La Rocca animata vi attende lunedì 13 giugno

Il motorino organizzativo di Una Rocca animata, Katia Nobili, è seduta dietro alla sua scrivania della mediateca in Rocca a Bazzano e sta raccontando come questa, nuovissima, rassegna sia nata da una idea/considerazione di Elio Rigillo, il direttore della Fondazione Rocca dei Bentivoglio. Fra le varie attività cinematografiche estive mancava una serie dedicata ai più piccoli e così è nata l’idea di allestire un cartellone di film esclusivamente a cartoni animati che potesse soddisfare le esigenze dei più piccoli e “sconfinare” anche in territori più adulti. Uno degli obiettivi che si sono prefissi gli organizzatori è quello di selezionare film di qualità che avessero comunque un messaggio educativo al loro interno; così sono stati selezionati i primi sei titoli di questa rassegna estiva bazzanese. Naturalmente tutti i film verranno proiettati all’aperto, fra le mura del cortile interno della Rocca Bentivolesca e, naturalmente, in caso di pioggia la proiezione si traferirà nella più austera Sala dei Giganti; quindi le proiezioni saranno sempre assicurate.
Noterete che i film della rassegna comprendono titoli noti e titoli meno conosciuti ma meritevoli di attenzione proprio per le loro peculiarità anche artistiche; fra loro troverete infatti film candidati all’Oscar 2016 e film –“Bellissimi e poco conosciuti” che, per scelte di nicchia distributiva, sono stati proiettati per pochissimi giorni ai soli “fan” del genere cartoon. Il cartellone di Una Rocca animata si incastra perfettamente con le date di un’altra, storica, iniziativa cinematografica bazzanese, Films sotto le stelle, con cui ha condiviso parte dell’organizzazione e con cui ha collaborato. Una bella iniziativa organizzata dalla Mediateca di Bazzano che dimostra di aprirsi ad attività, cinematografiche e non solo, che la portano oltre il confine del lavoro di noleggio quotidiano.

Festa di Inizio Estate al Talon: Fragole e Tempesta

Casalecchio (Bo), 05/06/16. Nella Corte di Casa Margherita, al Parco Talon, la Associazione Biodinamicamente Parco Talon ha pensato bene di organizzare la Festa di Inizio Estate e noi ci siamo andati.

-“Dai Roberto, ci saranno cento metri di strada dal parcheggio vicino alla chiesa all’inizio del parco fino alla festa”. Certo, cento metri, sarà, intanto camminiamo e superiamo anche l’ultimo prato del Parco Talon ma della festa di Inizio Estate organizzata da Biodinamicamente Parco Talon non vediamo (sentiamo) nessun cenno. Dopo aver camminato per (parecchie) centinaia di metri telefoniamo a Piero, magari ci stiamo sbagliando o abbiamo superato un bivio nascosto. Niente di tutto questo; Piero dice: -“Proseguite, troverete dei campi di grano biodinamici e, poco dopo, sarete arrivati a Casa Margherita”. Proseguiamo. Dopo un dosso ecco i campi di grano e dopo una grande quercia ecco laggiù Casa Margherita: c’è gente e ci sono i banchetti, siamo arrivati. Ci siamo ormai inizia la festa che ospita un piccolo Festival di Musica Popolare organizzato da Piero, componente storico della Lanterna Magica, in cui suoneranno Fragole e Tempesta; DesOrdinary e Lanterna Magica a cui si è aggiunta una nuova entrata a sorpresa: il duo Calanca e Lipparini appena formatosi. Mi sono preparato alle riprese dei musicisti ma mi rendo subito conto che, probabilmente, i veri mattatori di questa festa sono i ballerini; infatti, appena si intona il primo brano ecco che gran parte del pubblico apparentemente distratto dalla bella giornata si alza e si prepara a ballare; devo cambiare assetto e organizzarmi per riprendere questo ballo sul prato che coinvolge tante persone. Il primo gruppo invitato a suonare sono i Fragole e Tempesta che, ad un certo punto invitano Lucio, a cui si aggiungerà Stefania, a ballare il “Bergamasco di Faenza”.  Ecco il videoracconto di quel momento.

Buona visione.

Valsamoggia contro la violenza sulle donne.

Bazzano in Valsamoggia (BO), 04/06/16. La nostra rivista è nata due anni fa per raccontare il bello delle nostre arti, di qualsiasi natura esse siano, per questo motivo

crediamo che manifestare contro la violenza sulle donne sia una forma di bellezza. Perciò abbiamo pensato che fosse un buon motivo per impaginare alcune foto e formare un piccolo reportage sulla mobilitazione che si è tenuta in piazza G. Garibaldi a Bazzano, luogo in cui la comunità locale, sfidando la pioggia, si è riunita per esprimersi contro gli innumerevoli tentativi di uccidere il bello che ancora resiste.

