Ecco il video di Pietro Pinto in una sua performance dedicata a John Fante, l’incontro si è tenuto nella Libreria Carta Bianca a Bazzano in Valsamoggia (Bo).
Dal segno alla figura, lettura critica – VIDEO
Bazzano in Valsamoggia (Bo), 23/01/16. Abbiamo seguito l’inaugurazione della mostra di Angelo Gentile e Claudio Benghi, “Dal segno alla figura” , curata da Francesca Baboni e sostenuta dalla Fondazione Rocca dei Bentivoglio e ve la raccontiamo in un video a cui si aggiungeranno altri articoli in merito.
Benghi e Gentile, lettura critica a cura di Franchino Falsetti
ANTEPRIMA. Ci siamo; sabato 23/01/16, alle ore 18:00 in Rocca dei Bentivoglio a Bazzano (Bo) si aprirà la mostra dedicata a Claudio Benghi e Angelo Gentile, di questa mostra se ne parlava da un po’ di tempo e stavo pensando che potesse emulare la notorietà per cui è diventata famosa l’Araba Fenice. Ma così non è stato. Una cosa ho pensato: nell’impaginare una locandina con due soggetti si è costretti a mettere il nome di un autore prima dell’altro e, come per istinto, il pensiero si prepara a pensare che ci possa essere una specie di scala gerarchica ma, mai come in questo caso, questa sensazione è fuori luogo. Infatti si è stati attenti a mettere i due nomi degli autori sullo stesso livello di lettura. Penso che vada letta così anche la mostra organizzata dalla Fondazione Rocca dei Bentivoglio nelle sale della Rocca di Bazzano. Conosco Angelo Gentile perchè è bazzanese da molti anni e la nostra rivista gli ha dedicato la galleria d’arte con una intervista che potete tornare a vedere nelle nostre pagine dello scorso anno. Claudio Benghi l’ho conosciuto di recente, in occasione dell’esecuzione delle foto per il catalogo di questa mostra, e ho trovato molto adeguata l’idea di presentare assieme questi due autori che, effettivamente, si possono ben amalgamare in una mostra a quattro mani con in più un percorso artistico didattico dedicato alle scuole e condotto dagli autori stessi. Da parte nostra cercheremo di dare voce a questi due autori affinchè possiate conoscerli anche prima di sabato 23 gennaio, intanto pubblichiamo volentieri il comunicato che la Fondazione ha preparato per l’evento. Alla prossima.
La locandina dell’inaugurazione potrete trovarla nella palette APPUNTAMENTI di Millecolline
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Era l’ 11 gennaio 1942, ci lasciava Emanuel Carnevali
Bazzano in Valsamoggia (Bo), 11/01/16. Nel mese di gennaio 1942 il Giappone invadeva le Filippine e Burma, la Germania di Hitler chiudeva la Conferenza di Wannsee in cui avrebbe deciso la “soluzione finale” per il destino degli ebrei, gli alleati definivano le strategie per il “Germany first” e le truppe italiane e tedesche andavano al contrattacco davanti El Agheila in Libia; erano giorni con eventi di proporzioni immense e mai vedute prima, ma le piccole condizioni di ogni giorno continuavano a scandire i momenti di ognuno; fu così anche nell’ormai piccolo mondo di Emanuel Carnevali che, l’11 gennaio alle ore 13:30, si trovava a morire, solo, nella clinica di Bologna dove era ricoverato, strozzato da un pezzo di pane. Finisce così la vita di Emanuel Carnevali il poeta che trovò il suo momento di gloria negli Stati Uniti ma se ne dovette ritornare in Italia per motivi di salute e indigenza per stabilirsi a Bazzano dove il padre era Commissario Prefettizio. La permanenza Bazzanese durò da quell’12 luglio 1922, giorno in cui arrivò, al 1937, anno in cui venne ricoverato nella clinica bolognese in cui troverà la morte dopo alcuni anni. L’ Amministrazione Comunale di Bazzano, dopo molti anni, dedicò una via del paese ad Emanuel Carnevali e nel 1994 organizzò un convegno per ricordarne le memoria; in quell’occasione fu stampato un volume a lui dedicato, Diario bazzanese, a cura di Gabriel Cacho Millett e pubblicato nei Quaderni della Rocca, da cui abbiamo tratto alcuni tratti che leggerete a seguito.
