Sono 2 le notti d’amore e di teatro a Villa Stagni

ANTEPRIMA VIDEO – Crespellano in Valsamoggia (Bo), 20/07/16. Sono piene di lavoro le notti di Andrea Lupo regista della compagnia teatrale che si prepara alla prima del suo lavoro: “Notti d’amore e di follia”.  Lo spettacolo, prodotto dal Teatro delle Temperie, sarà presentato domani sera, giovedì 21 luglio e replicato giovedì 28 luglio, nella affascinante cornice di Villa Stagni. Noi di Millecolline siamo andati a curiosare per raccontarvi le prove una anteprima rapidissima.

 

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Pillola corsara N° 16 – Questa pillola si veste di interrogativi

Questa pillola si veste di interrogativi                                [n.15]   

Si può vivere di solo onestà? Ti ricordano che sei un “voto”, e tu? Quali sono i “comandamenti” della democrazia? Conosci la democrazia? E le altre sue sorellastre? Vivi perché lasci vivere? Oppure? Di che cosa si sente di più la necessità: dell’oggi o del domani? Vogliamo davvero salvare questo nostro Pianeta, troppo sofferente?  Sono gli altri che ci cullano e ci consolano? Forse stiamo vivendo non un’epoca ma un’era troppo colorata? Tutti hanno messaggi da inviare, ma chi sono i destinatari? In un tempo senza “premesse”, dove si può arrivare? Ognuno vuole lasciare una traccia di sé, con selfie d’artificio. E’ possibile? La nostra immagine significa continuità? In quale mondo?  Lo spettacolo della vita è  il nuovo canovaccio dell’esistenza?  Si vive perché si è consapevoli o perché si “condivide”?  Avere cultura è un traguardo o un mezzo? E’ possibile amare se stessi perché si ama la vita? Qualcuno parlava che la vita è altrove. E’ ancora così?  Si pensava di vivere senza più timori. E invece? Come vivere pensando?  Il declino delle idee sarà la vera causa della civiltà? I nuovi barbari saranno i nostri nuovi salvatori? A chi piace declinare il dizionario al femminile? La differenza dei sessi è uno scherzo della natura?  E’ ancora possibile realizzare l’imperativo: “volli fortissimamente volli”? E’ giunto il momento di descolarizzare la scuola ? Che cosa significa, davvero, essere scrittore oggi? Si scrive per lasciare una eredità intellettuale o per incrementare l’effimero, ossia il vuoto a perdere? I nuovi strumenti del comunicare, esempio quelli elettronici od informatici,  ci fanno sentire più liberi?  Il trionfo della tecnologia è una garanzia per sentirci più felici? Dio si fece uomo. E l’uomo? Siamo entrati in una nuova Babele dei linguaggi e della comunicazione oppure stiamo facendo una prova microfono ? Qualcuno ci parla che la bellezza salverà il mondo. E’ possibile? L’arte è sempre più brut e tutto sembra tendere al trionfo della bruttezza. E’ proprio vero? Di che cosa oggi l’uomo vuole parlare? E’ ancora capace di parlare, di esprimersi, di amare questa “straordinaria” avventura, che è la vita?

Franchino Falsetti

Opera di Keith Haring
Opera di Keith Haring

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I risultati della ricerca del Tetro delle Temperie

Calcara in Valsamoggia (Bo), luglio 2106. Teatro delle Temperie. Ormai è terminata la prima fase della raccolta di memorie riguardanti la Prima Guerra Mondiale ed è l’ora di fare un primo punto della situazione prima di avviare le prossime iniziative collegate; per questo motivo abbiamo incontrato Margherita che ci ha raccontato come è andata fino ad ora. La raccolta, i confronti, le scoperte, l’archiviazione, la condivisione con i ragazzi e la creazione dei momenti teatrali sono nelle parole d Margherita; buona visione.

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ANTEPRIMA -Febbraio 2016 – Pubblichiamo volentieri una nuova iniziativa che ci ha inviato Margherita del Teatro delle Temperie.