 

Parole e foto di Roberto Cerè per Millecolline.

Diritti Riservati.

Con Giovanna Clò si festeggia il 2 giugno e il voto alle donne

Savigno in Valsamoggia (BO), 02/06/16. Per te Giovanna. Giovanna Clò fu sindaco di Savigno negli anni del primo dopoguerra e lo fu per tre mandati; fu la prima donna sindaco della Provincia di Bologna e per ricordarlo sono state organizzate una serie di manifestazioni tenutesi nel Municipio di Savigno al termine della quale gli è stata intitolata la Sala Consigliare. Di tutto questo potrete visitare anche una mostra a lei dedicata in cui potrete vedere alcune fotografie storiche e documentazioni di archivio che fanno ritornare agli anni del primo dopoguerra e agli anni del boom. Millecolline festeggia così il 2 giugno, Festa della Repubblica e prima occasione di voto per le donne, raccontandovi fotograficamente questo evento tenutosi a Savigno grazie al lavoro di Gianpaolo Vanneschi, di Aurelia Casagrande e del Centro Documentazione Donna (Mo) che ne hanno curato la realizzazione.

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Fotografie e testo di Roberto Cerè per Millecolline.

Diritti Riservati

Nassim: una voce senza parole

A volte mi chiedo se sia vero che l’arte oggi sia, davvero, morta e che non solleciti più alcun interesse, soprattutto, tra le nuove generazioni.

Può sembrare una oziosa domanda, ma, invece, è qualcosa che va ricercata. In Italia, per esempio, moltissimi sono i giovani di ambo i sessi, che scelgono, senza mira alcuna, il campo dell’espressività, della comunicazione pittorica, dei vari stilemi della creatività artistica. Oltre alle scuole ufficiali pubbliche o private, moltissime sono le “agenzie” che promuovono iniziative di natura educativa o formativa dell’arte non solo in senso amatoriale,  ma anche in senso professionale, con adeguate borse di studio, viaggi all’estero, scambi di esperienze e soggiorni di cultura. Un vero mondo di opportunità attorno ad un “occhio magico”, che si chiama: Arte. Non è l’Arte, però, che traccia il solco della tradizione, oggi, del trasmettere alle generazioni successive o, come si diceva un tempo, ai “posteri”. E’, invece, un ‘arte della contingenza, della necessità di vivere e di sopravvivere. Una scelta di vita, di libertà.

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Una scelta per valorizzare la propria personalità il proprio universo interiore. Un modo per sentirsi rassicurati e per navigare nell’immenso mare dei cambiamenti epocali e delle incertezze dei nostri destini. L’arte che si trasforma, che cambia il suo “statuto” di immagini e di conoscenza. L’arte come linguaggio della quotidianità, della immediatezza, come “logo” del vivere in un perenne  disordine. Tutto questo traspare dalle opere della promettente artista Nassim Hoharyar, giovanissima iraniana che frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Bologna e si sente un po’ bolognese.

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Lo stile pop up le serve per essere incisiva nei suoi messaggi. Sì, perché questa artista usa l’arte come “scrittura”. Quella stessa che caratterizza la velocità delle lettere “figurate” della scrittura araba. I suoi soggetti sono le figure femminili, come metafora del desiderio del riscatto, della rivincita, del conflitto, della paura, della libertà.

Il problema femminile senza voce : questo è il segreto messaggio che si vuole affrontare. Il color rosso della passione, figure che sembrano specchiarsi in un infinto senza orizzonti, volti di donne dimezzate, sguardi senza rassegnazione, ma vuoti nella loro solitudine, sono le nuove immagini di un mondo perdente. Un mondo che non sa ascoltare, un mondo che non sa rispondere alle voci senza parole, perché è stata tolta la parola come fonte del dialogo, della comprensione, della comunicazione.

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Nassim è una artista potenzialmente ricca di espressività nascosta, ancora non del tutto strutturata. I contenuti delle sue opere sono pieni di sentimento, ma hanno bisogno di non disperdersi nelle seduzioni dell’arte del consumo onnivoro o nell’arte corrotta e globalizzata del mondo occidentale. Nassim è “piccola ma crescerà” se riuscirà a mantenere la sua identità e la sua genuinità delle sue origini e della sua cultura, ancora, “incontaminata”.

 

                                                                                                                                                                                                                                           Prof. Franchino Falsetti – Critico d’Arte 

 

Produzioni Millecolline

Diritti Riservati