. Ci accordiamo per i caffè e saliamo le scale. Entriamo nell’appartamento adibito a studio ed ecco un telaio in legno di formato gigante che sorregge la tela: dal soffitto al pavimento a poco più di un metro di distanza dal muro della libreria.
-“Per fare questo lavoro ho dovuto studiare, per quasi due mesi, una soluzione che mi consentisse di iniziare un quadro di così grandi dimensioni”. Già, il quadro è veramente grande e per riuscire a lavorarci Ernesto si è inventato un ingegnoso sistema di reazione al pennello (per non far cedere la tela) ed una efficace soluzione per appoggiare la mano mentre dipinge. Mentre Ernesto mi racconta come ha affrontato i problemi logistici io mi chiedo come farà il quadro a passare dalla porta ma, nella pausa caffè, lui mi risponde senza che io abbia fatto la domanda: –“La dimensione di questo quadro è fatta apposta per farlo uscire millimetricamente dalla porta senza rovinarlo”. Io ci credo, anche se, guardando le dimensioni della porta e riguardando le dimensioni del suo lavoro, non riesco ad immaginare quale invenzione possa aver creato questa volta.
Poi la novità: il quadro non sarà “da solo” ma in compagnia di altri tre e tutti e quattro insieme faranno parte di un progetto preciso. Dovremo quindi aspettare ancora un pò di tempo per riuscire a vedere il termine di questa fatica minuziosa e carica di dettagli estremamente realistici. –“Ci passerò tutte le sere di quest’ inverno“. E come sempre sorride come l’ho sempre visto sorridere.
Testo e foto di Roberto Cerè per Millecolline.