Carissimi, 

in occasione del centenario della prima guerra mondiale, stiamo realizzando il progetto “scene di guerra – teatri di pace” con il quale vorremmo coinvolgere la cittadinanza del nostro territorio nella ricostruzione di una memoria collettiva relativa agli anni 1915/1918. 

Per questo stiamo invitando tutti i cittadini a partecipare alle giornate di raccolta delle memorie di guerra: 5 appuntamenti (elencati nel volantino allegato) in cui raccoglieremo documenti, lettere, diari, testimonianze e fotografie della prima guerra mondiale. 

Tutto il materiale raccolto verra’ digitalizzato dal personale del Museo Civico del Risorgimento di Bologna e pubblicato sul portale www.storiaememoriadibologna.it diventando così un patrimonio importante da condividere con la comunità e da consegnare alle generazioni future. Per la miglior riuscita di questo progetto, vi chiediamo la cortesia di diffondere questa informazione tramite i vostri canali, in modo da garantire l’opportunità di partecipare a tutti i cittadini del territorio. Qualora organizzaste o foste a conoscenza di iniziative in cui si potesse presentare il progetto, saremmo felici di poter partecipare e/o fornirvi il materiale cartaceo per una distribuzione specifica.

Vi aspettiamo per il primo appuntamento di raccolta materiali sabato 27 febbraio dalle 9.00 alle 13.00 alla Mediateca di Bazzano – Rocca dei Bentivoglio – Via Contessa Matilde, 10 loc. Bazzano.

Augurandovi una buona giornata,

restiamo a disposizione per qualunque esigenza

e porgiamo i nostri saluti più cordiali.A4 guerra raccolta-2

 

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Pillola Corsara N° 15 – L’essere o non essere della Costituzione Italiana

L’essere o non essere della Costituzione Italiana…   [n.15]

Lo scorrere sempre più veloce del tempo del vivere e dell’agire in rapporto all’irrefrenabile bombardamento mass-mediologico che domina, ormai, l’intero pianeta, ci rende privi di memoria e rende ogni nostro comportamento “originale”, come se fosse stato pensato in quel momento. Viviamo l’attualità e su di essa si confrontiamo e tutti si sentono opinionisti, conduttori, scrittori, artisti, vignettisti, profeti di nuovi scenari , sempre più, apocalittici od incomprensibili.

In questi giorni ci sono stati appuntamenti di ricorrenza per il  settantesimo della nascita della Repubblica Italiana ( 1946-2016 ) e pochi richiami alla formazione dell’Assemblea della Costituente ( 10 giugno 1946 ). Due grandi momenti per la nostra storia democratica e repubblicana, realizzati a pochi giorni di distanza, per rendere l’Italia una nuova Nazione senza più mortificazioni morali,  senza più limitazioni dei diritti umani, senza precisi riferimenti costituzionali.

Si può festeggiare la data di nascita della Repubblica Italiana , ma tutto si limita al “fatidico” referendum, dove, per la prima volta votarono, finalmente anche le donne e dove il diritto al voto si espresse con un SI’ o con un NO. Ma dopo questa grande conquista di libertà e di speranza, bisognava, immediatamente, provvedere a dare agli italiani la propria carta d’identità, e cioè : la Costituzione. Queste due realtà non sono separabili. Non possiamo pensare che modificare la Costituzione, come si vuole, oggi, più che nel passato, non voglia dire,anche, cambiare la Repubblica.

Piero Calamandrei, uno dei grandi padri della Costituzione, in un importante articolo, intitolato: La festa dell’incompiuta, apparso sulla rivista “Il Ponte”,n.6,1951, con inquietante attualità, ricordando il terzo anniversario della Costituzione, si pone alcune domande: “Di quale Costituzione? Di quella che ci dovrebbe essere, o, di quella che c’è? Di quella teorica, immaginata dalla Costituente, o di quella pratica, messa in atto dal governo?”.  I soliti inganni, i soliti modi dell’essere e del non essere. Le solite : parole, parole, parole, degli amletici divulgatori di oggi, propugnatori di novità senza evidenziare “quel diavolo in corpo”, che è necessario per contrastare ogni velleità ed ogni improvvisazione.