Questo è il modo in cui la nostra rivista vuole ricordare Emanuel Carnevali nella ricorrenza della sua morte e la vita di un poeta quasi sconosciuto in Italia ma di cui è stato scritto: “L’ America parlerà di lui come di un tipico genio americano. L’ Italia sarà fiera di lui e ricorderà all’America che glielo ha imprestato per otto anni. Nessuno dei due paesi si renderà conto della sciocchezza di rivendicare una gloria che è sua” come ebbe a scrivere Ernest Walsh nel suo articolo A young living genius pubblicato sulla rivista This quartier nel 1926.
Per tutto questo ringraziamo la Fondazione Rocca dei Bentivoglio per la autorizzazione ad attingere dal volume: Diario bazzanese a cura di Gabriel Cacho Millett ed. Quaderni della Rocca, 1994.
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Pillole corsare N.5 – L’anno nuovo è appena cominciato ed è già finito!
L’anno nuovo è appena cominciato ed è già finito! [n. 5]
Siamo tutti, ormai, consapevoli e forse rassegnati che l’esaltazione mediatica per l’anno nuovo è solo un planetario annuncio pubblicitario, fatto di buoni e sterili propositi, di appelli accorati e di discorsi “invecchiati” di prammatica circostanza. Tutto nel rispetto di convenzioni e tradizioni vuote di ogni “sentito” significato: pronte ad essere gettate nella voragine del “consumo ergo sum” della divorante ideologia della globalizzazione e dell’eterno presente. E così finisce la grande festa dell’anno che cambia, con i soli nostalgici applausi e strilli fatti dai lunari e dai vecchi almanacchi. Della festa ci sono rimaste le polemiche, il chiacchiericcio, i mugugni di chi è stato emarginato, di chi ha “boicottato”, di tutte le improvvisazioni di chi pensa che in questo Paese sia sufficiente, per mostrare il proprio essere edonistico, di agitare le pubbliche attenzioni, con atti rocamboleschi o di immaginazione de-creativa. Oggi non si può più inventare nulla se non la propria “decomposta” immagine e la propria inutile presenza. Un tempo si urlava lo slogan : la fantasia al potere. Oggi si inneggia alla stupidità come fonte di ciò che si definisce cultura del fare, dell’investire, del propinare, del condividere e di altre bizzarre amenità.
Questa è la filosofia del XXI secolo.
Ci affidiamo per sentirci rassicurati alle parole dei politici e dei letterati. Quest’ultimi, in particolare, raccontano le favole vecchie e nuove alla rovescio per sentirsi svegli e per condividere la propria insonnia.
Che senso hanno le belle parole che “toccano il cuore” di chi l’ascolta? Esistono ancora le belle parole? [ “Le belle parole senza un grande sentire sono belle frasche” ( Perticari – citato da Leopardi ) ]. Il “cuore”, come sede metaforica dei “sani” sentimenti, ha ancora un senso? Anche l’euforia di questo nuovo anno 2016, appena iniziato, non ha cancellato ciò che, in effetti, ci è rimasto: le belle parole senza grande sentire, i testi sacri dei soliti astrologi, di rosea consolazione; i discorsi dei politici, ammantati di “zucchero filato” e da una irrefrenabile e vacua girandola di notizie che hanno raggiunto il grado zero della comprensione e delle motivazioni. La tv e la stampa ed altre forme di informazione, ci presentano il loro “mappamondo”, fatto solo di frammentarie narrazioni dove si mescolano commenti incomprensibili, ripetitivi con immagini catastrofiche e deformanti della realtà o degli avvenimenti, di cui non c’è visione cognitiva e conoscitiva. Un perpetuo “villaggio globale”, dove tutto si crea e tutto si distrugge, mentre il messaggio subliminale resta immutato, come motto ad eterna memoria:
leggi per non pensare, ascolta per dimenticare, vedi per non riflettere
“Le più notevoli stupidaggini accadono al mattino; il cittadino dovrebbe svegliarsi solo dopo le ore di ufficio. Dovrebbe affacciarsi alla vita dopo cena, quando non si fa più politica”. ( Karl Krauss )

Franchino Falsetti
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Le lanterne per S. Lucia – VIDEO
Bazzano in Valsamoggia (Bo), 13/12/15. Siamo in piazza G. Garibaldi e da un po’ di tempo il sole è calato sulle bancarelle della festa di S. Lucia ma è proprio questo il momento tanto atteso: è il momento del lancio delle lanterne. Quest’anno la Pro Loco ha messo a disposizione molte più lanterne dello scorso 2015 e ci si aspetta uno spettacolo affascinante nei suoi gesti. Lo raccontiamo in questo video che, in ritardo sui tempi storici, dedichiamo a tutti come buona speranza per un buon 2016.
Buona visione.
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