 

Franchino Falsetti

 

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Pillole corsare N° 14 – L’arte illusionista in cerca di applausi e di desideri

L’arte illusionista in cerca di applausi e di desideri……..[n.14]

Si è appena conclusa l’ultima provocazione, se così possiamo ancora definire, di ciò che non si rende comprensibile o giustificabile secondo quanto stabilito da un codice “ufficiale” che non riguarda solo l’arte, ma ogni forma del nostro, ormai, disordinato mondo del costume e dei nostri comportamenti. A cosa mi riferisco? All’ultima opera dell’artista bulgaro-americano Christo, che con la sua  passerella “galleggiante” dal titolo “The Floating Piers” lunga 4 kilometri e mezzo e larga 16 metri, ha trasformato il sereno lago d’Iseo, in una sorprendente “esperienza irripetibile”.

Il The New York Times quotidiano statunitense intitolava questo evento : “L’arte che ti fa camminare sull’acqua” ed il The Guardian, quotidiano britannico, con evidenti assonanze: “Passeggiando sull’acqua con Christo”.

Il successo di questa “stravagante” installazione sta in una illuminata motivazione, fatta dallo stesso artista: “Volevo agire sul desiderio e sulla curiosità delle persone. Qui non si è persi dentro una realtà virtuale, c’è vero sole, vero umido, vera pioggia, vero vento, non c’è la riproduzione di un’immagine appiattita”. Nulla di artistico,quindi, nulla che richiami un tentativo, seppur discutibile, di opporre alla magnificenza dello scenario naturale del lago e dei suoi monti, un tracciato artificiale di dissonanti ambiguità creative. Avere la sensazione di camminare sull’acqua non è un messaggio artistico e non ci permette di esplorare nessun segno evidente dell’arte presente sul territorio  o nelle sue leggende di antica storia locale.

Ma a chiusura dell’evento, sempre lo stesso artista Christo, così commentava la sua realizzazione della pedonale acquatica che ha registrato oltre un milione e mezzo di persone:” Il bello di “Floating Piers”? Che non porta da nessuna parte”. E’ una semplice espressione di libertà.

“L’arte non è un progetto, è un’esistenza”, altra sua affermazione che ci lascia, ulteriormente  perplessi. Che senso ha, allora, parlare di arte contemporanea o di qualunque altra che sia stata protagonista di idee, di pensiero, di bellezza, di motore ideologico per descrivere, rappresentare, profetizzare il mondo del passato, quello in cui viviamo e quello futuro? Una spiegazione c’è,al di là, delle ovvie contestazioni: siamo e viviamo in un’epoca divoratrice, dove il senso delle cose è vissuto nel suo consumo materiale immediato e non ideale. Tutto è finalizzato al ridurre il nostro modo di essere nel bisogno effimero della leggerezza delle emozioni provocate dagli stimolatori del presente, il cui ricordo è sentirsi “massaggiati” dai flash dei selfie. E’ è il vero quadro per i posteri!

Questa subdola e diffusa esperienza della “non arte”, dovrebbe preoccuparci, perchè, mentre si cerca di ri-costruire una formazione artistica ( dalle Istituzioni deputate alla Scuola ) e la conoscenza dell’arte intesa come veicolo per interpretare la nostra storia e quella dei secoli scorsi, si accolgono, con entusiasmo commerciale, esperienze negative come questa, che viene considerata ed utilizzata per costruire e diffondere un turismo fatto di sensorialità evanescenti e di emozioni da “parco dei divertimenti”, e non di cultura della creatività e formazione.

 

Franchino Falsetti

 

Parte della piattaforma vista dal'alto, il 18 giugno (Michael Kappeler/picture-alliance/dpa/AP Images)
Parte della piattaforma vista dal’alto, il 18 giugno (Michael Kappeler/picture-alliance/dpa/AP Images)

 

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